Christian Bucchi ha manifestato oggi tutta la sua amarezza per la contestazione di cui è stato oggetto sabato sera insieme alla moglie al termine di Ascoli-Sassuolo, finita 1-1. «Non doveva succedere soprattutto perchè c'erano mia moglie, insultata e offesa pesantemente, e mia figlia. Cosa c'entrano loro?», si è sfogato oggi l'attaccante bianconero ringraziando il presidente Benigni per avergli manifestato solidarietà. «Non sono stati comunque gli ultrà a contestarmi, ma uno sparuto gruppetto di persone di una certa età e qualche ragazzino. È vero, io li ho volutamente provocati dicendo 'sfogatevi', ma anche il mio era uno sfogo». Un solo gol ha segnato Bucchi in questo campionato e anche per questo la classifica dell'Ascoli è decisamente negativa. «Sono tornato ad Ascoli con tante aspettative: mie, della società e dei tifosi, anche rinunciando a guadagnare molti più soldi andando in un'altra squadra. Adesso però succede che se le cose vanno male la colpa è mia. Non è così, mi prendo le mie responsabilità, ma faccio parte di un gruppo, non gioco da solo». Nelle ultime settimane l'attaccante bianconero si è visto poco in campo. «Ho l'indice puntato addosso, sono stato allontanato, non mi hanno fatto giocare. Mi hanno perfino accusato di aver sbagliato apposta il rigore a Piacenza per far cacciare il precedente allenatore, Di Costanzo. Non vorrei che invece qualcuno si stesse nascondendo dietro le mie spalle» conclude Bucchi senza spiegare però a chi si riferisce. |di Tipo.Ok| - articolo letto 127 volte