Rossoblu, che sofferenza! Pareggio del Palermo al 92°, terzo 1-1 consecutivo ma il gioco ...
Data per scontata la notevole delusione per il risultato finale, Bologna-Palermo 1-1, e per il modo con cui è arrivato, nel secondo minuto dei tre da recuperare prima del fischio finale, forse vale la pena di fare un mini bilancio dello spezzone di lavoro fin qui svolto dal neo allenatore Mihailovic, ovvero tre pareggi, uno in trasferta e due casalinghi. Il bilancio non è entusiasmante, anzi tutto il contrario. La cosa più chiara ed indiscutibile emersa è una e solo una: con questa rosa di giocatori il Bologna non può salvarsi. Mancano personalità e qualità di squadra in ogni reparto ed in diversi casi anche una semplice sostituzione per infortunio o squalifica pone problemi insormontabili. A questo punto verrebbe da chiedersi il perché di simile crisi e da quale origine derivi, assodato che invece è facile indicare le teoriche soluzioni che consistono in un amplissimo rafforzamenti nel mercato di riparazione.
Quanto al perché ed al come purtroppo occorre tornare all'estate, alla campagna diretta da Cazzola, Salvatori ed Arrigoni. Una vicenda che si dimostra oggi, non per la prima volta, ben lontana dall'aver centrato l'obbiettivo di rendere affidabile il Bologna e di farlo competitivo in serie A. E' molto deludente constatare ora che Alfredo Cazzola, nonostante tutto quanto sostenuto fino alla sua permanenza da presidente, non è stato capace di trovare soluzioni adeguate alle necessità del Bologna. E si smetta di intonare la solita stucchevole litania: non c'erano i soldi. Insomma, la massima serie del calcio è un "giochino" con 20 partecipanti, selezionatissimo quindi, e per esserci dentro è risaputo da sempre che occorrono capacità economiche e dirigenziali di primissimo livello. Altrimenti si sta fuori. Lo sappiano anche Renzo Menarini e figlia, vanno trovate ingentissime risorse, oppure è meglio un campionato di B sereno e tranquillo senza illudere gli sportivi e senza il tormentone annuale dell'altalena possibile tra le due serie.
Peraltro adesso occorre anche fortuna perché i passi falsi sono stati troppi ed inseguire col fiato sempre più in gola aumenta notevolmente ogni tipo di difficoltà. Insomma per quanto mi riguarda non vorrei più sentire le scuse circa il livello dei sacrifici economici che non si possono affrontare, come fosse un destino cinico e baro. Hai voluto il Bologna per giocare in serie A, devi pagare quanto necessario, altrimenti sarà un fallimento non tanto sportivo quanto della credibilità e della capacità di chi si è occupato di questo "giochino".
La partita contro i siciliani non ha detto molto di nuovo rispetto alle aspettative. Raggiunto il vantaggio nel primo tempo in maniera abbastanza casuale, i rossoblu hanno cominciato a faticare più del dovuto sin dall'inizio ripresa. I cambi e le combinazioni di gioco non hanno mai resa fluida e sicura la manovra. Negli ultimi 30' la squadra non è stata capace di uscire dalla propria metà campo, salvo pochi incerti contropiede portati con troppi pochi uomini per avere pretese di riuscita. Antonioli ha fatto stavolta un paio di miracoli, Mudingayi ha continuato a randellare sino all'ultimo, mentre dalle corsie laterali e da giocate ispirate non è venuto nulla, al punto da benedire che il Palermo sia passato al 92', perche' se avesse segnato prima c'era paradossalmente da temere di perdere la partita. Una citazione, nei ranghi bolognesi, è d'obbligo per Di Vaio, autore della rete e di una partita eccellente, da solo in avanti, quasi sempre lontano dai compagni, circondato da uno stuolo di granatieri.
Ecco, qui si può fare meglio, puntando ad uno schieramento con almeno due punte. Ma il nodo cruciale da sciogliere è sicuramente quello di aggiungere peso specifico e qualità in ogni reparto, senza badare a spese. Anche se personalmente avrei un po' più di coraggio perché mi rifiuto di credere che la Primavera del Bologna non abbia un terzino sinistro meglio di un ex giocatore come Lanna. E anche il mister non è esente da colpe: non è accettabile la giustificazione del tecnico a fine partita, quando ha imputato l'assedio subito nell'ultima mezz'ora alla presenza in campo di uomini in debito d'ossigeno e non in perfette condizioni fisiche: nessuno gli ha imposto di far giocare un tempo intero a Cesar, privo di allenamenti nelle gambe e fermo al palo da quasi sei mesi, così come nessuno lo ha obbligato a spedire in tribuna Carrus, rivelatosi poi un errore determinante in virtù dell'assenza di Amoroso e dell'infortunio di Volpi. La debolezza del telaio è innegabile ma se poi i guai te li vai anche a cercare…… |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.com| - articolo letto 150 volte