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2008-11-25

La Lazio stenta, ma rimane a galla


La Lazio torna all’Olimpico nella domenica post-derby e si riapre il sipario biancoceleste. Finisce in parità la contesa, con un 1-1 figlio più degli errori di Rubinho e Carrizo che non dalle prodezze degli attaccanti.
Lo spettacolo però non è dei migliori almeno all’inizio, quando Lazio e Genoa partono in sordina studiandosi a distanza. Per circa mezz’ora nessuna delle due compagini infatti tenta l’affondo rimanendo rintanata nella propria metà campo per spiare le giuste mosse e far scacco all’avversario.
La Lazio viene da un derby perso e si vede. Lenta e macchinosa sulla mediana, la squadra di Rossi è prevedibile e debole in avanti, dove la scelta di tener fuori Rocchi non sembra pagare. Il Genoa invece dal canto suo viene da una sonora sconfitta in casa con la Juve, ma in questo caso non si vede. Gli uomini di Gasperini infatti senza strafare governano la Lazio e guidano il match per larghi tratti imponendo il proprio gioco. Le azioni nella prima frazione di gara lasciano spazio alla paura di non prenderle e per annotare un’azione degna di nota bisogna attendere mezz’ora. È il 30’ infatti quando lo show di Meghnì accende la partita. Il francese ruba palla a centrocampo a Van De Borre e mette fuori tempo mezza difesa rossoblu con ubriacanti serpentine.
Tutto perfetto fino al tiro, che pecca di precisione e conclude l’affondo del francesino di poco a lato. Al 35’ invece risponde il Genoa. Un rimpallo sulla trequarti favorisce Sculli, che da sinistra crossa in mezzo per Diego Milito.
Il bomber argentino non ci pensa due volte e calcia di prima intenzione. Il connazionale Carrizo però non si scompone e blocca a terra. Il botta e risposta non si fa attendere. Ci pensa dinamite Kolarov a scaldare le mani a Rubinho. Da trentacinque metri il serbo infatti carica la botta e sfida i riflessi dell’estremo difensore rossoblu, che risponde presente ed evita il patatrac. La Lazio è latitante sul piano del gioco e del ritmo. Scollata fra i reparti e poco incisiva in attacco si espone specie nella fase finale del primo tempo alle ripartenze degli ospiti.
Sono i rossoblu infatti a chiudere in bellezza fra le proteste più accese. A cinque minuti dalla fine del primo tempo Milito sblocca il risultato, ma il duo Mazzoleni-De Santis annulla il gol all’argentino fra le proteste veementi della panchina rossoblu. Un fuorigioco inesistente fischiato dall’arbitro, macchia la coscienza di Mazzoleni, che prontamente nel secondo tempo sanziona un inesistente offside a Rocchi subentrato a Pandev ed entra in completa confusione inventando addirittura un rigore per i rossoblu. La terna arbitrale diventa protagonista in negativo del match, perdendo di minuto in minuto il polso della gara.
Milito dal dischetto intanto perde la sua verve di bomber e quasi fosse un contrappasso divino davanti a Carrizo l’argentino genoano si fa ipnotizzare e spedisce in curva. La Lazio si veglia e riparte secondo un copione che ormai va in scena da tempoo in questo campiona: molle al primo tempo reattiva al secondo. Al decimo Meghni inventa per Foggia che si libera in area e indirizza sotto agli incroci. Rubinho salva in tuffo. La Lazio spinge e il Genoa ripiega sulla difensiva. Non è la squadra stellare di inizio campionato la Lazio, ma la squadra di Rossi prova a scrollarsi di dosso le scorie pesanti di un derby perso e prova ad affondare i liguri. Al 20’ della ripresa c’è l’occasione più ghiotta per i padroni di casa per sbloccare il risultato.
È Brocchi ad illuminare il gioco laziale. L’ex-rossonero scatta lungo l’out di destra e con molta caparbia giunge sul fondo e spedisce in area. Il pallone velenoso del centrocampista biancoceleste disorienta e mette fuori tempo mezza difesa, compreso Tommaso Rocchi. La punta laziale infatti arpiona il pallone, ma perde l’equilibrio e da terra spedisce nella porta rossoblu un tiro sbilenco che rimbalza sul corpo di Papastathopoulos e finisce fuori.
La partita si accende e il Genoa affonda improvvisamente il colpo. La Lazio lascia metri a centrocampo agli avversari e gli uomini di Gasperini conquistano la trequarti laziale. I rossoblu spaventano quando spingono sull’acceleratore, e Al 26’ della ripresa il Genoa passa in vantaggio. I liguri si accorgono di una Lazio in affanno e provano a sbancare l’Olimpico. Palladino affonda sulla destra e scavalca con un cross tutta la retroguardia biancoceleste. Carrizo insicuro prolunga con un braccio la traiettoria del pallone, poi Mesto e Milito chiudono la contesa. Deguito si coordina e quando riceve palla da Mesto ricorda a tutti chi è il capocannoniere della serie A. La Lazio incassa il colpo e vacilla come un pugile suonato.
È stanca la squadra di Rossi che nella contesa con i genoani sembra mostrare le ferite ancora aperte di un derby perso. Gasperini chiede ai suoi di coprirsi, ma i biancocelesti trovano fortunatamente il pareggio. Lichtsteiner suona la carica e monopolizza la sua fascia di competenza. E al 35’ è proprio lo svizzero ad ispirare il gol. Parte proprio dai suoi tacchetti il cross che salva la Lazio, la palla arcuata da destra giunge sui piedi di Dabo e il francese da trenta metri punta la porta rossoblu e scarica il suo destro preciso. La palla però sembra facile preda di un Rubinho sino a quell’istante impeccabile. Ma il portiere genoano si mostra in vena di regali e pareggia l’insicurezza di Carrizo nell’occasione del gol di Milito con la più clamorosa delle autoreti. È l’1-1 che chiude la gara fra due squadre che hanno voglia di crescere, ma che devono ancora maturare caratterialmente. Sul finale c’è appena il tempo per una parata di Carrizo che salva la faccia e il risultato chiudendo lo specchio a Milito in contropiede. Troppo poco però per un portiere venuto a Roma con l’ambizione di non far rimpiangere Peruzzi e troppo poco per una Lazio che ha la presunzione di puntare alla Champions. Dietro Samp, Roma e Fiorentina tornano a correre e il campionato biancoceleste da adesso in poi non sarà semplice. Domenica si va a Bergamo e poi c’è il Milan in Coppa Italia, per tornare in Europa bisogna lavorare e ci vuole davvero la migliore Lazio.
IL TABELLINO
Lazio (4-3-2-1): Carrizo, Lichtsteiner, Cribari, Rozehnal, Kolarov; Brocchi, Dabo, Meghni (28'st S.Inzaghi); Foggia, Pandev (1' st Rocchi); Zàrate. A disp.: Muslera, Diakitè, De Silvestri, Manfredini, Mauri. All.: D.Rossi.
Genoa (4-3-3): Rubinho, Papastathopoulos, Biava, Ferrari, Criscito; Vanden Borre, Motta, Juric 21'st Gabarroni); Sculli (10'st Mesto), Milito, Palladino (38'st Potenza). A disp.: Scarpi, Bochetti, Rossi, Olivera. All. Gasperini
Arbitro: Mazzoleni
Reti: 24' st Milito, 35' st Dabo Note. Ammoniti: Criscito, Rozenhal, Motta, Papastathopoulos; al 15' t Milito ha sbalgiato un calcio di rigore Recupero: 1'; 4'. Spettatori: 35.000 circa
|di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 174 volte


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