Esposito beffa i rossoneri (analisi di Lecce-Milan 1-1)
Proprio quando il Milan pregustava il primato solitario in classifica, è arrivata la doccia fredda del gol leccese di Esposito che fa “scivolare” i rossoneri alle spalle dei cugini interisti. GLI SCHIERAMENTI - Beretta propone alcune novità nella formazione salentina; in difesa, fiducia ad Antunes sulla corsia sinistra e a Polenghi sulla destra con Diamoutene al centro accanto a Stendardo. Centrocampo in linea con rinucia al mastino Ardito ed a Caserta; Munari interno destro con il rientrante Giacomazzi al fianco di Zanchetta nella zona nevralgica del campo e Ariatti a giostrare sul centrosinistra. Novità in attacco con Cacia a supporto di Tiribocchi e Castillo in panchina.
Ancelotti ripresenta il 4-3-2-1 con Gattuso nel ruolo di Pirlo, Flamini sul centro-destra e Seedorf sul centro-sinistra a completare il terzetto di centrocampo; Kakà e Ronaldinho a supporto dell’unica punta Borriello. In difesa molte assenze tra i centrali con Bonera e Favalli titolari, sulle fasce Zambrotta e Jankulovsky.
Nella seconda frazione di gara Ancelotti ridisegna la fase offensiva grazie agli inserimenti di Inzaghi e Pato al posto dello sprecone Borriello e di Flamini, passando ad un più offensivo 4-2-4 allargando il raggio d’azione di Kakà e Ronaldinho.
Nei padroni di casa, dopo lo svantaggio si ritorna al 4-3-1-2 con l’inserimento di Caserta, questa volta leggermente defilato a sinistra, e Ariatti che slitta sulla corsia opposta.
Non indifferente è stato l’ingresso di Ciccio Esposito (unico leccese in rosa) al posto dell’infortunato Polenghi; è stato lui a realizzare al 92’ il gol del pareggio con un imperioso colpo di testa. COSA VA - Nei padroni di casa innanzitutto lo spirito di sacrificio, e senza dubbio il risultato. Soprattutto nel primo tempo funziona la gabbia di Beretta ai danni dei due fantasisti rossoneri con le due concatenazioni laterali del 4-4-2; Polenghi-Munari-Giacomazzi da una parte e Antunes-Ariatti-Zanchetta dall’altra che, in fase di non possesso, offrono un costante raddoppio di marcatura sugli avanti rossoneri. Stendardo solito lottatore al centro dell’area di rigore e Benussi sempre attento e pronto a metterci una pezza.
Nei rossoneri sorprende in positivo la prova di Gattuso pronto a correre per due ma bravo anche ad impostare il gioco con passaggi e lanci precisi; buona la prova dei due esterni bassi di difesa con continue sovrapposizioni che consentono una costante superiorità numerica sulle corsie esterne.
L’ingresso di Pato ha dato vivacità alla manovra d’attacco e la dinamica del gol ne è un esempio. COSA NON VA - Nei giallorossi inizia a preoccupare la sterilità degli attaccanti. Sottotono il Tir quasi mai pericoloso, Cacia è ancora lontano dalla forma migliore, appare spaesato e poco inserito negli schemi di mister Beretta; pochi gli incroci e i movimenti combinati tra i due.
Diamoutene oltre ad esibire una straripante potenza fisica continua ad offrire un paio di amnesie difensive a partita. Ariatti, benino in fase di non possesso ma pressoché imbarazzante con il pallone tra i piedi.
Le corsie esterne non vengono sfruttate praticamente mai con gli esterni bassi bloccati nella propria metà campo ma, considerando l’avversario, questa volta a Beretta non ne facciamo una colpa.
Tra i rossoneri vengono bloccati abbastanza bene Kakà e Ronaldinho che a parte il gol appare avulso dal gioco; tardiva la sostituzione di Borriello che spreca quattro nitide palle gol anche se appare sempre nel vivo della manovra; Seedorf non riesce ad incidere come potrebbe e dovrebbe e soffre anche lui il pressing dei centrocampisti leccesi. I due centrali di difesa, Favalli e Bonera, non offrono sicurezza e più di una volta si fanno prendere in velocità subendo due ammonizioni nella prima mezzora di gara. Una squadra che punta allo scudetto non può permettersi di lasciare per strada due punti come successo al Via del Mare. |di Paolo Cisternino e Luca Marchese - Calcio Magazine.net Redazione Sportiva L'Opinionista| - articolo letto 168 volte