La sfortuna, gli infortuni e qualche decisione arbitrale a sfavore possono essere invocati come alibi, ma il vero limite del Milan, quello maggiormente evidente e decisivo, è di natura mentale: non c’è un’applicazione costante e prolungata durante la partita, i giocatori sono soggetti a distrazioni con estrema facilità, soprattutto contro squadre (con tutto il rispetto) meno blasonate. Abbiamo ancora negli occhi le reti subite nelle sconfitte di Verona e Parma e nei pareggi last-second con Torino e Bologna: sono tutti (o quasi) frutto di disattenzioni, di errori di marcatura o piazzamento, di topiche difensive. Di tutt’altro tenore è stata invece la prova contro il Barcellona: la linea arretrata Rossonera si è dimostrata attenta e sicura come non succedeva da tempo, concedendo poco ai rapidi fuoriclasse Blaugrana. Ciò dimostra che di fronte ad avversari di spessore (soprattutto in Europa), il livello di attenzione si alza e le incertezze si riducono. La trasferta di Parma ha purtroppo confermato il trend negativo avuto con le “piccole”: troppa sufficienza e soliti gol nati da disattenzioni. “Solamente” limiti tattici o sottovalutazione dell’avversario?
Va considerato che pure contro Napoli e Juventus, avversari di primissimo piano, non sono mancati cali di tensione “letali”. A questo punto viene da domandarsi se la prova con il Barcellona è stata solamente un caso, un lampo nel buio, una giornata di grazia. Lazio, Fiorentina e la trasferta al Camp Nou ci daranno probabilmente le risposte a tutti questi quesiti e ci diranno chi siamo veramente: gli sbadati di provincia o gli svegli d’Europa.
L’approccio mentale a determinate partite risulta oltremodo blando e tutto questo Allegri lo sa. I suoi tentativi di mantenere alta la concentrazione sono spesso andati a vuoto ed esponendosi in maniera così diretta ha voluto fornire un segnale forte alla squadra in un momento delicatissimo. C’è bisogno di un radicale e repentino cambio di atteggiamento già nella sfida di stasera contro la Lazio: la svolta nei risultati passa dall’acquisizione di una superiore forza mentale. In questo balbettante inizio di stagione si cerca continuamente un colpevole, un capro espiatorio, una causa di tutti i mali: l’unico reale limite del Milan è nel Milan stesso, nella testa dei suoi giocatori, nell’atteggiamento con cui si affrontano certe partite. Stai calmo, lotta sempre e sii concentrato.
[Alessandro Bracci –
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy