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2008-11-30

Juventus - Reggina vista da NSB


Pronto riscatto dei bianconeri in campionato, dopo la sconfitta di sette giorni fa e vittoria anche più facile del previsto, contro una Reggina fin troppo rinunciataria.
Gara che forse è stata più ostica per le condizioni climatiche, davvero proibitive nella ripresa, che per la resistenza degli avversari, che probabilmente avevano come intenzione solo quella di realizzare un catenaccio ad oltranza per tentare di rimediare il punticino e magari sperare nel colpaccio: non è un caso che l’unico pericolo per la porta difesa da Manninger sia stato prodotto da una conclusione più casuale che voluta, mentre per il resto quasi mai i calabresi si sono visti spingere con decisione nella metà campo bianconera.
La Juventus dal canto suo ha giocato come doveva, attaccando fin dall’inizio, colpendo al momento giusto, dimostrando una ormai consolidata praticità e concretezza di gioco, a dimostrazione che i limiti di inizio stagione sono ormai superati: peccato che questa mentalità non si sia vista sabato scorso, ma ormai è acqua passata, l’importante è riprendere un cammino spedito e sicurezza dei propri mezzi.
Semmai c’è ancora il problema degli infortuni, stavolta è toccato a Camoranesi, che stoicamente ha resistito per un tempo, giocando decisamente ai suoi livelli, pur menomato, e il rientro di tutti sarà importante per il prosieguo, c’è intanto da chiudere al meglio il girone d’andata e cercare di non perdere terreno dalla capolista: poi si vedrà nel girone di ritorno.
LA TATTICA - Juventus scesa in campo con il classico 4 – 4 – 2, e con il rientro di Camoranesi al posto di Marchionni, oltre a Marchisio centrale, ed il resto della formazione invariata rispetto a sabato scorso; Reggina con modulo teoricamente speculare, ma di fatto senza punte di ruolo, schierando invece Cozza e Brienza, ossia due mezze punte, con lo scopo di rinfoltire il centrocampo.
La gara fin dai primi minuti si è canalizzata nel tema prevedibile, bianconeri ad attaccare e calabresi a difendersi, inizialmente con un certo ordine, poi con il passare dei minuti soffrendo le iniziative sugli esterni, e non a caso il risultato si è sbloccato su una rapida manovra sulla sinistra, rimessa laterale battuta velocemente, combinazione Del Piero – Nedved, con quest’ultimo che entrato in area, ha servito a Camoranesi un pallone che aspettava solo di essere cacciato in rete.
Subito dopo la Reggina ha provato ad abbozzare una timida reazione, culminata con la traversa colpita da Santos, ma è stata la Juventus a riprendere subito le redini del gioco, e dopo avere più volte sfiorato il raddoppio, lo trovava con Amauri, abile a sfruttare, pur a terra, un delizioso spiovente servitogli da Camoranesi.
La ripresa, anche per le proibitive condizioni climatiche, non ha praticamente avuto storia, i bianconeri sono nuovamente andati in gol con Chiellini e, nel finale, il rigore procurato da Giovinco, che ha consentito a Del Piero la realizzazione del suo gol n. 250 in bianconero.
IL FATTO - Quando si vince in modo così agevole, diventa difficile trovare spunti di analisi e di riflessione. Onestamente la Reggina è apparsa poca cosa, e stranamente remissiva, al punto che in 90 minuti di gioco, vanno solo segnalate due sole situazioni offensive degne di nota, troppo poco direi per poter davvero impensierire la retroguardia bianconera, anche se in una occasione i calabresi hanno colpito la traversa.
Ed allora occupiamoci delle note liete della serata.
Intanto il traguardo dei 250 gol segnati in bianconero da Del Piero, che sembrava un po’ bloccato da qualche gara, dal raggiungimento di tale traguardo, ed anche contro la Reggina qualche volta è sembrato un po’ troppo egoista nella ricerca di questa benedetta segnatura, che poi è arrivata su rigore.
E’ comunque un traguardo importantissimo, a conferma che il nostro capitano si avvia ad essere il più grande giocatore bianconero di sempre, come dire, in grado di sostituire in avvenire, l’immagine del Grande Giampiero Boniperti.
Per il resto, dato atto che ormai la difesa conferma gara dopo gara la propria affidabilità, da segnalare anche la prova di maturità di Marchisio a centrocampo, cosa che consente di vedere con minore pessimismo l’infortunio di Tiago (proprio quando si era sbloccato), o il ritardo nel rientro di Zanetti: come dire anche in questo assetto, il centrocampo bianconero sembra essere solido e propositivo, ma occorrerà vederlo all’opera anche contro avversari meno rinunciatari.
|di Antonio La Rosa - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 172 volte


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