Si faranno tante di quelle critiche, disquisizioni, osservazioni da far scoppiare il cervello dopo Inter-Juve 1-0, da un solo unico denominatore però non si scappa: per chi sa e ha visto e vede le partite dei nostri senza leggere i fondini di Cannavò o i commenti tecnici di Mazzola, sa che questa non è la Juve che abbiamo conosciuto in questi 2 anni, non è questo l'atteggiamento che deve tenere in queste occasioni, non è la Juve a 44 palle per 11 giocatori, non è così che si arriva ad una sfida così calda. Non è vera Juve quella che nella San Siro nerazzurra scalda i guanti di Julio Cesar solo una volta sola con un colpo di zucca che per dirla tutta non è mai stato presente nel repertorio del Divin Del Piero. E' un'altra, la Juve vera, e lo sappiamo bene. Sembra che quelle voci nemmeno troppo leggende metropolitane di corridoio dicano qualche mezze verità: la vera grinta e concentrazione al massimo, quest'anno, sarà solo in Champions perchè pare che la concentrazione e la vera voglia esca fuori solo da lì. Fatto sta che un Inter-Juve non si prepara in questo modo ed è un rimprovero generale: troppe chiacchiere inutili e pure provocatorie, ogni giorno, dalla presidenza in giù. A differenza di loro che stranamente non hanno parlato più di tanto. Come se fossimo noi gli ossessionati da loro e non come tradizione, il contrario. E' una non-novità di questi ultimi tempi, perchè ormai è la Juve che va ad affrontare e deve mettere paura è l'Inter. I nerazzurri questa partita l'hanno interpretata e giocata meglio, hanno creato molto di più e soprattutto nel primo tempo hanno aggredito tanto nei confronti di una Juve col "braccino", con la testa solo a cercare la tattica del fuorigioco che non sempre è stata efficace, più d'una volta i guardalinee ad essere onesti ci hanno risparmiato un bagno di sangue. C'è però un fatto: l'Inter meglio ma, come sempre, tanto ma tanto sprecona. Quello che i bauscioni vogliono Pallone d'Oro si comporta da Pallone di Legno e ritorna a sbagliare l'impossibile a tu per tu con nessuno. La follia Adriano si conferma una follia vista la prova incolore del re degli Hollywood di Milano. Giocano bene, stradominano gli specialoni (!), ma con un giudizio cinico, stringi stringi, hanno vinto con un gollonzo ma veramente gollonzo. Manninger nell'azione tiene proprio quell'atteggiamento da interista medio: prima protesta inutilmente, poi a frittata fatta magari si rende conto della grossa vaccata che ha commesso. Muntari nemmeno lui sa come ha segnato: pensate solamente se il Nostro avesse pensato a raccogliere facilmente quella palla lemme lemme. Sarebbe stata una figura di cacca colossale per loro, con il ghanese che ha passato il pallone all'austriaco con due terzi di porta sguarnita ad un nonnulla di distanza. Invece questo gioco del calcio ha voluto questo. Ma buon'uomo di Manninger che non sei altro, ma almeno prendila in mano, 'sta palla, che oggi ci sembrava pure che avesse imparato ad uscire dai pali ogni tanto. Paradossalmente se il gol interista fosse arrivato da uno dei due svarioni di quello lì, serbo o svedese, ed avesse fatto quello che un campione nemmeno troppo anormale avrebbe dovuto fare, forse ci sarebbe stato meno da rimpiangere per noi. Ed invece è un tutto fumo e niente arrosto che da loro diventa nostro. Ecco il prezzo da pagare per tutta la spavalderia e l'ottimismo esagerato ed ingiustificato in quei toni. Perchè a San Siro più che una sconfitta per limiti tecnici e giù di lì, è stata una mancanza di testa. La Juve vera non fa i proclami per tutta la settimana, la Juve vera non protesta inutilmente durante l'azione. La Juve delle 7 vittorie di fila è un'altra, vivaddio.. che sia solo un caso la prima sconfitta contro una grande in questi 2 anni in campionato. |di Valerio Fregoni - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 144 volte