In questa storia non c’è di mezzo il collegio arbitrale o un presidente oltraggiato. Ma le vicende che si stanno vivendo in questi giorni sulle rive dell’Arno ricordano per molti aspetti quelle andate in scena non molto tempo fa su quelle del Golfo di Genova. Il protagonista è Adrian Mutu, 32 anni tra una settimana esatta, di professione attaccante, croce e delizia dei tifosi della Fiorentina dall’estate del 2006, quando approdò nel capoluogo toscano proveniente dagli storici rivali della Juventus. Nonostante un curriculum, dal punto di vista extra-calcistico, non proprio dei migliori, per quasi due anni Mutu è sembrato non solo un calciatore ma anche un uomo ritrovato, grazie anche all’opera del suo mentore Cesare Prandelli, allora tecnico della squadra gigliata.
Ma qualcosa iniziò già ad inclinarsi nel maggio del 2008: la Fiorentina, in lotta con il Milan per l’ultimo posto che vale l’accesso alla Champions League, è di scena a Cagliari: priva, per squalifiche e infortuni, di mezzo centrocampo, la squadra viola soccombe per 2-1 e subisce il sorpasso da parte dei rossoneri. Ma non basta: Mutu, ansioso di volare a Miami, si fa espellere e salterà le ultime due partite del campionato, mentre un eroico Marco Donadel scende in campo nonostante una caviglia malconcia. Tutti, giocatori, dirigenti, e persino lo stesso Prandelli, si infuriano.
Pantaleo Corvino lavora alacremente alla sua cessione, e nei primi giorni di Agosto trova l’accordo con la Roma. A mandare tutto all’aria sarà però proprio l’attuale CT della Nazionale, con una scelta che si ripercuoterà all’interno dello spogliatoio per tutto il biennio successivo. Per il Rumeno inizia una parabola discendente: oltre a risultare poco incisivo sul campo nella stagione 2008/2009, costellata, a dire il vero, da diversi infortuni, il 31 luglio del 2009 il TAS di Losanna respinge l’istanza presentata dai legali del Rumeno contro la multa di 17 milioni di euro inflittagli dalla FIFA. Si parla addirittura di partecipazione alla Champions League a rischio, ma se il tribunale federale elvetico sospende successivamente il pagamento della sanzione, a fermare “Il Fenomeno” è ancora un infortunio, che lo costringe ad un intervento chirurgico.
Mutu torna in campo ad inizio 2010, sembra scatenato, segna gol a valanga e fornisce assist a ripetizione a Gilardino, ma dopo pochi giorni la Commissione antidoping del CONI lo ferma per sospetto uso di sibutramina, e il 29 gennaio arriva lo stop definitivo. L’attaccante, in seguito alla successiva sentenza da parte del comitato nazionale antidoping, dovrà stare fermo fino al 29 ottobre 2010. Nel frattempo la situazione a Firenze cambia: a difenderlo non c’è più Cesare Prandelli, al quale è subentrato alla guida tecnica della squadra viola Sinisa Mihajlovic.
I rapporti tra l’allenatore serbo e il giocatore paiono, a dire il vero, decisamente buoni, ma Mihajlovic è sicuramente più “aziendalista” del tecnico lombardo e mai si opporrà alla volontà dei propri dirigenti. Inoltre Mutu non pare cambiare le proprie abitudini: indiscusso protagonista della movida fiorentina, viene spesso coinvolto in risse e altri comportamenti non certo edificanti, come il pestaggio di un cameriere kossovaro proprio a pochi giorni dalla scadenza della squalifica. A “salvare” Mutu sono però il grave infortunio occorso a Stevan Jovetic e gli scarsi risultati della squadra in avvio di stagione. Il suo ritorno in campo viene accolto con grande soddisfazione, soprattutto da parte dei tifosi, ma sotto la cenere il fuoco continua ad ardere. Come si ferma il campionato per la pausa natalizia, iniziano a filtrare una serie di indiscrezioni che fanno pensare ad una rottura definitiva tra la società ed il proprio tesserato, ma nessuno, ne’ i dirigenti, ne’ gli agenti del giocatore, ne’ lo stesso Mutu, muove un passo.
Anzi, proprio quest’ultimo manda dichiarazioni di affetto alla città, alla sua squadra ed ai propri compagni. Ed è proprio in questo che ci ricorda un po’ Antonio Cassano. Solo che in questo caso nessuno si azzarda a compiere un passo ufficiale. Come mai? Perché la Fiorentina vorrebbe evitare di cederlo gratis e perché il giocatore a Firenze in effetti sta bene ma, allo stesso tempo, ha tremendamente bisogno di soldi. A rompere il ghiaccio è Pantaleo Corvino, che il 30 dicembre, dalle colonne di Stadio, dichiara: “Mutu è sul mercato”. E’ quindi ufficialmente aperta la corsa al talento di Calinesti, e, chi lo vuole, sa che dovrà fare dei sacrifici solo sul suo ingaggio. Ma sa anche che chi compra Mutu compra “tutto il pacco”, accessori compresi. Si parla di Napoli, Galatasaray, Emirati e Stati Uniti. Sarà la volta buona in cui “Il Fenomeno” darà il proprio definitivo addio a Firenze?
[Marco Gori – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]