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2008-11-21

Il Toro è vivo


Nessuna squadra ha mai vinto uno scudetto alternando un rendimento convincente in casa a delle prestazioni altalenanti in trasferta.
Se si vuole essere competitivi fino alla fine, bisogna fornire prove maiuscole anche lontani da San Siro, contro squadre che fanno dello stadio amico un punto di forza. Lo sa bene Carlo Ancelotti, che nel 2004 portò il Milan a laurearsi campione d’Italia grazie ad un lungo filotto di successi esterni. La lunga strada per il titolo, quindi, passa anche da tappe fondamentali come il posticipo di domenica sera: battere il Toro significherebbe ribadire ancora una volta che il Milan c’è.
OTTIMISMO GRANATA - Il prossimo avversario dei rossoneri è una squadra in crisi sul piano dei risultati (i granata sono quintultimi con undici punti conquistati, grazie a tre vittorie e due pareggi) ma non dal punto di vista del gioco e del carattere. La sconfitta di Catania, maturata al termine di una partita tanto tesa quanto spettacolare (3-2 il finale), non sembra aver lasciato strascichi nel morale della squadra: in settimana l’esterno Rubin e mister De Biasi si sono dichiarati convinti di poter raddrizzare presto la stagione, cominciando proprio da un risultato positivo contro il Milan.
L’ottimismo che regna in casa Toro deriva dal fatto che la squadra si esprime bene e paga, oltre agli errori tecnici, una buona dose di sfortuna e infortuni. Inoltre c’è da sottolineare che il Toro all’Olimpico ha ottenuto due vittorie consecutive nelle due ultime partite giocate, battendo di misura Atalanta e Palermo. Per ottenere questi tre punti i ragazzi di Ancelotti dovranno entrare in campo imponendo da subito il proprio gioco, senza dare entusiasmo ad una squadra a cui manca davvero poco per ritrovarsi.
ESCLUSIONI ECCELLENTI - Sia lo scorso anno che in questo avvio di stagione il Torino è partito con un’idea tattica molto offensiva, basata sulle qualità dei propri fantasisti (l’anno scorso c’erano Recoba, Di Michele e Rosina, oggi è rimasto solo l’ultimo dei tre). Presto, però, il progetto è stato accantonato a favore di un 4-4-2 più ordinato ed equilibrato. Sia Novellino che De Biasi hanno privilegiato la compattezza allo spettacolo, limitando l’imprevedibilità offensiva ma rinforzando il centrocampo.
Conseguenza di tale mutamento tattico è la rinuncia a Rosina, il grande talento granata che in questo periodo fatica a trovare spazio. Complici anche alcuni problemi fisici, Rosinaldo è stato spesso costretto a guardare la partita seduto in panchina. In un seggiolino accanto a lui è finito anche Rolando Bianchi, il grande acquisto estivo che dopo aver segnato all’esordio contro il Lecce non ha più lasciato il segno. Al loro posto giocano Amoruso e Stellone, ma le due riserve di lusso potrebbero rivelarsi un’arma fondamentale a partita in corso. Contro il Milan il tecnico granata si affiderà a Sereni in porta (sempre più leader dentro e fuori dal campo), Ogbonna, Pisano, Diana e Natali in difesa; Rubin, Barone, Dezmaili e Colombo a centrocampo; Stellone e Amuroso in attacco. Il reparto con più problemi è il centrocampo, imbottito di giovani bravi ma inesperti a causa di assenza importanti come quelle di Corini e Abate.
CONTINUARE LA MARCIA - L’ha ammesso anche Carlo Ancelotti: questa squadra quando gioca di sera trova sempre stimoli particolari, “forse perché ci ricorda le tante emozioni di questi anni”. Il popolo rossonero si augura che la frase sia benaugurate per un Milan che si appresta a disputare sette delle prossime otto partite alla luce dei riflettori.
Capitolo formazione: all’Olimpico di Torino Ancelotti potrebbe lanciare le due punte, affidandosi al trio d'attacco Ronaldinho-Shevchenko-Inzaghi, con l'esclusione dei brasiliani Kakà e Pato, al rientro dal Brasile. Domenica sera tornerà a disposizione Gianluca Zambrotta: a lasciargli posto sarà probabilmente Giuseppe Favalli, autore comunque di un’ottima partita contro il Chievo. In panchina tornano a disposizione Paolo Maldini e Andrea Pirlo. Ancora fermi Massimo Ambrosini, sulla via del recupero dopo un problema al polpaccio (ai box ancora per circa 10 giorni), e Marco Borriello che tornerà a disposizione del mister per Milan-Catania. Per proseguire la lunga marcia c’è bisogno di carattere e qualità: gli uomini giusti al momento giusto.
|di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 163 volte


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