Dopo un paio di stagioni prolifiche, arriva la chiamata di Sir Alex Ferguson, che l’ha fatto seguire dal fratello Martin. Al Manchester United, Forlán trova qualche difficoltà ad ambientarsi e alcuni lunghi periodi senza segnare (il record è 8 mesi) lo demoralizzano. Però riesce comunque a segnare gol belli e anche importanti. Dopo tre stagioni, l’addio da Manchester sa di bocciatura. Ferguson comunque l’ha sempre apprezzato e tutt’ora sono in ottimi rapporti, ma l’ha dovuto cedere perché era chiuso da Van Nisterlooy e dal nuovo arrivato Rooney. Il Villarreal scommette su di lui ed qui che avviene l’esplosione di Forlán. Insieme a Riquelme, trascina il “Sottomarino giallo” in Champions League, in cui arriva fino al traguardo storico della semifinale. A farne le spese fu proprio l’Inter, a cui Forlán segnò un gol a San Siro nei quarti. Al primo anno in Spagna segna 25 reti nella Liga, vincendo Pichichi e Scarpa d’Oro (a pari merito con Henry).
Dopo tre anni e una media da un gol ogni due partite, Diego sbarca a Madrid, sponda Atlético. Nella capitale spagnola passa quattro anni fantastici, in cui vince un’altra Scarpa d’Oro (questa volta segnando ben 32 gol) e un’Europa League da protagonista, con due gol in finale. Pochi mesi dopo aver vinto in Europa, segna a raffica anche al Mondiale 2010, trascinando in semifinale l’Uruguay. Capocannoniere con 5 gol (insieme a Muller, Villa e Sneijder) e Pallone d’Oro del Mondiale. Si ripete un anno più tardi, sempre in nazionale, vincendo la Copa America con una doppietta in finale. Ma questa è storia recente.
PUNTA O ALA? – Diego nasce prima punta e in carriera ha praticamente sempre giocato da attaccante puro. Quando era ancora un bambino giocava anche sulla fascia, ma suo padre gli diceva sempre: “Vieni da una famiglia di difensori, ma quelli che decidono le partite e guadagnano di più sono gli attaccanti: devi giocare in attacco”. E come punta ha segnato tantissimo, vincendo, come detto, due volte la Scarpa d’Oro. Negli ultimi anni di carriera, all’Atletico Madrid, ha spesso giocato insieme a Sergio Aguero in un attacco a due. Una coppia che ha terrorizzato le difese di tutta la Spagna: il Kun inventava e il Cacha realizzava. Forlán ha giocato insieme a una seconda punta rapida anche in nazionale: il suo compagno d’attacco degli ultimi due anni è stato Luis Suarez. A volte si è trasformato in un tridente con Cavani, ma con l’attaccante del Napoli sulla fascia.
In realtà Forlán è sempre stato un uomo d’area di rigore, che gioca sul filo del fuorigioco e non perdona le difese avversarie. Ma negli ultimi anni ha un po’ arretrato il suo raggio d’azione, riuscendo anche a sfruttare meglio il suo potentissimo tiro dalla distanza. Infatti è molto tecnico e ha un gran piede, per questo può fare anche la seconda punta. Volendo potrebbe partire anche dall’esterno, facendo quei “tagli” che piacciono a Gasperini. Comunque è un’ipotesi ancora tutta da studiare e, pure non essendo il suo ruolo naturale, può adattarsi tranquillamente.
LO SBARCO ALL’INTER – Sembrerà strano, ma i colori nerazzurri è come se fossero sempre stati nel destito del Cacha. Le voci su un suo possibile approdo regalavano titoli in Spagna e in Italia già un anno fa: non se ne fece nulla. Adesso, però, Diego ha finalmente raggiunto l’Inter e il suo gruppo di amici argentini, l’omonimo Diego (Milito) su tutti. I rumors quest’anno iniziano a prendere piede a inizio agosto, l’Inter sonda nuovamente un anno dopo il bomber uruguaiano fresco vincitore – come detto – in Copa America, da assoluto protagonista. L’opzione resta comunque nel cassetto finché non arriva a Milano l’agguerrita delegazione dell’Anzhi che decide da un momento all’altro di scippare all’Inter Samuel Eto’o. Un addio doloroso, importante, da prima pagina, che i dirigenti nerazzurri hanno scelto di ovviare proprio con l’acquisto di Forlán. Le trattative vanno avanti a lungo con l’Atlético Madrid, che dopo Aguero ha già deciso da tempo di lasciar andare anche Forlán e di dare un taglio al passato: sarà Radamel Falcao il suo erede. Alla fine, l’accordo viene trovato sia con il ragazzo che con il club iberico: circa 5 milioni ai Colchoneros, biennale da 4 milioni per l’asso di Montevideo.
L’operazione è essenzialmente un capolavoro: d’accordo che il biondo centravanti ha ormai 32 anni, ma la sua efficacia l’ha già dimostrata appena due mesi fa e per 5 milioni di euro è un affare di quelli straordinari. Non proiettato al futuro, certo, ma ormai è il presente che conta perché l’Inter è un club che non può aspettare: chi conosce bene Forlán sa che non tradirà e che se sfruttato al meglio tatticamente può diventare un idolo di San Siro. Lo sbarco a Milano, con un sorriso così grande e due occhi pieni di gioia, fa ben sperare: siamo già pronti ad esultare alle sue punizioni, alle sue reti di rapina e a quelle capolavoro. Chiedere dalle parti di Madrid per credere. Insomma, all’Inter è arrivato un campione: era ora, Diego, finalmente le nostre strade si incrociano. Il Cacha non tradirà.
[Guglielmo Cannavale e Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy