È il caso del romanista Francesco Totti, che sfonda il muro dei 200 gol in A, e dell’eterno bianconero Del Piero, l’unico baluardo di una squadra allo sbando! Ma anche, al di là dei singoli, dell’Inter, dopo un Campionato vissuto sul chi va là, in procinto di raggiungere la vetta della Serie A, ponendosi a – 2 dal Milan, fermato a Palermo (1-0). Per non parlare di Napoli (-3, dopo il -8 di due settimane fa) ed addirittura Udinese (-6), che con un Di Natale così potrebbe riscrivere la propria storia…
C’è poco da fare, quando il vento soffia forte le bandiere, quelle vere, sono le uniche a resistere, le uniche ad uscire indenni dalle intemperie che sovente attraggono anche i grandi team, quali possono essere Roma e Juventus, oggi come non mai bisognose di affidarsi ai propri capitani immortali, per rispolverare i vecchi blasoni.
La Lupa deve salvare il campionato, fissandosi come obiettivo minimo ed unico la qualificazione alla Champions. La scialuppa di salvataggio gliela sta offrendo ancora lui, il redivivo Totti, che sino ad un mese fa davamo per finito, salvo ricrederci già la scorsa settimana, quando l’ex pupone schiantò con un micidiale uno-due la Lazio. Per il bene del calcio Totti si è ripetuto anche oggi, regalando un pari di fondamentale importanza alla squadra del suo ex partner d’attacco Montella, agguantando prima quota 200 gol in A, poi 201, assestandosi a – 4 dal divin codino Roby Baggio. A 34 anni Totti, dopo un lungo periodo di oblio, è tornato a far risplendere la propria stella, segnando il 9° gol in codesto torneo.
Uno dei centravanti più forti di tutti i tempi non ne vuole sapere di chiudere la propria avventura, prolungando la striscia leggendaria che avvolge la sua memorabile carriera. Alla pari di quella di Sir Alessandro Del Piero, unica ancora di salvezza di una Juventus attualmente relegata al ruolo di controfigura del lussureggiante team che fu. Oggi Pinturicchio ha siglato contro il Brescia (a 36 anni suonati) il 281° centro in maglia zebrata, a -1 dal leader maximo dei fedelissimi italiani del gol, un certo Peppino Meazza, che sfornò 282 perle tutte con l’Inter. Se Del Neri è ancora al suo posto lo deve alle ultime prestazioni del bomber Campione del Mondo 2006, intramontabile come soli i dei dell’Olimpo possono esserlo.
Fra i veterani, a parte i già citati mostri sacri, si staglia sulla storia Antonio Di Natale, già giunto a quota 25 reti, prenotando il 2° titolo consecutivo di capocannoniere, e qualcosa di eccezionale per la sua Udinese, al momento persino in odore Scudetto, piazzandosi a sole 6 lunghezze dal Milan, affossato a Palermo. Per i rossoneri è l’emblema di un periodo no principiato con la figuraccia contro il Bari (k.o. sfiorato) e con l’eliminazione in Coppa Campioni. Si tinge di gloria la speranza dell’Inter, ora a -2 dalla vetta, in vista del super derby della Madonnina, che fungerà da discriminante del torneo, almeno si spera. Per non parlare del Napoli, tornato a farsi sotto dopo una settimana nera, in cui aveva raccolto un solo punto, rischiando di dilapidare le utopistiche (ma non troppo) aspirazioni tricolori.
Adesso il team di Edinson Cavani (22 gol) sogna in grande, essendo a tre lunghezze dai rossoneri: una città intera è già in procinto di vivere i mesi più pazzi della propria storia, quelli in cui la fantasia potrebbe veramente surclassare la realtà.