Cinica e concreta la Lazio fa sognare. Sbanca l’Olimpico la banda di Rossi con quattro tiri in porta e tre gol. Spicca il volo tra le grandi e in attesa del derby si presenta ai cugini con un biglietto da visita che vale la zona Champions. È una domenica da favola per i quarantamila fans biancocelesti assiepati sugli spalti, che salutano i loro beniamini con uno sventolio di bandierine laziali che colorano uno stadio che pretende prepotentemente la licenza di sognare. Eppure all’inizio è proprio la Lazio a partire male, con un gioco molle e inconcludente. Si presenta spuntata la compagine di Rossi, senza attaccanti di ruolo, consegnando le velleità offensive ad un tridente che negli ultimi sedici metri regala solo sbadigli. Con Rocchi e Inzaghi che partono dalla panchina in attesa di esser lanciati nella mischia i biancocelesti stentano. Al 2’ però i padroni di casa creano la prima vera opportunità con Pasquale Foggia che da destra pennella in area per Meghni, ma il francese tenta invano una rovesciata da pochi passi. Sei minuti più tardi è il Siena a lanciare l’acuto. Ghezzal infatti, preferito a Frick da Giampaolo, mette in crisi la retroguardia biancoceleste con un tiro al volo che solo un super Carrizo riesce a deviare in angolo. La Lazio traballa sotto i colpi di un Siena che gioca bene palla a terra e riparte in velocità. Giampaolo ha imparato bene la lezione dal suo maestro Delio. Le partite vanno giocate per vincere e il suo Siena gagliardo e tosto non teme il confronto. I biancocelesti arrancano nel cercare una soluzione davanti, privi di un attaccante vero che possa dare profondità. Mauri, Zàrate e Foggia infatti spingono, ma non pungono. Il Siena a sua volta sente che la Lazio fatica e continua ad impensierire gli uomini di Rossi con il solito Maccarone sempre presente dalle parti di Carrizo. Il cross dalla bandierina di Vergassola infatti mette in condizione il centravanti della squadra toscana di far gol. Il colpo di testa del numero trentadue però termina fuori. Il gioco biancoceleste ristagna a centrocampo, dove Ledesma resta imbrigliato nella ragnatela ospite e dove raramente i padroni di casa riescono a creare superiorità. Al cambio campo però la Lazio si fa subito pericolosa. L’ingresso di Rocchi al posto di Meghnì regala infatti quella profondità all’attacco biancoceleste che è mancata per tutta la prima fase di gioco. La Lazio spinge sulla destra e spaventa. Il cross in area per Rozehnal mette i brividi ai bianconeri, ma il ceco da pochi passi calcia fuori. Il Siena chiude gli spazi e riparte sfruttando la velocità di Zuniga sulla destra e i colpi di testa di Maccarone. Ma al 15’ è la Lazio che sblocca il risultato. Rocchi punta l’area degli ospiti sfruttando un cross dalle retrovie, ma Rossettini lo ferma con un fallo da ammonizione. L’arbitro Brighi fissa il punto di battuta biancoceleste. Ma sul calcio di punizione si presenta inaspettatamente Mauro Zàrate, che ruba la scena allo specialista Ledesma. Maurito il mago d’Haedo si coordina e spedisce la palla dove nessuno può arrivare nemmeno Curci. È l’1-0 che mette le ali alla Lazio. Dove non arriva con il gioco e la lucidità la compagine di mister Rossi arriva con i colpi di classe e con Zàrate in campo i lampi di genio non mancano di certo. Un po’ attaccante e un po’ fantasista il talento argentino torna a far gol dopo 604’ e capovolge la partita dei padroni di casa. Il Siena non si scompone e continua a spingere per pareggiare i conti. Zuniga e Vergassola a destra affondano i colpi e al 35’ sfiorano il pareggio. La squadra di Giampaolo infatti si fa sotto con un tiro potente dal vertice destro dall’area biancoceleste, ma da pochi passi Vergassola spedisce a lato. È lo squillo di tromba che rimette in moto la Lazio. Rossi fa cenno ai suoi di avanzare, Rocchi capisce tutto ed esegue. Zàrate sulla destra semina il panico e pennella in mezzo per Tommaso. Il capitano al volo la mette dentro. Il raddoppio della Lazio fa esplodere un Olimpico di colori bianco e celesti. Ma il match non termina con il 2-0 che chiude a tutti gli effetti le speranze dei bianconeri toscani. Infatti Mauro è in giornata di grazia e veste i panni del fenomeno, quando in tandem con Lichtsteiner regala a Rocchi la gioia della sua prima doppietta stagionale. Al 89’ infatti Maurito penetra la difesa ospite come il coltello nel burro. Il pibe de Hauedo calcia di potenza in porta, Curci respinge, ma il suo doppio miracolo non basta per negare la gloria a Tommy-gol. Lichtsteiner infatti sulla seconda parata dell’estremo difensore senese consegna il gol sui piedi di Rocchi e il centravanti laziale da due passi la mette dentro ancora. Chiude esaltando la Lazio che si gongola tra un tripudio di bandiere e vessilli al vento. Il 3-0 cala il sipario su un popolo in festa, che sulle ali di un campione scoperto dal nulla e di una squadra che incanta giocando si riprende la zona Champions e torna a sognare. Va bene così Lazio ed ora si pensi al derby. |di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 170 volte