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2008-11-10

Del Piero, chiamatelo ... il punitivo


L'interrogativo è d'obbligo: Del Piero sta realizzando tutte queste punizioni consecutivamente per caso o ha scoperto il segreto dell'infallibilità?
Per carità, la grandezza di Pinturicchio sui calci da fermo è risaputa ma prima d'ora non era mai accaduto che addirittura ne realizzasse 5 in 14 partite mostrando una continuità esagerata.
Nemmeno i professionisti come Zico e Maradona potevano vantare uno score così emozionante. Adesso i gol su punizione in A sono ben 16. Il Re Mihailovic a quota 29 è irrangiungibile ma di questo passo non si può mai dire. Del Piero sta diventando un vero cecchino. L'incubo di tutti i portieri che oramai non sanno a che santo votarsi per neutralizzarlo. È un po' come quando ci si rende conto di andare incontro ad un destino inevitabile. Si sa dove ti porterà ma non puoi farci nulla.
Di questi tempi per Alex battere una punizione è come tirare un rigore o giù di lì. Non perdona. In campionato non ha ancora segnato su azione ma finchè riesce a compensare con i tiri da fermo in pochi se ne accorgeranno. Del Piero festeggiava i 34 anni d'età e quale regalo migliore che realizzare un gioiello così?
Adesso i gol in A sono ben 158; con la maglia bianconera 249. I numeri continuano a crescere imperterriti. Così come gli opinionisti (mah.) da strapazzo che osano ancora metterlo alla berlina. Anche se in tal modo, visto che non ci azzeccano mai, operano una sorta di...autocritica, ridicolizzandosi da soli.
Meno male che Del Piero si mostra sempre più incurante verso questi personaggi da urlo del tubo catodico. Ed al massimo gli dedica ogni gol con annessa linguaccia d'ordinanza. Intanto l'ennesimo centro del Fenomeno zebrato frutta alla Juve la 6^ vittoria consecutiva fra campionato e Coppa dei Campioni. Una Juve che sembra non volersi più fermare alla faccia di chi, me compreso, la dipingeva in crisi. Al contrario del Milan che quando già assaporava l'ennesimo regalo della sorte subiva il beffardo pareggio leccese, perdendo la testa della classifica in favore di un Inter last minute, nel senso che vince con una certa regolarità sul volgere dell'incontro.
Ibrahimovic sarà un campione ma le sue ricorrenti pause finiranno col nuocere ai nerazzurri che pur vantando un attacco esplosivo sono costretti ad affidarsi allo stagionato Cruz.
|di Albertosig| - articolo letto 147 volte


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