MILANO - Josè Mourinho si presenta ai microfoni visibilmente soddisfatto. Il successo è arrivato alla fine, ma è arrivato, contro l'Udinese che aveva messo in difficoltà tutti gli avversari. "Vittoria è vittoria. Si poteva segnare prima, con il palo colpito da Zanetti, o anche prima ancora, in due o tre azioni importanti. Ma vittoria è vittoria, il calcio è questo", sintetizza. "La squadra ha dimostrato un carattere importante anche oggi. A volte bisogna essere pragmatici - ha spiegato il tecnico nerazzurro -: in altre occasioni abbiamo giocato meglio senza vincere. Oggi, invece, abbiamo conquistato i tre punti e abbiamo fatto una buona partita a livello difensivo, viste le critiche che abbiamo subito in questi giorni per i cinque gol subiti in due gare e viste le qualità dei nostri avversari. Non ricordo un'altra partita nella quale l'Udinese ha tirato così poco in porta... ".
All'Udinese, comunque, il riconoscimento di essere una buona squadra: "Sapevo che era una squadra che poteva metterci in difficoltà in contropiede, hanno degli uomini più veloci dei miei. Noi siamo stati bravi a difendere, bravissimo Cordoba, super Samuel considerato che rientrava dopo quasi un anno. Nel primo tempo c'era troppa distanza tra difesa e centrocampo. - continua -, nel secondo tempo abbiamo cambiato perchè bisognava giocare più diretti. Avevamo due giocatori davanti e con più possibilità di appoggio per gli altri dietro. Poi Obinna è stato bravo ad ottenere il calcio d'angolo da cui è nato il gol. La squadra ha tanta voglia, abbiamo dimostrato carattere e siamo primi in classifica, come nel girone di Champions League. Abbiamo bisogno di lavorare, siamo una squadra in costruzione, però siamo una squadra che, ancora una volta, con molta unità siamo andati a cercare il successo fino all'ultimo angolo".
José Mourinho ha poi ammesso di non essere pienamente soddisfatto di Ricardo Quaresma, ma le qualità e le potenzialità del portoghese sicuramente verranno fuori: "So che questo non è il vero Quaresma, ma gli avevo detto di giocare tre parite con traquillità, senza pensare a giocare bene o male. Ho fatto lo stesso con Mancini, anche lui aveva tre partite per giocare senza pressione, lo hanno fatto e io sono soddisfatto di questo. È un bravo ragazzo, lui sa che non sta giocando bene e ora potrà riposarsi mentalmente, noi dobbiamo aiutarlo perchè sappiamo che questo non è il vero Quaresma. Può essere che, per lui, ora sia più difficile giocare a San Siro che non in trasferta, ma chiaramente io non posso avere un giocatore da trasferta e basta... Comunque, rispetto alle critiche dei tifosi, la mia filosofia è sempre la stessa: i tifosi hanno sempre ragione. Noi lavoriamo per il club, siamo concentrati sul lavoro 24 ore su 24, ma siamo anche i primi che inseguono la vittoria, perché la nostra vita dipende da una palla dentro o una palla fuori... Alla fine con chi ce l'avevo? Con un mio amico, un mio ex calciatore, che era dietro la panchina e mi continuava a chiamare 'mister mister': gli ho detto che non doveva parlare perché ero impegnato... ". |Ufficio Stampa Inter - Fonte: www.inter.it| - articolo letto 159 volte