Angelozzi, da parte sua, deve intervenire con urgenza.
Il risultato finale della partita con la Roma è servito, qualora ce ne fosse bisogno, a riportare tutti con i piedi per terra. Una sconfitta, per certi versi umiliante, può servire a dare la carica ad un ambiente che, forse, si era illuso di poter guadagnare con relativa facilità la salvezza. Invece, lo 0-3 finale riporta Lecce ad una reale situazione che è quella di dover lottare sino alla fine, e duramente anche, se si vuole mantenere il tesoro, appena conquistato, della serie “A”. Non è il momento delle critiche questo ma, piuttosto quello dello sforzo a caccia di quell’unità d’intenti che spesso è elemento determinante per il raggiungimento dello scopo. La società, la squadra ed i tifosi devono ora fare corpo unico e puntare a ottenere quei risultati che possano permettere di tagliare il traguardo della salvezza. I critici per forza tacciano o, meglio ancora, urlino contro quei tifosi che si professano tali per sei giorni la settimana e poi al settimo giorno “riposano”. La domenica, invece, oltre che ascoltare Messa si può e si deve andare allo stadio a fare da cornice ad uno spettacolo che, senza pubblico (questo è lo scenario del “Via del mare”), perde molto. Anche domenica, pur ricevendo la visita di una grande del nostro campionato non c’era molta gente (poco più di diecimila presenze) e i giocatori hanno avvertito qualche disagio. Il Lecce, però, da ciò non deve trarre scuse, anzi deve ricavarne una spinta a fare ancora meglio per dare ragione ai pochi e torto ai molti che fanno il tifo per lui. Come si evince facilmente, non stiamo facendo nessun riferimento alla povertà della gara con la Roma, la vogliamo considerare una partita nata male e finita peggio e nulla di più. A Catania i giallorossi devono, però, tornare ad essere quegli irriducibili che hanno fatto tremare l’Inter e bloccato il Milan. Non sarà facile perché la squadra etnea oltre che contare su un buon tasso tecnico corale del complesso, avrà la spinta di un pubblico caldo ed appassionato che già cinque volte su sei gare ha spinto alla conquista della vittoria. Il Lecce squadra deve cercare di arrivare alla sosta di Natale riportando il minor numero di danni (leggi punti dilapidati) poi dovrà essere la società a porre gli opportuni rimedi. Ciò che occorre appare abbastanza chiaro dovrà essere l’appena riconfermato Guido Angelozzi a provvedere alla bisogna, senza però attendere la fine del mercato di riparazione. Il Lecce non può perdere altro tempo e la salvezza non può farsela scappare per l’aver fatto il tira e molla per qualche manciata di euro. La serie “A” è un tesoro dal valore inestimabile che deve restare in possesso del Lecce e dei leccesi. |Redazione Polvere di Stelle Lecce - Fonte: www.leccegiallorossa.net| - articolo letto 182 volte