Nessuna percussione, nessun tiro da fuori area, nessuna accelerazione. La prestazione fornita da Sergio Bernardo Almiron domenica contro il Cesena, è stata semplicemente indecifrabile. In un periodo di carenze di tutti i tipi in casa-Bari (di organico, di punte in salute, di tiri in porta e persino di…idee), i tifosi si aggrappano soprattutto a lui, alla sua vèrve, al suo dinamismo, ai suoi inserimenti negli spazi, alle sue progressioni palla al piede, alle sue bombe dalla distanza.
Tutto un repertorio che, d’un tratto ed inspiegabilmente, il centrocampista di Santa Fé sembra aver smarrito chissà dove. Nella gara contro i romagnoli il numero 4 barese è parso abulico, svogliato, quasi emotivamente distaccato rispetto ad una partita d’importanza vitale per il futuro del Bari. Come se la causa biancorossa, improvvisamente, non gli fornisse più gli stimoli per lottare leoninamente su ogni palla. Peccato perché domenica scorsa, molte delle speranze di far saltare il bunker di Ficcadenti i tifosi le avevano riposte proprio in lui.
E invece la partita di Almiron è stata piatta e mediocre, il suo rendimento sicuramente inferiore a quello che ci si poteva attendere e il furore agonistico minore rispetto a quello dimostrato dagli altri interpreti della gara. Addirittura nel convulso finale, quando i cambi di fronte sono diventati repentini ed entrambe le squadre hanno cercato il colpo del k.o., in più di una occasione l’argentino si è trovato nelle condizioni di liberare il suo potente destro, ma ha sempre desistito, limitandosi allo scarico laterale per il primo compagno di squadra libero. Quali potrebbero essere i motivi di tale involuzione di personalità?
Innanzi tutto, come detto, le motivazioni: probabilmente Sergio, restando a Bari, pensava di poter lottare per qualche obiettivo importante e non di restare invischiato nella lotta per la salvezza; poi, potrebbero esserci motivi legati ad un problema di condizione atletica: sicuramente Sergio non è in uno stato di forma ottimale (è reduce da qualche problema muscolare) e potrebbe essere che questo stia finendo per condizionarne l’impeto e la concentrazione.
Ad ogni buon conto, i tifosi si augurano di poter ritrovare al più presto il vero Almiron, condottiero di tante battaglie vinte nella scorsa stagione: la conquista della salvezza del Bari, necessariamente, dovrà passare anche (e soprattutto) attraverso il carisma, le giocate e i gol dell’ex-centrocampista della Juventus.
[Mauro Solazzo – Fonte: www.tuttobari.com]
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