NUOVAMENTE INTER! AVVINCENTE GRANDE CORSA SCUDETTO
Diciamocelo questo campionato piace da matti! Per mantenere le coordinate del successo occorre lottare, mostrare gli artigli e crederci fino in fondo. Probabilmente lo si annovererà come il campionato degli ultimi minuti, quelli che hanno diviso i destini di oggi delle due milanesi. Dopo una settimana i cugini neroazzurri tornano nuovamente in vetta. Non lo fanno tuttavia nel migliore dei modi ma grazie ad una provvidenziale rete allo scadere del solito Cruz che dopo la Champions salva ancora una volta “baracca e burattini”. MOU RIPARTE DALLA DIFESA – Le critiche più pesanti hanno investito il pacchetto arretrato che nelle ultime uscite ha fatto acqua, incassando tanti gol quanti nelle restanti partite. La cura MOU è partita proprio da lì e lo si legge dalle sue parole: “Abbiamo conquistato i tre punti e abbiamo fatto una buona partita a livello difensivo, viste le critiche che abbiamo subito in questi giorni per i cinque gol subiti in tre gare”. Elogi agli avversari apparsi più veloci e pronti soprattutto a centrocampo, ancora in ombra Quaresma, lontano dal fuoriclasse che si aspettavano a Milano. L’importante erano i 3 punti ed una prova di carattere ma al pubblico neroazzurro non va molto giù il gioco che in molti aspettavano più spettacolare. Tempo al tempo ma la consolazione (e dire consolazione è poco…) del primato in classifica resta un ottimo viatico per essere ottimisti sull’operato del tecnico neroazzurro che ai punti ha ottenuto un inizio stagione migliore del primo Mancini. All’Udinese resta l’amaro di non aver avuto in campo uno come Di Natale che avrebbe potuto meglio concretizzare le azioni di rimessa dei friulani e una sconfitta giunta solo nel finale su una disattenzione (forse l’unica degna di nota) difensiva della gara. Ma la classifica resta più che buona. DINHO NON BASTA – Sponda Milan, destino incrociato. Qui è Dinho ancora una volta a sbloccare quella che doveva sembrare una sofferta ma acquisita vittoria che tuttavia si è spenta in un grosso boato del pubblico leccese. Casualità delle cose è proprio da un episodio svantaggioso per i padroni di casa a concretizzarsi uno positivo e determinante per il pari. Si infortuna Polenghi ed entra Esposito. E’ lui che al 48esimo sale in alto per accogliere di testa il perfetto cross di Zanchetta, anticipando così tutta la difesa rossonera. Una gara giocata con autorità dai rossoneri che hanno mantenuto un costante controllo del campo, sfiorando in 4-5 occasioni la rete del vantaggio. Poco spazio ad un Lecce spesso involuto nelle azioni e troppo preoccupato a difendere il risultato. Una gara che sarebbe potuta andare a senso unico se Borriello fosse stato più freddo e decisivo sotto porta. Se poi a questo aggiungiamo la colossale disattenzione della difesa nel finale, ecco che si spiega, l’inspiegabile pareggio. Senza nulla togliere ad un Lecce che ha dato il meglio per lo meno nella seconda fase di gioco con il suo pressing più continuo grazie anche alla spinta di un pubblico questa giornata molto caloroso e paziente nel sostenere la squadra fino alla fine. GENOA, NAPOLI, LAZIO CHE SPETTACOLO! – La corsa non è e non può essere a due. Ben otto squadre in 4 punti e che squadre! Lo spettacolo non è mancato nemmeno in questa giornata e il merito spesso è stato dei bomber chiave come Milito autore di una magnifica tripletta o di Rocchi che pur partendo dalla panchina ha realizzato una doppietta che ridà fiducia e morale ad un giocatore ancora non al 100%. Al Marassi c’è stato equilibrio solo nel primo tempo. Infatti con l’espulsione di Motta è sembrata inesorabile la disfatta dei granata sotto i colpi dell’argentino, oggi più che mai scatenato. Un fattore che accomuna le compagini citata nel titolo è il modulo offensivo spesso più accentuato che in altre squadre. La voglia di attaccare, di chiudere l’avversario senza lasciare l’iniziativa del gioco. Un fattore che premia queste squadre che viaggiano sui binari di un “Eurostar” e che sorprendono per la facilità realizzativa e delle palle gol create. Vedi il Napoli che soprattutto al San Paolo resta un “ciclone” con un Lavezzi scatenato ed una squadra che sempre più accompagna il gioco. A Roma si specchia la bella Lazio, negli ultimi anni considerata un po’ all’ombra dei successi giallorossi. Una rivincita che anche in questo caso parla argentino con il talentuoso Zarate autore di una straordinaria realizzazione su calcio di punizione e di un assist per la rete del 2-0 di Rocchi. Continuando così l’Europa che conta non sarà più così lontana … Successo anche per la Fiorentina anche se la rete del 2-1 bergamasco ha regalato un finale più sofferto. ANCORA ALEX – Si ripete Alex. In una stagione che lo vede sempre più protagonista bianconero, l’attaccante specialista dei calci piazzati si fa il miglior regalo per il suo 34esimo compleanno e a vederlo giocare così resta piacevolmente inspiegabile il suo exploit, la sua rinascita. “Volevo farmi un regalo e ci sono riuscito” sulle punizioni: “Quando ero piccolo guardavo Platini, Zico e Maradona. E credo che mi abbia aiutato, insieme all'allenamento”. Tributi tutti per lui, come giocatore per il gesto tecnico che ha aperto le porte del nuovo successo della Juventus e come sportivo quando lascia a Iaquinta la gioia di battere il rigore che avrebbe chiuso il match. Elogi in primis dal suo tecnico che ha vissuto in prima persona il momento magico di Alex: “…l'anima del campione che viene fuori, quella di Del Piero, che in questo momento è magico. Lui è sempre stato il leader, il capitano, sta caricando la Juventus e tutti gli stanno andando dietro”. TORO-CATANIA CHE COLPI! – Se il Bologna acciuffa un preziosissimo pari della nuova gestione Mihailovic contro la Roma, fanno di meglio Torino e Catania. Due scontri “pseudo” diretti vinti dai padroni di casa. Pseudo perché da un lato sono considerate tutte squadre provinciali e dall’altro perché c’è chi come il Catania vive una realtà di classifica attuale ben differente da quella che vive una squadra impelagata nella corsa salvezza. Passano entrambe di misura, entrambe non senza difficoltà. Ma se per il tecnico De Biasi si tratta di una preziosa “boccata d’ossigeno”, per Zenga si tratta di un vero e proprio successo di classifica e di numeri con ben 18 punti in 11 partite. Un ruolino da squadra che lotta per un posto in Europa. Ma secondo il tecnico qualcuno continua a criticare il suo gioco: “Ho detto a chi critica la squadra che se hanno bisogno di un allenatore che fa giocare splendidamente il Catania, possono cercarselo”.
|Calcio Magazine.net - Redazione Sportiva L'Opinionista| - articolo letto 230 volte