“Se non ci alleniamo anche mentalmente nel lavoro fisico non serve a un c… Se no, cento metri avanti e indietro li faccio anch’io. Li faccio in qual che secondo più di voi, ma li faccio anch’io”. Impossibile non sentirlo. E ancora: “Qui bisogna lavorare mentalmente, cattivi. Come se ci fosse una palla da andare a prendere. La domenica se si va più degli altri è più facile vincere le partite, se gli altri ci passano sopra siamo morti. Se non abbiamo forza nelle gambe, partite ne vinciamo poche”.
É successo nella seduta di allenamento di tre giorni fa, con la squadra in campo a ranghi ridotti, senza i Nazionali. Per questo il messaggio di Allegri assume un significato ben preciso, e lo riporta oggi l’edizione de La Gazzetta dello Sport: ciò significa – spiega la rosea – che gli altri dovrebbero teoricamente andare oltre la soglia della fatica per convincere l’allenatore a dargli fiducia o quantomeno fargli capire di essere pronti e affidabili.
Un anno fa successe più o meno la stessa cosa. Il Milan in campionato era sprofondato nella crisi. Allegri riunisce il gruppo alla vigilia del Napoli e si fa sentire: “Non ho visto un contrasto in venti minuti di gioco. Il problema non sono le gambe, è la testa. Voi non ci siete con la testa, è per questo che perdiamo. Così si va in Serie B”. Anche grazie a quelle parole la squadra ritrovò coraggio, cattiveria, forza di volontà. Dal 2-2 del San Paolo i rossoneri costruirono una rimonta impressionante. La stagione, da lì in poi, racconta di un Milan rinato e di una corsa costante verso il terzo posto. Chissà che la storia non si ripeta anche quest’anno…
[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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