Buffon: "Campionato chiuso? E che giochiamo a fare?"
L'Inter a più sei preoccupa molti addetti ai lavori. Già si parla di Mourinho in fuga. Buffon però non si scompone. Sa che manca ancora un'eternità di partite alla fine del campionato e le possibilità di rimonta non mancheranno di certo. «Se il campionato fosse chiuso non giocheremmo più...». Se la cava così Gigi, come al solito, con una battuta che nasconde una verità evidente. Mourinho non sta scappando ma solo correndo molto veloce. La Juve dietro però non mollerà un millimetro fino alla fine. Incalza da par suo la capolista sicura del fatto suo. E' questa la promessa del portiere bianconero che allo scudetto crede davvero. «Ci sarà tempo - dice alla Rai - per fare in modo che questo scudetto sia ancora molto combattuto». Lo credono tutti. Mourinho incluso. Ha preso il via a Coverciano nel pomeriggio di oggi, con un primo test medico e una sessione di allenamento sul campo, lo stage di preparazione per 23 portieri nati tra il 1990 e il 1993, selezionati dai responsabili delle squadre nazionali, coordinati dal tecnico federale Antonio Rocca. Nei quattro giorni di lavoro previsti i ragazzi, suddivisi in due gruppi, si avvarranno della competenza dei tecnici specialisti Ivano Bordon, Luciano Castellini, Andrea Pazzagli, oltre che della consulenza e dei consigli di Angelo Peruzzi e Gianluigi Buffon. Il portiere della Nazionale è stato nel pomeriggio protagonista di un interessante dibattito di approfondimento, nel corso del quale ha messo a disposizione dei giovani colleghi di reparto la propria esperienza e il proprio vissuto sportivo, offrendo inoltre il personale punto di vista sulla situazione attuale. Tema certamente scottante quello della crisi del ruolo del portiere in Italia: «Ci sono alcuni elementi stranieri di ottimo livello, Doni e Julio Cesar su tutti - dice Buffon - ma ci sono molti italiani di pari livello che faticano a trovare spazio. Una spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che gli stranieri subiscono meno la pressione di difendere la porta di una grande squadra e le eventuali critiche, ma nella sostanza molte società non hanno la pazienza di aspettare i nostri giovani, di mettere in secondo piano l'eventuale errore e puntare sulla loro crescita e maturazione». |Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 123 volte