BERLUSCONI – Ottantamila tifosi si accalcano nel caldo torrido del catino di San Siro, che ospita la ventunesima edizione del Trofeo Berlusconi. Il Presidente del Consiglio non vuole mancare e siede accanto a Galliani. Berlusconi sottolinea prima della gara l’impegno economico della famiglia nel Club, conferma l’interesse per Aquilani e loda il campione Cassano che ha, a suo parere, più pregi che difetti.
IL TEST – La Juve è ancora un cantiere aperto, ma l’autorevolezza che i bianconeri hanno mostrato contro l’Inter a Bari deve far considerare l’amichevole contro la formazione di Conte un vero test per il campionato ormai alle porte. Allegri, che lamenta moltissime assenze, parte con una formazione spuntata: Abbiati, Abate, Nesta, Bonera, Taiwo, Gattuso, Ambrosini, Seedorf, Cassano, Emanuelson, K.P. Boateng (4-3-2-1). Conte replica con Buffon tra i pali, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, De Ceglie in difesa, la coppia di centrocampisti Marchisio e Pirlo dietro a Krasic, Matri, Vucinic e Vidal in attacco (4-2-4).
IL MILAN GESTISCE – Bastano cinque minuti dal fischio d’inizio ai rossoneri per decifrare la gara. La Juventus non riesce a costruire gioco. È soprattutto Abate a tenere incollati nella propria metà campo De Ceglie e Vidal. Il cileno dovrebbe invece giocare da esterno alto e affondare sulla corsia di sinistra a raccogliere i suggerimenti di Pirlo, apparso in ottima forma. Lichtsteiner e Krasic a destra sono meno timidi ma il serbo, che supera di solito Taiwo in velocità, non appare in grande condizione e spreca spesso perdendo la palla sul fondo. Il Milan prende in mano le redini del gioco e già al 6’ ci prova Cassano che, in progressione, si accentra e di destro sfiora il palo. Allegri chiede agli avanti, dove Emanuelson gioca a sostegno del sempre più convincente Fantantonio e del dirompente Boateng, di non dare alla retroguardia juventina punti di riferimento, con costanti scambi di posizione. L’olandese agisce da perfetto comprimario, con una prestazione più di quantità che di qualità, ripiegando costantemente in appoggio al centrocampo in fase di non possesso palla. Seedorf, che siede in cabina di regia, fa da eco a Cassano al 7’: stesso movimento e palla sul fondo. Krasic cerca di impensierire all’8’ Abbiati, ma il suo sinistro poco convinto ha scarso successo ed è controllato dal portiere rossonero.
IL VANTAGGIO – I rossoneri utilizzano le fasce e con rapidi cambi di gioco neutralizzano ogni tentativo di resistenza dei centrocampisti bianconeri, trovando ampi spazi per affondare i colpi. È proprio da questo cliché che nasce il primo gol di Boateng: affondo di Abate, cross perfetto del terzino al compagno che, non contrastato, si coordina ed esplode un rasoterra imprendibile di destro che si insacca alle spalle di Buffon accarezzando il secondo palo.
Ci prova al 14’ Gattuso che, imbeccato dal solito Cassano, penetra in area ma non è pronto al tiro. Il Milan è in palla ed è padrona del campo, col cipiglio della grande squadra: la Juve, che sulla carta schiera quattro punte, è schiacciata e subisce impotente.
IL RADDOPPIO – Anche Taiwo capisce che la serata promette bene e si spinge sul fronte offensivo, guadagnando al 20’ la punizione del raddoppio. Non c’è più Pirlo, ma Seedorf non lo fa rimpiangere ed il suo destro supera la barriera, colpisce il palo interno e si insacca.
Vucinic abbozza una timida risposta ma Bonera, come nelle gare precedenti, si dimostra una vera saracinesca e gli chiude la porta in faccia. Il Milan è spuntato ma il fato è crudele: l’insostituibile Boateng al 28’ esce per problemi a una caviglia. Entra Flamini, che si sistema da esterno sinistro di centrocampo. Seedorf avanza sulla trequarti. Cassano si posiziona al centro dello schieramento offensivo, mentre Emanuelson migra a destra.
Marchisio intanto ricorda ai tifosi che c’è un’altra squadra sul campo e colpisce il palo con un destro dal limite dell’area rossonera, servito da Vucinic dopo un bello scambio con l’operoso Lichtsteiner. Risponde Abate, che inizia a sfruttare appieno le sue qualità: affonda accentandosi e serve Emanuelson defilato a destra. L’olandese rientra, ma il suo sinistro si spegne alto sul fondo. La pressione del Milan continua costante. Bonucci al 34’ si guadagna un giallo per trattenuta su Fantantonio. Il barese di destro sfiora l’incrocio dei legni bianconeri. Il Milan è sazio e aspetta solo la fine della prima frazione, gestendo con calma la palla. C’è solo il tempo per Conte di sostituire l’acciaccato Matri con Del Piero, prima di rientrare negli spogliatoi.
