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2008-11-19

Lotito-Mezzaroma partita aperta con la giustizia


In casa Lazio si gioca su due fronti. La settimana di lavoro per riallacciare la spina e allontanare gli spettri del derby è già ripartita. Ma con la squadra impegnata a Formello per riprendere le fatiche sul campo, testa e cuore del club biancoceleste ieri si sono spostati in un aula di tribunale a Milano, dove per il presidente Claudio Lotito si disputava una contesa non meno ardua della passata stracittadina da vincere.
Né vinti, né vincitori, verrebbe da dire tutto, rimandato al nove di dicembre davanti al tribunale di Milano.
Ma andiamo per ordine. La querelle in questione ha come oggetto della contesa, il presunto patto parasociale che tira in ballo il presidente della Lazio e l’imprenditore Roberto Mezzaroma (zio della moglie di Lotito, ndr) inerente all’affare Lazio.
La questione affonda radici lontane, al 3 novembre 2007 per la precisione, quando il Gip Paparella in base alle risultanze delle indagini del pm milanese Laura Pedio, aveva disposto il sequestro delle azioni in mano a Mezzaroma, pari al 14,61% del pacchetto Lazio. Una fetta di società, che secondo i giudici milanesi, solo formalmente era nelle mani dell’imprenditore romano imparentato con Claudio Lotito, al fine di evitare all’attuale presidente della Lazio l’obbligo di OPA previsto dalla legge (Con il 14,61% Lotito avrebbe superato il 30% della società, barriera massima oltre la quale scatta l’offerta pubblica d’acquisto dell’intero pacchetto azionario, ndr). Ma la questione non è così semplice e lineare.
Infatti diversi sono gli organismi e le strutture, che in tutta la cronistoria lunga quasi tre anni di connubio Lazio-Lotito, sono intervenuti sulla vicenda. Fu infatti la Consob, su sollecitazione dei Piccoli Azionisti, a rafforzare le tesi del Pm milanese quando nel gennaio scorso pubblicò il suo resoconto che conduceva all’accertamento di un patto parasociale fra i due azionisti di riferimento della Lazio.
Atto però che di li a poco venne a sua volta annullato da una sentenza del Tar del Lazio, che ritenne le deduzioni della Consob, addirittura ‘poco esaustive’. Il Tar. così riconsegnò a tutti gli effetti pieni poteri a Claudio Lotito all’interno della sua società. Ed eccoci tornati di nuovo ai giorni nostri e a quell’aula di tribunale dove ieri il patron biancoceleste si giocava la sua personale partita con la giustizia. Per l'accusa non ci sono dubbi il Pm Laura Pedio afferma: ''Mezzaroma acquista solo formalmente le azioni Lazio.
Il centro di interesse e' Lotito le cui dichiarazioni non sono credibili perche' nega l'evidenza, nega di avere timore di un'Opa ostile ma afferma di non avere i soldi per fare un'Opa''. Il pubblico ministero accusa anche la Consob che a suo avviso pecca di superficialità nell’accertamento del patto parasociale tra chi dirige la Lazio: ''l'organo di vigilanza ha un atteggiamento contraddittorio: prospetta un patto parasociale senza arrivare alle estreme conseguenze e denuncia Lotito per violazione dell'obbligo di vendere la quota''. Per Lotito e Mezzaroma la condotta e' fraudolenta secondo l'accusa perche': ''creano confusione e inganno sul mercato. Il mercato ha delle regole e devono essere rispettate da tutti quelli che operano sul mercato, - afferma Laura Pedio – qui non ci sono ne' santi ne' eroi, ma solo imprenditori che perseguono interessi economici''.
La richiesta del Pm è pesante nei confronti degli accusati, un anno e otto mesi di reclusione per Claudio Lotito, più ammenda economica, e un anno e quattro mesi per Roberto Mezzaroma. Ovviamente le difese contestano e chiedono l’assoluzione: “L’OPA non era obbligatoria- afferma l’avvocato Gentile – e nessuna costrizione era prevista dunque nell'acquisto di azioni della società”. Ma la partita resta più che mai aperta, tutto è rinviato al nove di dicembre. Siamo solo all’inizio e per trovare un vinto e un vincitore si annunciano tempi assai lunghi. Lotito e Mezzaroma intanto attendono pazienti, anche se le accuse sul loro conto sono pesanti.
|di Alesssandro Zappulla La Provincia Quotidiano - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 171 volte


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