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2008-12-04

Una Lazio di carattere schiaffeggia il Milan e vola ai quarti


La Lazio apre le ali e torna a volare. Vince, soffre e convince la squadra di Rossi. Nel gelo di Milano la compagine biancoceleste si ritrova e da un calcio alla crisi.
Un volteggio maestoso da vera grande è stato quello spiccato dall’aquila biancoceleste nella scala del calcio. Inchino e applausi dei tanti tifosi laziali assiepati nella nebbia di San Siro per ringraziare una squadra autoritaria e convincente, che con una prova impeccabile ha spesso oscurato i rossoneri di Ancelotti.
Vince ed espugna il Meazza Delio Rossi, disegnando una squadra che torna al passato in attacco, presentando un’accoppiata Rocchi-Pandev che spedisce Zàrate in panchina a riflettere sul suo egoismo.
In difesa Diakitè e De Silvestri invece si giocano la loro chance in un palcoscenico di rispetto, mentre Foggia scende in campo in cerca di rivalsa. La Lazio ha risposto presente alla chiamata del Meazza, giocando alla pari con il Milan per tutta la gara. Parte bene la Lazio spingendo più del Milan.
Delio Rossi si schiera con un 4-4-2 che sconfessa le previsioni pre-gara come in ogni pretattica che si rispetti. Il tecnico romagnolo rivoluziona moduli, e geometrie, posizionando Licthsteiner largo a sinistra e Foggia a destra. Il talento partenopeo sulla sua corsia di competenza aggredisce gli spazi e mette in crisi spesso Kaladze. I rossoneri invece rispolverano un sopramobile di nome Shevchenko, che davanti non punge quasi mai e lascia cadere nel vuoto ogni invenzione pennellata in area da Kaka per gran parte del match. Al 18’ c’è il primo sussulto ed è firmato proprio da Shevchenko. Da trenta metri infatti parte un cross perfetto di Ronaladinho per la punta ucraina. Sheva brucia la difesa laziale in corsa, ma nulla può contro Muslera, che prende il tempo all’attaccante e fa il miracolo deviando fuori la botta del numero 76 rossonero.
Botta e risposta, e la replica della Lazio non si lascia attendere. Al 24’ è la Lazio e Lichtsteiner a mettere in apprensione il Milan, con un tiro a fin di palo scoccato da Lichtsteiner da fuori area. Al 33’ ancora Lazio. Kaladze tocca la palla con la mano su cross di De Silvestri e Ayroldi concede ai biancocelesti un calcio di punizione dal limite dell’area. Kolarov carica la dinamite e spedisce in porta. Dida respinge la bordata e salva il Milan. I primi quarantacinque minuti vanno via in senza vinti né vincitori, con un perfetto equilibrio che si trascina fino al cambio campo. Il primo tempo si chiude infatti con un ennesimo botta e risposta fra diavoli e aquile. Il tiro di Flamini da una parte, che sfrutta un errore di Meghni subentrato a Lichtsteiner uscito per infortunio e quello pericolosissimo di Pandev che chiama Dida ad un autentico miracolo con una botta tremenda dal limite.
È brava e concentrata la Lazio, che non si scompone mai e non si spaventa davanti ai più blasonati padroni di casa. Insicuro e prevedibile invece, appare il Milan che mostra le ferite ancora fresche del naufragio di Palermo. La Lazio se ne accorge e ci prova.
Nella ripresa la musica non cambia e la compagine biancoceleste continua a colpire il Milan. Al 9’ infatti Pandev mette alla frusta Dida con cui ingaggia una sfida personale. Rocchi ruba palla in area rossonera e ispira il macedone. Goran ringrazia e calcia in porta, l’estremo difensore brasiliano però si supera ancora spedendo in corner. La formazione di Ancelotti sbanda e si aggrappa ai suoi campioni, Kaka e Ronaldinho su tutti, ma non bastano per spaventare i biancocelesti. Al 21’ è ancora Lazio.
I diavoli restano in dieci per l’espulsione di Emerson che commette fallo su Ledesma. Kolarov da punizione esplode ancora il suo sinistro, ma Dida disinnesca. La sfida del portiere milanista non accenna ad esaurirsi e sette minuti più tardi chiude ancora lo specchio a Foggia da pochi passi. Il calcio però è uno sport strano che non perdona e punisce. Dopo tanti errori e gol sciupati la legge del gol sferra un colpo mancino alla Lazio. L’uomo immobile venuto dall’Ucraina sveste i panni di una figurina sbiadita e dal limite dell’area laziale spedisce il pallone nell’angoletto lontano, dove Fermando Muslera non arriva.
È l’1-0 che gela più del freddo la Lazio e premia un Milan in difficoltà e in inferiorità numerica. Ma la notte di San Siro nasconde qualcosa di strano e non è solo la nebbia che offusca il cielo. La magia del Meazza infatti bacia e premia una Lazio gagliarda e tosta che non merita la sconfitta. E al 40’ accade qualcosa che a San Siro contro il Milan sembra addirittura impossibile. Pandev entra in area e punta la porta, Favalli colpisce duro il macedone e lo atterra. È rigore. Zàrate dal dischetto non ha esitazioni e spedisce i sogni biancocelesti al prossimo turno di coppa.
Il pareggio non basta però per cantare vittoria, e il sogno laziale per completarsi deve attendere i supplementari. Inventa la compagine di Rossi e incanta con la coppia Pandev-Zarate che appare inesauribile. Al 2’ del primo tempo supplementare è ancora Lazio. I piccoli talenti biancocelesti confezionano un gol bello e pesante che regala i quarti ai capitolini e spedisce diavoli e streghe all’inferno. È il macedone infatti a calciare per primo in porta raccogliendo a centro area un cross dalle retrovie. Dida chiude la porta rossonera, ma prima Zarate e poi ancora Pandev ribattono in porta.
Alla fine vince il macedone il duello e la Lazio porta a casa la qualificazione ai quarti di finale. Il Milan non ci sta a perdere, e spinge fino alla fine, ma stanco e in dieci uomini molla la presa minuto dopo minuto prestando il fianco all’avversaria. C’è il tempo per una bella conclusione di Foggia e per un paio di sgroppate di Zarate giusto per legittimare una serata da sogno. Vince la Lazio, vince l’equilibrio in campo, vince la classe dei suoi giovani talenti e il carattere degli esordienti e vince Delio Rossi che stavolta azzecca tutto e gongola per la sua squadra.
Il peggio è passato ora c’è l’Inter, ma intanto è festa grande in casa biancoceleste, meritata. La Lazio ha vinto a Milano e vola diretta ai quarti.
|di Alessandro Zappulla La Provincia - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 139 volte


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