PIÙ QUALITA’ NELLA JUVE – La ripresa riparte senza apparenti cambi tattici, ma in realtà qualcosa è cambiato e il risultato è quasi immediato. Sarà stato Conte a strigliare i suoi durante l’intervallo, oppure più probabilmente la presenza simultanea di Pirlo e Del Piero ha elevato il tasso tecnico dei piemontesi: le soluzioni bianconere negli ultimi trenta metri aumentano progressivamente. Al 46’ Taiwo, che pareva in netto progresso, si procura una distorsione alla caviglia chiudendo su Krasic. C’è spazio per Zambrotta, che appare subito poco lucido. Vucinic, che nella prima frazione era stato spettatore privilegiato sul campo, cresce. Conte cavalca l’onda e cambia lo spento Vidal per Pasquato, mentre Pirlo suona la carica: al 51’ si accentra e spara una botta di destro dai trenta metri. Abbiati, con un poco di apprensione, devia in fallo laterale.
VUCINIC SEGNA – Il Milan resiste agli assalti bianconeri ancora compatto, ma quando al 57’ i rossoneri restano momentaneamente in dieci (Nesta è uscito per una botta alla testa rimediata da Chiellini su corner) la Vecchia Signora ne approfitta: Vucinic si incunea in area nello spazio lasciato sguarnito e, servito da mastro Del Piero, batte Abbiati con un bellissimo esterno destro sul secondo palo (fotocopia della rete presa da Milito a Bari). Entra Ely a chiudere la falla nella retroguardia, ma ormai la Juventus ci crede e spinge con continuità. Il Milan di contro è calato in molti dei suoi uomini. Allegri richiama Gattuso al 66’ e manda in campo il giovane Boateng, che si dispone a destra della linea d’attacco. Seedorf torna a centrocampo mentre Emanuelson si sistema alle spalle delle due punte. La Juventus spinge ancora e arriva la migliore occasione per il pari: Del Piero entra al 67’ in area, riceve e calcia d’esterno. Abbiati salva la porta col piede.
IL MILAN RIPARTE – Anche la Juve adesso è stanca, si allunga e ha perso lucidità. Il Milan ne approfitta con ripartenze veloci e la partita si ricolora, a tratti, di rossonero. Cassano al 76’ decide di premiare i giovani. Vede Boateng entrare a destra in area bianconera e gli serve la sfera da calciare in porta a botta sicura. Il diciassettenne ghanese non è ancora pronto per la prima squadra e cincischiando perde l’attimo. All’80’ Flamini, servito in area da Cassano, chiede il rigore per una presunta respinta con un braccio di un difensore bianconero. Il vero pericolo per i rossoneri è ora rappresentato dagli errori, causati dalla stanchezza, in fase di disimpegno. Due di questi, i più clamorosi, sono di Seedorf. Un errore all’81’ permette a Krasic, partito sul filo del fuorigioco e servito da Del Piero, di presentarsi da solo davanti ad Abbiati. Il portierone milanista anticipa l’attaccante in uscita. È l’85’. Seedorf è stremato e Antonini gli dà il cambio. Sull’altro versante entra Ziegler per De Ceglie. Ritorna finalmente in campo anche Quagliarella, che prende il posto di Krasic.
ANCORA FANTANTONIO – Cassano combina col nuovo entrato Antonini e ne esce un’azione bella e veloce che porta di nuovo Flamini al tiro da fuori area, ma la difesa bianconera blocca. Il giovane Boateng vuole rifarsi della rete mancata e, sul limite destro dell’area juventina, calcia un sinistro a girare: Buffon può solo guardare, ma il palo salva la porta ospite.
È l’89’. Cassano vuol inviare un messaggio a chi ha dubitato del suo estro. Racimola le ultime forze, finta su Bonucci e calcia di sinistro. Il tiro non è irresistibile e Buffon para. È finita. Il Milan vince il ventunesimo Trofeo Berlusconi.
Ottima gara quella dei rossoneri, con un primo tempo più che convincente, da formazione tatticamente matura. Bella prova dei campioni, ma anche dei comprimari: Abate è ormai una certezza sulla fascia destra e Bonera si conferma un difensore centrale di qualità. Quello che preoccupa un poco, a pochi giorni dalla prima giornata di campionato, sono i numerosi infortuni. Questa sera Boateng e Taiwo si sono fermati entrambi per traumi distorsivi alla caviglia: è un caso oppure sono incidenti legati alle condizioni dei campi da gioco italiani?
[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]