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2008-12-01

Crolla la Lazio tra le follie di Carrizo e gli errori di Rossi


La Lazio fa harakiri e lascia l’intera posta all’Atalanta. Per un tempo biancocelesti e nerazzurri si equivalgono, poi le follie di Carrizo e le disattenzioni della difesa laziale spalancano le porte al successo atalantino. La Lazio aspetta i nerazzurri e riparte in velocità. Va via su queste corde per più di un tempo il light motiv del match, che vede fronteggiarsi due squadre vogliose di giocare senza paura.
Più spregiudicata l’Atalanta, che Del Neri schiera con difesa alta e pressing a tutto campo, più ordinata la Lazio, che attende e colpisce in contropiede. Nonostante le due punte e mezzo schierate da un Rossi febbricitante in panchina e il gioco zemaniano dei padroni di casa, la gara scivola via noiosa e contratta per più di mezz’ora. Le sorprese in casa atalantina sono legate all’esclusione di De Ascentis a favore di Valdes e quella di Vieri relegato in panchina. La punta ex-laziale paga ancora infatti l’errore consumato negli ultimi metri contro la Reggina domenica scorsa. La Lazio dal canto suo torna alle origini e schiera il rombo, con Mauri vertice alto Rocchi e Zàrate in avanti.
Nei primi trenta minuti c’è un primo botta e risposta in campo. Al 1’ è la squadra di Rossi che prova a colpire. A calciare verso la porta difesa da Coppola è Zàrate, ma l’estremo difensore di casa blocca in presa. Sei minuti più tardi è ancora l’argentino biancoceleste a strappare applausi. Corre il pibe d’Haedo, corre e salta tre avversari, strappando applausi, ma nulla di più. Risponde la compagine di Del Neri venti minuti dopo con un tiro dal limite di Doni.
Poca cosa però per i padroni di casa che non si rendono quasi mai pericolosi. Al 36’ Si sveglia la Lazio e sale in cattedra Zàrate. Il suo acuto è il più forte dei primi quarantacinque minuti. L’argentino aggancia un pallone in corsa lungo l’out di sinistra e con la rapidità di intercity brucia Tomas Manfredini sullo scatto costringendolo ad un fragoroso intervento in area di rigore. Se l’argentino fosse caduto sarebbe stato certamente un rigore, ma onestà e capacità del talento di Haedo, spingono il folletto dal numero dieci sulle spalle a stupire tutti e calciare in porta. La sfera a scacchi rimbalza in area e divide in due la retroguardia nerazzurra prima di allontanarsi definitivamente. Un minuto più tardi è Rocchi invece a indirizzare in porta di testa, ma Coppola para senza paura.
Si va al riposo a reti bianche, ma al rientro scatta la beffa in casa Lazio. Al 55’ infatti Rozenhal veste anzitempo i panni di Babbo Natale, perdendo palla a centrocampo e consegnando a Floccari il contropiede nerazzurro. Ma al primo errore biancoceleste si associa la seconda scelleratezza della retroguardia laziale, che confeziona il vantaggio per i padroni di casa. Con la difesa tutta schierata Carrizo si inventa infatti un’inutile uscita sui piedi di Floccari, lasciando la porta praticamente sguarnita.
L’attaccante atalentino da lezioni di calcio all’argentino e consegna il pallone a destra sui piedi di Valdes a cui non resta che spedire in porta la palla dell’1-0. Vacilla la Lazio che un quarto d’ora dopo naufraga del tutto. Si bilanciano infatti i biacocelesti, nel tentativo di riacciuffare il risultato e Floccari ne approfitta. La punta nerazzurra aggancia sul filo dell’offside un pallone crossato dalle retrovie. La corsa del numero trentatre di Del Neri si esaurisce con un tiro secco e convinto spedito alle spalle di Carrizo.
Il doppio colpo dei padroni di casa piega le gambe alla Lazio e a poco servono gli ingressi di Dabo e Foggia per Brocchi e Manfredini. Un Rocchi ancora in ombra e la fantasia a fasi alterne di Zàrate poi, finiscono di impacchettare una sconfitta che vede la Lazio lontana dal successo ormai da tre settimane e che consegna una squadra alle cronache con più interrogativi che certezze. Mancava Pandev nella Lazio, ma sarebbe ingrato e semplicistico sintetizzare tutto così. Vince l’Atalanta, vince la spregiudicatezza e il coraggio, quello mostrato in campo da Del Neri, che invece è mancato a Rossi. Il tecnico romagnolo infatti rinuncia a Foggia per più di un’ora relegandolo in panchina puntando sul solito abulico Mauri. Il coraggio dunque come sintesi di una gara che consegna l’intera posta in palio a chi ha condotto il match senza remore reverenziali, lo stesso coraggio che invece Carrizo scambia ancora una volta con l’imprudenza, regalando la partita ai nerazzurri.
Così non va Lazio, specie in vista della sfida di mercoledì in coppa, quando davanti ci sarà Milan.
TABELLINO:
Atalanta (4-4-1-1): Coppola, Garics, Talamonti, T.Manfredini, Bellini, Ferreira Pinto, Guarente, Padoin, Valdes (16′ st De Ascentis), Doni (44′ st Rivalta), Floccari. (1 Consigli, 26 Pellegrino, 32 Vieri, 34 Defendi, 89 Marconi). All.: Del Neri
Lazio (4-3-1-2): Carrizo, Lichtsteiner, Cribari, Rozenhal, Radu, Brocchi (22′ st Dabo), Ledesma, C.Manfredini (16′ st Foggia), Mauri (38′ st Makinwa ), Rocchi, Zarate. (86 Muslera, 23 Meghni, 29 De Silvestri, 87 Diakitè). All.: Rossi
Arbitro: Bergonzi di Genova Reti: 53' Valdes, 68' Floccari.
Recupero: 0 e 3′.
Angoli: 6-2 per la Lazio.
Ammoniti: Radu, Rozenhal e Guarente per gioco falloso.
Spettatori: 12.000.
|di Alessandro Zappulla La Provincia - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 148 volte


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