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2008-11-06

Zona Europa: il calcio s'inchina a Del Piero


LEGGENDALEX -Con una magica doppietta al Bernabeu un Del Piero epico stende il Real Madrid, rifà grande la Juventus ed ingemma ulteriormente la sua carriera con la pietra più preziosa. La galleria d’arte di Pinturicchio si può dire sia pressochè completa. Ciò nonostante France Football si dimentica di lui…
LA METAMORFOSI DELLA JUVE - Del Piero è giunto a quota 7 gol stagionali (4 su punizione), tutti realizzati da fuori area per quella che sta diventando una sua prerogativa. Fino a poche settimane fa sembrava una squadra allo sbando destinata all’oblio. Ora sembra sia trascorso lo spazio di un secolo.
La Juve da squadra decadente è ormai diventata addirittura uno spauracchio di livello Europeo. Sono bastate 5 vittorie consecutive per quella che è una metamorfosi quasi inspiegabile. Già, sarebbe inspiegabile se non fosse per un certo Del Piero. Lui sì che ci fornisce la soluzione soddisfacente alla causa del mutamento bianconero.
Certo, se la Juve è tornata grande non lo deve esclusivamente al Fenomeno di Conegliano Veneto, ma è ormai appurato che senza il provvidenziale apporto del pittore Rinascimentale (dove Rinascimento si accosta alla Juve), 34 anni il 9 novembre, il team di Ranieri si troverebbe ancora arenato, magari a metà strada tra il vorrei ma non posso.
Ha scritto Cannavò dopo l’exploit madrileno: “Del Piero è proprio un caso da studiare. E io penso che un trattato su di lui unisca fisiologia, psicologia, stile di vita, arte del comando. Ma da studiare è anche la trama che ha portato la Juve, all’improvviso, fuori da quello che sembrava un inferno con un Ranieri sottoposto a linciaggio, colpevole di tutto.” Parole veramente sante le sue che non richiedono commenti.
DEL PIERO GALATTICO - L’impresa di Del Piero ci fa tornare indietro nel tempo di quasi mezzo secolo, in ossequio all’amarcord. Nel 1962, quando i bianconeri riuscirono per la 1^ ed ultima volta prima di ieri a violare il Bernabeu vincedo 1-0, aveva segnato un certo Sivori.
Fu un’impresa fantastica, d’altri tempi appunto. Dopo 46 anni è toccato a Sua Maestà Del Piero rispolverare la storia, il mito. Sembra un ideale passaggio di consegne. Alex ieri ha stregato tutti. Compagni ed avversari. Ha colmato una piccola lacuna, più che altro ha soddisfatto un vezzo. Segnare in questo stadio era il suo obiettivo di lusso, il sogno di ogni calciatore. Vi è riuscito alla sua maniera. Regalandosi una serata magniloquente come se il color oro della maglia che ieri indossava la Juve fosse stato traslato alla sua prestazione. La più bella per lui e la Signora da quando esiste la Coppa dei Campioni. Una gemma che mancava nel glorioso palmares. Prima una staffilata da 20 metri circa, una rasoiata chirurgica che non ha pedonato Casillas già fustigato all’andata da un mega gol di Ale. Poi il raddoppio con una punizione (la 42^ in carriera, 12^ in Champions) da far invidia al Maradona versione spettatore per godersi l’exploit. Ieri più che mai possiamo dire che la Juve è fatta ad immagine e somiglianza di Del Piero. Ma non è la Zebra a porsi al servizio di Pinturicchio El Matador, ma il contrario.
È Del Piero che sta facendo nuovamente grande la Vecchia Signora. Coi suoi gol, con le sue performance altisonanti il bomber bianconero sta scrivendo ulteriori pagine di leggenda dello sport. Bastano i numeri a farcene rendere conto. In Coppa dei Campioni il numero dieci, dove mostra di trovarsi fortissimamente a suo agio, ha siglato 43 gol su 86 presenze (50% di media!), 8° goleador di sempre, ed è una seconda punta, non dimentichiamolo. In tutte le Coppe Internazionali invece occupa la 10° posizione con 49 sigilli su 111 caps. In totale in maglia bianconera sono 248 gol su 573 presenze, per un giocatore che ha riscritto la storia della Juve ed in parte del calcio italiano. Da ieri più che mai. Così quando anche fra 100 anni si parlerà di Del Piero il suo nome verrà accostato alla celebre partita di quel 5 novembre 2008. Anche oggi che ha quasi 34 anni Del Piero rimane una pedina, anzi la pedina irrinunciabile allo scacchiere bianconero.
Grida vendetta la scelta sciagurata di France Football e di World Soccer di non inserirlo fra i candidati al Pallone d’Oro ed al FWP, premi che meriterebbe più d’ogni altro pretendente, sì, più di Cristiano Ronaldo. Ma ormai la loro indifferenza nei suoi confronti non è più una notizia.
Intanto la Juve approda con 2 turni d’anticipo agli ottavi, mentre vi dovrebbe approdare nella prossima partita l’Inter dopo il rocambolesco 3-3 di Cipro contro l’Anorthosis. Torna in corsa la Roma di Spalletti che con un secco 3-1 si è sbarazzata del Chelsea ed ha ritrovato morale. Continua ad annaspare la Fiorentina che dopo il pari interno col Bayern è con un piede in Coppa Uefa…
MARCATORI:
6: Artem Milevskiy Dinamo Kiev;
5: Alex Del Piero Juventus, Semih Senturk Fenerbace, Linas Pilibaitis Kaunas
PAGELLE JUVENTUS
Manninger 6 non è molto impegnato e verrebbe da dire più che mai…per fortuna!
Mellberg 6 non una sbavatura. Forse da terzino ha trovato la giusta collocazione. Un suo intervento ha salvato il risultato
Chiellini 7 una colonna
Legrottaglie 7 no comment
Molinaro 7 finalmente una prestazione da Juve
Marchionni 5,5 opaco. Si salva solo in mansione di copertura
Tiago 6 vedi Marchionni
Sissoko 6,5 parte un po’ contratto poi si scioglie
Nedved 6 poco incisivo
Del Piero 6,5 è la sua serata più bella da quando gioca con la Juve, emblematica della sua classe. Prima realizza un gol da fuori di precisione chirurgica poi, tanto per gradire, concede il bis su punizione. Il Bernabeu è stregato. Il voto può apparire remissivo ma a sta a sottolineare il fatto che Del Piero ha giocato pochi palloni (non per colpa sua) per meritarsi di più. Anche se quei pochi li ha trasformati in gol…
Amauri 5,5 come suo solito si dà un gran da fare, ma non basta
Subentrati: De Ceglie n.g; Iaquinta 6
|di Albertosig| - articolo letto 286 volte


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