Si prospetta un derby con la Curva Nord chiusa per squalifica e con la Sud che sta decidendo il da farsi. Cosa ne pensa?
“Il derby dovrebbe essere una festa, uno spettacolo. San Siro è meraviglioso per il calcio, con i colori rossi, azzurri e neri, le bandiere ed il folklore. E, quindi, partendo da questo concetto, ovvero che una curva sarà chiusa e l’altra sta decidendo il da farsi, sarà un derby dimezzato che non avrà tutte le sue componenti spettacolari. Non entro nel merito della decisione della giustizia, ma dico che il derby dovrebbe essere giocato con San Siro pieno, anche se ci sono delle regole che devono essere rispettate…”.
Milan e Inter non stanno attraversando un gran momento di forma: che derby si aspetta domenica sera?
“Penso che sarà un derby aperto a qualunque risultato. L’Inter con Mazzarri sta reimpostando una precisa identità: in attacco è micidiale e può segnare con chiunque, mentre in difesa soffre un po’; diciamo che non è equilibrata nelle due fasi. Il Milan, dopo il passaggio agli ottavi, sembra che abbia preso vigore e determinazione e si è visto nella gara contro la Roma. I rossoneri hanno diverse situazioni che non collimano, ad esempio fanno fatica sui calci piazzati ed anche la copertura in fase difensiva non è perfetta. Sono due squadre incomplete che non riusciranno a fare calcoli in questo match”.
Chi potrebbe essere decidere il derby da una parte o dall’altra?
“Dico Palacio e Balotelli. L’argentino sembra aver perso un po’ di brillantezza rispetto all’inizio della stagione, ma è un giocatore di una qualità importante a cui basta poco per segnare. Nel Milan, Balotelli; i colpi li ha per decidere la gara, ma dovrà essere bravo a mantenere calmo il suo carattere visto che è una sfida difficile e, soprattutto, lui ha vissuto gare anche dall’altra sponda del Naviglio”.
Per concludere, c’è un derby a cui tiene particolarmente visto che ne ha giocati tanti sia con la maglia del Milan che dell’Inter?
“Me li ricordo tutti bene ed ognuno con qualche particolare nitido. È difficile sceglierne uno anche perché ognuno regala emozioni diverse. Dico il primo quando avevo venti anni, giocavo con l’Inter ed entrai a venti minuti dalla fine”.
Si ringrazia Aldo Serena per la gentile disponibilità.
[Valerio Cesarini – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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