Amarcord Giallorosso, Rizzitelli Balbo e Cappioli: Mazzone ritrova la sua Roma

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Quel 27 marzo del 1994 la Roma non navigava sicuramente in ottime acque. La formazione, allenata da Carlo Mazzone, era appena riuscita a strappare un preziosissimo pareggio, grazie a un eurogol del Principe Giannini,  contro il Foggia di Zeman. Punto che, per il momento la teneva una spanna sopra la zona rossa, ma che non aveva di certo rincuorato un ambiente che proveniva da ben 14 partite senza vittorie.

Fortunatamente, per quella domenica di fine marzo, il calendario prevedeva la visita all’Olimpico dell’ormai – praticamente – retrocesso Lecce, che languiva in fondo alla classifica con soli 11 punti.

La squadra, comunque, aveva dato segni di ripresa nella trasferta della settimana precedente in terra pugliese e si era rianimata proprio quando sembrava in balia degli eventi. Contro il Lecce, però, doveva esserci il ritorno alla vittoria. E così fu.

Balbo & Co partirono molto forte, trovando il vantaggio al 21’ con un tocco felpato di Rizzitelli che, dal limite dell’area piccola, fece secco Gatta. Se fino a quel punto il Lecce aveva provato, timidamente, a resistere, in seguito non ci fu più partita.

La porta salentina venne sottoposta a un vero e proprio bombardamento e fu solo un caso, se la Roma trovò il raddoppio sul finire del primo tempo. A mettere a segno il 2 gol fu Abel Balbo, che dopo una sponda di Rizzitelli su cross di carboni, fulminò l’estremo leccese con un destro terrificante.

Il secondo tempo fu solo accademia. Con la Roma a gestire il pallone e il Lecce a tentare di limitare i danni. Cosa che riuscì in parte ai pugliesi, ai quali Cappioli – con un gran colpo di testa al 11’ del secondo tempo – inflisse il terzo dispiacere.

Quella vittoria consentì alla Roma di ripartire e allontanarsi dai bassifondi della classifica. Nel post-partita tutti i protagonisti, da Mazzone a Rizzitelli, continuarono a predicare calma e a ribadire che, visto come erano andate le cose in campionato, l’obiettivo della Roma era fare i cinque punti, che le avrebbero garantito la salvezza.

Quella squadra, invece, arrivò a sfiorare una clamorosa qualificazione Uefa. Nelle restanti cinque partite, infatti, conquistò 4 volte (Cagliari, Parma, Piacenza e Torino) l’intera posta, con la sola eccezione del pareggio a San Siro contro l’Inter.

Le porte dell’Europa, alla fine, non si aprirono. Il Parma di Scala, cui Mazzone aveva promesso un camion di pesce in caso di successo, non riuscì a battere l’Arsenal nella finale di Coppa Coppe. Gli emiliani, se avessero alzato al cielo di Copenaghen il trofeo, avrebbero infatti liberato un posto per la Coppa Uefa, cui la Roma fece da spettatrice nella stagione seguente.

TABELLINO:

27/03/1994 – 29° Giornata Roma – Lecce 3-0

ROMA: Cervone, Garzya, Festa, Mihajlovic (39’st Berretta), Lanna, Carboni, Hassler, Piacentini, Balbo, Cappioli, Rizzitelli (23’st Totti).  Allenatore: Mazzone.

LECCE: Gatta, Biondo, Padalino, Olive, Trinchera, Melchiori, Gazzani (13’st Erba), Gerson (23’st Ingrosso), Russo, Notaristefano, Baldieri.  Allenatore:Marchesi.

Arbitro: Quartuccio di TorreAnnunziata.

RETI: 21’pt Rizzitelli, 45’pt Balbo, 11’st Cappioli.

[Tommaso Gregorio Cavallaro – Fonte: www.forzaroma.info]