L'ospite di quesa settimana del salottino di Montero 77 è Paolo Rossi, conduttore tv di Juventus Channel.
Caro Paolo, eccoci qui.
Prima lo Zenith, poi la Reggina. Pare che la Juventus si stia specializzando nel giocare a temperature sotto zero e su campi al limite della praticabilità.
Però, nonostante tutte le difficoltà del caso, in queste due gare, zero goal subiti e quattro fatti. Cosa ti hanno lasciato queste due partite e quanto è stata bella l'azione del primo goal della Juventus contro la Reggina? Ti aspettavi poi che Giovinco giocasse nel complesso del doppio impegno, poco più di 25 minuti totali?
Stefano, lo Zenith mi ha dato l’impressione che la Juventus volesse cancellare immediatamente la sconfitta di Milano. Sembrerà banale, ma perdere in Champions – per quanto non avesse significati particolari di classifica – avrebbe generato l’impressione di una Juve stoppata nel suo processo di crescita. Ed invece il pari – ed ancor più le 4 reti con la Reggina – ci dicono che ci siamo, tanto mentalmente quanto fisicamente. Il primo gol indica che siamo una squadra capace anche di realizzare belle manovre (chi ci sta davanti ci ha battuto con due tiri consecutivi sbagliati: è bene ricordarlo). Quanto a Giovinco, mi aspettavo una sua apparizione più corposa in Russia. Sabato le condizioni del campo mi facevano pensare che Iaquinta e non lui avrebbe avuto più spazio, anche perché Vincenzo gode di minore attenzione mediatica ma meriterebbe qualche occasione in più.
Tuttosport continua la sua opera di critica nei confronti di Ranieri.
Ultima tappa della saga, le dichiarazioni "rinunciatarie"del Mister, secondo il quale sono altre le squadre che devono vincere lo scudetto per forza.
Tu che idea ti sei fatto in merito?
Ti chiedo poi: può davvero un allenatore della Juve pensare che non si gioca per vincere?
Francamente penso che la ricerca di continui punti di frizione non serva a nessuno.
Tuttosport ha perso totalmente la prima battaglia, quella del “Ranieri via!”, è normale che adesso cerchi altri spunti per provare a recuperare terreno e credibilità.
Preferisco che Ranieri dica la verità – perché di questo si tratta – piuttosto che alimentare sogni con dichiarazioni ruffiane. L’anno scorso ogni volta che si citava lo scudetto puntualmente pagavamo un prezzo. Io non sono spaventato dall’idea –di una Juve che vuole migliorarsi. Farlo significa lottare fino in fondo e fare strada in Champions. Ed è quello che sta puntualmente succedendo (l’anno scorso a quest’ora eravamo già fuori dai grandi giochi). Non mi sono mai cullato sulle parole dell’allenatore, soprattutto quelle pubbliche.
Ed invece sono convinto che tutti qui dentro abbiano bene in testa cosa significhi vincere, tanto è vero che a Madrid non abbiamo fatto calcoli di classifica e siamo andati a fare un’impresa storica
In settimana è stato rinnovato il contratto a Molinaro fino al 2013.
Bravissimo ragazzo, grande atleta:
si può dire però che a livello qualitativo è l'anello debole della formazione titolare della Juventus?
O forse lo è ancora di più la mancanza di un regista a centrocampo?
A proposito, ma Poulsen che fine ha fatto? E Zanetti?
Possibile tutti questi infortuni?
Sugli infortuni c’è grande preoccupazione, ovviamente. Non ho elementi o conoscenze specifiche per giudicare, se non riflettere sul fatto che a noi manca un po’ la generazione di mezzo – quella dei 25-27enni – il corpo forte della squadra è fatto di over 30 e questo lo stiamo pagando. Quanto a Molinaro, sono un suo fan e non perché è una bravissima persona, ma perché lo ritengo determinante nello sviluppo della nostra manovra. Tocca tantissimi palloni, partecipa, in fase difensiva non ricordo un suo errore da Juventus -Fiorentina. Abbiamo vinto scudetti con Jarni e Torricelli che non ritengo giocatori a lui superiori, era la Juve nel suo complesso a essere più forte e a permettere a tutti di esprimersi al massimo
Paolo, qual'è la strategia mediatica della nuova Juventus?
Vi è capitato a turno di comparire, sugli schermi di "Matrix", del "Processo di Biscardi", di "Lunedì di Rigore" o di "Controcampo" e le accuse contro la Juventus sono più o meno le stesse di sempre.
Si può quindi parlare della nuova Juve senza tornare alla vecchia?
Insomma per tutto il mondo non Juventino, noi che rubiamo da sempre (famiglia Agnelli, Fiat regalate, arbitri comprati, Schede di Moggi ecc...) 2 anni fà siamo stati finalmente presi con le mani nel sacco e anzi meritavamo di sparire.
Adesso forse siamo un pò meno antipatici ma solo finchè non torneremo a vincere.
Ha senso battersi mediaticamente contro questo "sentimento popolare" ormai diffuso?
Stefano, dirti che ci sia una strategia mediatica sarebbe errato.
Anche perché la Juve è passata dall’onnipresenza di Moggi con un’unica linea (la sua) a un insieme di teste pensanti che si muovono ognuna con una propria personalità.
