BARCELLONA – Se avessimo visto quel gol oggi, probabilmente, neanche ci saremmo meravigliati visto l’autore di cotanta arte applicata al giocato del pallone. Ma quel “se” cambia ogni cosa, cambia tutto visto che il protagonista della storia, all’epoca, Leo Messi. Il 18 Aprile 2007 contro il Getafe, in un match valido per l’andata dei quarti di finale di Coppa del Re, l’argentino prende palla a centrocampo, salta due avversari spostando il pallone mezza volta e poi corre verso la porta nonostante questa sia solo un miraggio, un’oasi nel deserto verde. Ma lui corre, come la fiaba del calabrone, corre saltando altri due-tre avversari nel giro di pochi metri e, poi, anche il portiere. Porta vuota, destro e gol spaziale. Come Maradona contro l’Inghilterra ai Mondiali del 1986. Riviviamo insieme uno dei gol più belli nella carriera stratosferica di Leo Messi, riviviamo quei dieci secondi in cui il diciannovenne argentino si travestì da Dio diventando tale qualche anno più tardi.
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