Per una volta partiamo dalla fine, da Antonio Cassano ‘sequestrato’ da Mauro Suma nello stanzino di Milan Channel e i giornalisti impegnati a seguire l’intervista sul plasma nella sala del camino.
Per una volta il re è lui, papà Fantantonio, nella settimana più lunga e più bella della sua vita. C’è tanto Cassano nei corridoi di Milanello, risuonano le sue battute, le anticipano i sorrisi e i commenti (“è il migliore”) dello staff rossonero. Ne parla poi Allegri, ovviamente, in sala stampa e nella tradizionale chiacchierata a telecamere spente: “Per lui è stata una settimana importante, è diventato padre e sono contento. Quest’anno non ha giocato molto ma è stato comunque decisivo.” E a chi gli chiede, visto appunto il poco utilizzo, se stia pensando di preparare le valigie, il mister replica: “Non credo che abbia necessità di cambiare. Qui è molto considerato. Per stare in una grande squadra ci vogliono qualità tecniche, fisiche e mentali. Non basta la tecnica. Antonio sa bene che per restare a certi livelli bisogna avere forza e volontà”.
Scritto il capitolo Cassano si volta pagina. A San Siro arriva la Sampdoria di Pozzi e Maccarone; Allegri, che preferisce parlare di “pericolo Samp”, mette subito all’erta i suoi: “Domani sarà una partita difficile, sta a noi fare novanta minuti importanti sotto il punto di vista tecnico, fisico e mentale. E’ una partita importante, più di quella che abbiamo giocato a Firenze, non sarà sicuramente facile. Loro cercheranno di non chiudersi e andranno a crearci delle difficoltà.” Fondamentale quindi non sbagliare l’approccio: “Bisognerà fare una partita di grande attenzione – continua –. Bisognerà giocare bene tecnicamente ed essere veloci”.
Servono quindici punti su diciotto per vincere lo scudetto. E di questi i prossimi nove risultano decisivi. L’ha detto la matematica: “Chi l’ha detto?”, chiede il mister. Poi tra le risate generali risponde senza mezzi termini: “Mancano sei partite e poi ci sono gli scontri diretti. No!, è meglio non fare pronostici.” Allegri dribbla, preferisce non rischiare. E non domandategli nemmeno se il suo Milan abbia l’obbligo di fare nove punti con Samp, Brescia e Bologna. Vi risponderebbe così: “Tanto tutte e tre insieme non le possiamo giocare.” Affrontare quindi un ostacolo alla volta: “Lo so anch’io che se facciamo quindici punti abbiamo vinto – aggiunge –. Pensiamo a farne tre domani, poi da domani sera penseremo alla Coppa Italia e poi al Brescia.” Della serie “una fatta bene e poi dopo vediamo.” Eccolo, lo slogan di Max. Ma è anche un assist troppo prezioso per poterlo sciupare. E infatti il commento e le risate si sollevano alte e puntuali: “eh sì – qualcuno ricorda – vale per tante cose.” Milanello infondo è anche questo.
[Luca Rosia – Fonte: www.ilveromilanista.it]