Mezzo pieno, mezzo vuoto. Visuali. Modi di vedere, giudicare e commentare il pareggio interno ottenuto contro il Lecce. Spazio, come sempre, all'opinione dei tifosi rossazzurri.
Mezzo pieno . Chi di precisione ferisce di precisione perisce. La stessa precisione avuta a Siena, un tiro su rigore ottenuto su una rarissima sortita offensiva, la si è pagata contro il Lecce che di tiri veramente pericolosi ne ha fatti pochissimi, solo uno.
E' un pareggio accettato, in un certo senso, con serenità perché muove comunque la classifica su più fronti, meno diciannove ai quaranta punti ed un punto guadagnato sulla terz'ultima. Niente da buttare quindi.
Mezzo vuoto C'è chi si morde le mani per un vero e proprio match point sprecato che poteva fare concludere il girone di ritorno sulle ali dell'entusiasmo. C'è chi cita l'arbitraggio, chi la sfortuna, chi la perdita di concentrazione dopo il vantaggio.
Due punti persi contro una rivale, due punti che peseranno a lungo andare e che potrebbero pesare per il continuo di un girone d'andata, che porta con se una serie di match di un certo livello per la squadra rossazzurra.
Il promosso Uno che a centrocampo si fa sempre valere per tecnica e voglia di lottare, uno che dà al pubblico più che una sicurezza è Pablo Ledesma. Ancora una volta brillante la sua prova in mezzo al campo nonostante gli avversari picchiassero duro.
Il bocciato. L'opinione generale ha un solo indiziato, Gennaro Sardo. Bene nella prima frazione di gioco, malissimo nella seconda. Perde numerosi palloni, anche in virtù di qualche preziosismo di troppo, concedendo più di una ripartenza agli avversari.
Il protagonista. Protagonista in negativo è stato il direttore di gara, tale Dondarini. Assurde certe decisioni nel quale ha utilizzato metri di giudizio differenti, come quando ammonisce Paolucci dopo cinque minuti e non usa lo stesso metro trenta minuti dopo, per fallo identico, nei confronti dell'esterno del Lecce.
Primo pareggio interno da mettere in cascina e trarre quanto di più positivo si è visto, l'ennesima buona prestazione su tutto, senza, prendendo spunto dalle parole del presidente Pulvirenti, “snaturarsi” nel prossimo match che vedrà il Catania di scena al Meazza contro il Milan.
Non servirà altro che voglia di fare bene, coraggio, aggressività e tanto cuore per riuscire a portare via qualcosa da Milano, Bologna insegna.
Poi, si sa, il calcio a volte è strano, può essere facilmente prevedibile quanto sorprendente, ed è per questo che ci appassiona, ed è per questo che non ci fa perdere la voglia di credere di riuscire a portare via punti importanti dai grandi palcoscenici, basta crederci e noi non smetteremo mai di farlo. |di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 169 volte