Per intenderci, mai la Juve mi ha dettato una linea, né a Juve Channel, né al Processo di Biscardi o a Lunedì di rigore.
Si può parlare della nuova Juve evitando la vecchia?
Sì, per dire che a livello di dirigenza non c’entra più nulla.
Io sarei stato persino più aggressivo in questo: la Juve – nel momento in cui sono uscite le intercettazioni – non poteva fare altro che dare un deciso cambio di rotta. Lo avrei rivendicato con più forza proprio per salvare la Juve del campo, quella che non aveva bisogno neanche di una telefonata per dominare in Italia. Questo avrei fatto, invece credo che un po’ in tutti sia nata una forma di censura anche per silenziare una pressione che poteva distruggerci. Quando in tv ci danno dei ladri io rivendico brutalmente quel che noi abbiamo vinto, ci mancherebbe altro.
Però mi chiedo: perché Moggi non tira fuori il suo famoso contratto con Moratti, sbandierato ogni volta? Perché mi arrabbio io e lui ha una reticenza davvero imbarazzante?
Non mi attiro certo le simpatie di molti nostri tifosi, ma credo che quell’atteggiamento abbia contribuito fortemente a delegittimare i suoi successi, continuando a dire “così facevan tutti”. Bene, noi non lo dovevamo fare. Punto e basta. L’idea che vincere significhi partecipare a certi giochi la trovo umiliante soprattutto per chi in campo ha dato tutto, è un paradosso tragico di chi costruisce una squadra fantastica e poi pensa che vada sostenuta fuori dal campo con rapporti di un certo tipo.
Paolo però checchè se ne possa pensare, la maggior parte dei tifosi Juventini sono ancora legatissimi a Luciano Moggi, Bettega e Giraudo e a quei 12 anni di Juventus.
Nella vita è giusto si guardare avanti, ma senza, a parer mio, rinnegare il passato.
Perchè a Juventus Channel i nomi della Triade vengono quasi totalmente censurati?
Perchè ad esempio che ne sò, Boniperti si considera (e lo è a tutti gli effetti...) una bandiera Juventina però conta solo 99 anni di Juve e non 111?
Insomma Paolo, per me la Juve è una sola da sempre.
Chiunque la gestisca o chiunque giochi per lei.
Perchè non si possono amare 111 anni di storia senza rinnegarne un solo momento?
Tu ad esempio rinneghi, che ne sò, il 5 Maggio 2002(o qualche altra vittoria della Juve)?
Eppure per Moratti quello scudetto è solo il risultato dell'opera di "una banda di disonesti".
Stefano, intanto a Juve Channel non si censura la Triade.
Una trasmissione su Moggi non l’abbiamo mai fatta, certo, perché la Juve ha il dovere di mostrarsi lontana da quella dirigenza (altrimenti sarebbe stato difesa in sede giudiziaria, no?). Ma la Juve di Moggi che ha vinto tutto fa parte a pieno titolo del palinsesto, mostriamo tutte le partite e ne parliamo in continuazione in ogni trasmissione.
Non solo: chi telefona può parlare di Moggi come di qualsiasi altro argomento e noi affrontiamo la questione.
Rinnego il 5 maggio? Ma scherziamo! Io sento tutte le vittorie ed anzi, se Calciopoli fosse stata una cosa seria, l’Inter avrebbe restituito la Supercoppa vinta con De Santis!
Però permettimi di ricordare che Boniperti è stato maltrattato dalle precedente gestione e ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione. Io sono juventino e lo sarò sempre a prescindere da chi ci guida. Invece in molti vedo la tendenza alla divisione, a credere ai complotti interni, ad augurarsi addirittura che la dirigenza di oggi possa fare male per prendersi chissà quale rivincita. Mi colpisce vedere sul forum che una società che ha centrato tutti gli obiettivi da quando è in carica non riceve neanche il 50% dei consensi mai, neppure dopo il trionfo storico al Bernabeu. Concludo con una riflessione: sono cresciuto con la Juve che “rubava” secondo tutti e della nostra immagine non me ne può fregare di meno. Di quel che pensa l’Italia nei nostri confronti non mi preoccupo minimamente. A me interessa vincere e farlo con lo stile che ci ha sempre contraddistinto, riconoscendo per primo i meriti degli avversari. Io lo faccio sempre, come riconosco se mai c’è qualche errore arbitrale a nostro favore. Per me è questo essere juventini e amanti del calcio. Io dirò sempre che il rigore su Ronaldo era macroscopico. Poi ci aggiungo che l’avrebbero sbagliato e che – più seriamente – non ha certo favorito quell’arbitraggio un’indecente pressione dei giocatori dell’Inter dal primo minuto, con proteste al primo fallo laterale. Il resto sono teoremi e teorie che non m’interessa frequentare perché il calcio di Palazzo e degli intrighi mi dà il voltastomaco, è quanto di più lontano dalla mia idea di una passione.
A presto Paolo. E grazie per la tua disponibilità.
Grazie a te Stefano. Mi beccherò una valanga di insulti, ma a domande sincere rispondo con sincerità. |di Stefano Discreti - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 209 volte