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2008-11-05

Milan: sulla buona strada...


Il Milan torna in vetta alla classifica dopo quattro anni con il fermo proposito di rimanerci. Il successo di misura contro il Napoli non deve trarre in inganno: la squadra ha meritato di vincere. Il Milan ha pressato gli avversari, ha dimostrato di avere carattere, di saper soffrire.
Ha inseguito e voluto la vittoria, ci ha creduto fino alla fine. Tutto questo a prescindere dall’espulsione, giusta, di Maggio e dalla forza del Napoli, che è davvero una bella squadra e che ha messo in vetrina, anche a San Siro, i propri gioielli, Lavezzi, Santacroce e Iezzo primi fra tutti.
Certo è che il palo ed il rigore sbagliato da Riccardino Kakà non hanno fatto altro che aumentare la frenesia rossonera in campo e sugli spalti. Caso mai potremmo chiederci perché i rossoneri stentino così tanto a chiudere le partite, ad infliggere agli avversari il colpo del ko. Risposta: i ragazzi non hanno ancora assimilato del tutto lo schema di gioco voluto da Mastro Ancelotti.
Chissà cosa sarà in grado di fare questa squadra quando tutti i tasselli si troveranno, d’incanto, al posto giusto e il gioco comincerà a sgorgare dalle sue fonti senza impedimenti e con la giusta fluidità. Il calcio del Milan è un calcio gioioso e di gran classe, oseremmo dire brasiliano, per l’appunto, frutto di palleggio accurato e di fini geometrie tattiche. Di equilibri.
Non è un caso che la squadra non prenda più gol da quando appare più compatta e più coesa tra i reparti. Non si rinuncia tanto facilmente a fior di giocatori come Pirlo, Nesta e Maldini se non hai ben chiaro in mente come muoverti in campo e cosa fare.
Se non adotti con successo le giuste contromisure tattiche e se non ti raccordi compiutamente con i compagni di squadra. In questo Seedorf, la nostra pantera, è stato grande. Anche contro il Napoli ha interpretato magistralmente il ruolo di vice Pirlo aggiungendo, al copione, forza fisica e la solita, inesauribile corsa. Ha preso in mano le redini del gioco e ha guidato i compagni da vero condottiero. Ma tutta la squadra, a centrocampo, s’è mossa bene. L’idea è quella di divertire vincendo, di imporre il gioco sempre e comunque interpretando al meglio le partite. Il Milan è stato costruito attorno a queste rigorose linee guida. Affinché questo avvenga è necessario che la squadra assimili e metabolizzi al più presto le giocate e la classe di Ronaldinho e che le misceli, senza intoppi, con quelle degli altri campioni, Kakà, Pato e Seedorf tanto per citarne qualcuno. Ovviamente, senza che tutto questo la esponga ai pericolosi contropiede degli avversari o metta in discussione i preziosi equilibri tattici.
Ecco perché servono compattezza e armonia in tutte le zone del campo. Perdere palla a centrocampo sarebbe pericolosissimo, ma per fortuna in mezzo possiamo vantare gente come Gattuso, Flamini e Ambrosini, e scusate se è poco. Rispettare le consegne dell’allenatore sarà tanto più facile quanto migliore diventerà la capacità realizzativa e la spinta in avanti degli attaccanti. Loro non hanno solo il compito di segnare, di scardinare le difese altrui e di portarsi a spasso i rispettivi marcatori per consentire gli inserimenti dei trequartisti, ma soprattutto quello di mantenere alta la squadra turando, ove possibile, le fonti del gioco antagonista.
Per Borriello l’impressione è che i goal siano nell’aria. Il suo lavoro è comunque prezioso e si vede. Quanto a Pato rimettiamo tutto nelle sagge mani di Mastro Ancelotti. Il “papero” appare volenteroso ma spaesato e domenica sera s’è mangiato un gol che sembrava fatto e che in altri tempi avrebbe realizzato ad occhi chiusi. Sull’impiego di Inzaghi alla “Altafini” concordiamo pienamente: così facendo la carriera di Superpippo non può che allungarsi in maniera esponenziale. Bene anche la spinta di Zambrotta e Jankulovski sulle fasce, diligente ed efficace la prova di Bonera. Per finire un appello: vogliamo vedere Senderos, vogliamo capire cosa potrà dare questo gigante svizzero alla nostra difesa e all’economia globale del nostro gioco. Occorre supplire alla prolungata assenza del grande Alessandro Nesta la cui schiena, purtroppo, continua a fare le bizze. Se anche Senderos, come tutti auspichiamo, ingranerà beh, allora ci divertiremo per davvero. In attesa dell’addio di capitan Maldini e dell’arrivo, probabile, del romanista Mexes. Intanto vinciamo questo scudetto. Per tutto il resto ci sarà tempo.
|di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 149 volte


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