Nel calcio del Sud avvengono fatti strani, esemplari. A Catania c’è una squadra rivelazione che gioca un calcio sorprendente e se si potesse esporre una insegna, sarebbe questa:”Il calcio è lavoro”. Walter Zenga ai piedi dell’Etna è diventato un vulcanico e rigoroso professore non solo per il teatrino domenicale andato in scena in più di qualche occasione con il giornalista Variale ma anche per come sa cambiare continuamente modulo di gioco. Pertanto il suo “laboratorio calcistico” è da studiare, così come sono da “studiare” le sue invenzioni per disorientare gli avversari, non ultima quella dello spogliarello in area di rigore…
Reduci da due sconfitte consecutive, una delle quali in casa, i giallorossi di mister Beretta, dallo stadio “Massimino” di Catania vogliono uscire imbattuti nonostante la vigilia del match sia carica di interrogativi, dopo il passo falso interno contro la Roma.
Il Lecce ha necessità di tornare a far muovere la propria classifica, ha bisogno di mettersi alle spalle il fuoco di polemiche che le due sconfitte consecutive (Samp e Roma) hanno portato dietro di sé. Lo sa lo staff tecnico, lo sanno i giocatori che si spera siano pronti a gettare sul campo quella rabbia accumulata dopo un così incredibile( per certi versi) passaggio a vuoto alquanto brusco. Stavolta sul banco degli imputati ci sono tutti, allenatore e calciatori, apparsi fin troppo mollicci, poco “cattivi”, a tratti sgangherati. Il mister parla di schemi, affonda anche nell’analisi della crisi di risultati e di gioco, ma non si sottrae ai temi del momento,certe volte con la diplomazia, molte altre con la sua verità, il suo modo educato, forse ingenuo, ma moralmente inattaccabile di vivere le situazioni critiche.
E’ un momento molto difficile, questo è innegabile. E la realtà, per ora,è un’altra, si chiama sudore, campo, lavoro, schemi, psicologia, scelte tecniche. Una partita è tutto questo, va oltre il valore dei 90 minuti. Una partita comincia il lunedì, con gli allenamenti e le verifiche tattiche e prosegue durante tutta la settimana. Solo ritrovando la grinta ed il carattere possiamo ambire ad un risultato positivo. Il Lecce non è una squadra di fenomeni e nemmeno una corazzata ma se Zanchetta e Co. fanno quello che si prova in allenamento restiamo convinti che si possano avere buone chance di ottenere un risultato positivo; nella consapevolezza che gli etnei esprimono comunque valori importanti come, d’altronde, certifica in maniera inequivocabile la classifica.
E’ un passaggio difficile quello del Lecce sabato a Catania ma, nel calcio, spesso è accaduto che frangenti così pesanti abbiano prodotto reazioni positive sul campo. Il gruppo ha l’intelligenza, oltre che la professionalità, per innescare una reazione importante. I risultati, poi, sono la medicina migliore. Se si riuscisse a ottenere un buon risultato contro il Catania, conseguentemente si farebbe anche un passo fondamentale verso il ricompattamento di tutto l’ambiente, perché ancora nessuno ha digerito le ultime due batoste consecutive rimediate in campionato.
L’undici allenato da Zenga possiede un centrocampo di buona qualità con gli esterni Martinez e Mascara e la coppia centrale Ledesma-Carboni senza dimenticare che tutta la manovra sia di contenimento sia di rilancio non ha risentito della partenza di Vargas che era l’anima e il leader della squadra. Ci sarà da soffrire, ma il Lecce vuole l’intera posta in palio che permetterebbe così di affrontare con il morale alto la successiva sfida contro la Juventus. |di Franco Bislenghi - Fonte: www.leccegiallorossa.net| - articolo letto 136 volte