È il momento di Amauri! Queste le parole del nuovo attaccante della Fiorentina nella sala stampa “Manuela Righini”: “Come sto? Sto bene, mi sono allenato bene, vorrei ringraziare tutti. Mi manca la partita, un giocatore però per entrare in forma deve accumulare minuti. Sono già a disposizione del mister, la mia avventura è cominciata. Non parlo del passato, voglio dimostrare di essere un giocatore che può dare tanto, sono in una grande squadra, sono qua per dare una mano, spero di fare bene e dimostrare a me stesso, non agli altri. Gilardino è un grande centravanti, spero di fare bene.
Lo stipendio? Voglio vedere quello che succederà in questi sei mesi, mi metto in gioco, non sono uno attaccato ai giochi. Mi metto in gioco per dimostrare a me stesso che sono un giocatore da Fiorentina. L’anno scorso a Parma ho fatto delle belle cose, so cosa posso dare, ho tanto entusiasmo, ho voglia di riscatto. Ripeto, ho voglia di riscatto per me e non per gli altri. Forse sono diventato un giocatore troppo statico, questa non è la mia caratteristica, l’anno scorso – anche cambiando la mentalità – sono riuscito a ritrovarmi. Ho tanto entusiasmo, ho voglia di giocare.
Rossi? Anche a lui piace chi fa movimento. La coppia con Jovetic? La cosa principale è fare bene per la Fiorentina, ci aiuteremo a vicenda. Speriamo di fare bene, lui ha dimostrato di avere tanta qualità, può solo migliorare. Per vedere cosa possiamo fare insieme, dobbiamo iniziare a fare allenamenti, dobbiamo cercare di unire le nostre qualità. Non siamo solo in due, tutti vogliono tanto da noi perché Jovetic è un giovane con qualità, io ormai ho un…nome! Sono critico con me stesso, la Fiorentina sta passando un momento particolare ma resta una grande squadra. La squadra non sta giocando da Fiorentina, dobbiamo lavorare per fare quello. Cercherò di fare l’impossibile per dare tutto.
Il Milan? È un mistero, non sono qua da una settimana perché mia moglie non stava tanto bene, sto per diventare padre per la terza volta. Il direttore ha capito il mio stato d’animo. Voglio fare tanti gol come Batistuta. La mia fragilità caratteriale? La Juventus di due anni fa era in difficoltà, non soltanto Amauri. L’anno scorso poi ho avuto tanti problemi, quando stavo bene sono dovuto andare via e ho fatto bene a Parma. Secondo me il carattere non c’entra niente, fa comodo dire così. Il settimo posto della Juve è colpa di tutti, non solo di un giocatore. I miei nuovi compagni? Sono felice.
L’ obiettivo personale? Non dico niente, perché ogni volta che faccio un numero di gol, poi va sempre nell’esatto opposto. Ho sei mesi per dimostrare di meritare questa maglia.
Ho parlato con Luca (Toni), mi ha detto di andare, hanno un bel tifo, c’è un bell’ambiente. Mancava un documento, è dalle 6.15 che ero in giro e non ce la facevo più, il direttore diceva che c’era tutta la stampa. Non vedevo l’ora di andare in albergo, per poi fare oggi l’allenamento. Tutto era già fatto a voce un anno fa. Penso anche all’Europeo, ma devo fare un passo alla volta, vorrei tornare in Nazionale. Forse la bambina nascerà a Firenze, in queste ore dobbiamo prendere una decisione. Tutta la famiglia viene qui a Firenze”.
[Niccolò Gramigni –