Presentiamoci di buon’ora in zona partenza. Camaiore merita una passeggiata, quantomeno per ammirare la longobarda Badia di San Pietro (VIII secolo) e la duecentesca Collegiata di Santa Maria Assunta, entrambe assai ben conservate e punti di riferimento di notevole importanza per i pellegrini che affrontavano la Via Francigena. Il gruppo sfila poi sul litorale della Versilia, attraversando regine turistiche e mondane come Marina di Pietrasanta Forte dei Marmi.
Il panorama è caratterizzato dalle pareti delle Alpi Apuane, bianche come il marmo pregiato che vi si estrae da secoli. Perfino Michelangelo veniva qui a scegliere i blocchi nei quali scolpire i suoi capolavori. Vale davvero la pena concedersi , all’altezza di Carrara, una deviazione verso l’interno per visitare la Cava di Fantiscritti, ancora attiva e aperta al pubblico, e poco più a monte il borgo di Colonnata, culla del rinomato Lardo DOP che viene lasciato stagionare in speciali vasche di marmo. Si entra in Liguria risalendo la Val di Vara che cinge a settentrione il Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrimonio dell’umanità per l’Unesco e molto interessante da visitare – a piedi o in bici – anche da questo versante più lontano dal mare. Si ritrova la costa a Sestri Levanti e Chiavari, per poi tornare nell’entroterra e immergersi nella Liguria segreta fino al Passo della Castagnola, molto frequentato dai cicloamatori della zona.
Poi è Piemonte, ad alta gradazione. Nelle Terre del Gavi sono frequenti le cantine che invitano alla sosta dove degustare uno dei più rinomati vini bianchi piemontesi. Subito dopo, quasi senza soluzione di continuità i Colli Tortonesi rispondono con il loro Timorasso, altrettanto amato da enologi e buongustai. Bando alle chiacchere, però. Questa è la terra natale di Fausto Coppi, a cui si rende omaggio nella Casa Coppi di Castellania, ricca di cimeli emozionanti anche per i più giovani, che del Campionissimo hanno solo potuto vedere qualche filmato in bianco e nero su YouTube. Tortona accoglie con l’elegante Piazza del Duomo e il campanile del Santuario della Madonna della Guardia sulla cui sommità spicca una statua d’oro della Vergine. Pur lanciata nel futuro, però, non dimentica il suo passato più lontano, da scoprire visitando il sito archeologico che ne svela l’origine Romana e i resti della città romana di Libarna, questi in comune di Serravalle Scrivia.
Testi a cura di Ettore Pettinaroli
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