Dove mancare anche Kakà?
Un mezzo Milan, forse neanche un terzo, senza tutti e con quei pochi in campo, acciaccati.
Il Catania “prende fiducia” e schiera tutta la difesa ad eccezione di Alvarez, che inizierà a chiedersi cos'ha che non va, stavolta davvero. Un solo reale pericolo prodotto, non da azione ma da giocata di un singolo; si difende, solo e soltanto, vano l'esempio di Palermo e Lazio, che avevano tracciato la retta via per battere i rossoneri: attaccare.
Macché, ed Ancelotti se la ride, perché la sua difesa di ultratrentenni non deve far altro che tener d'occhio uno, massimo due giocatori, zero velocità, zero pericoli. Un atteggiamento mentale o tattico, questo ormai è difficile capirlo, che mette i rossoneri, in crisi e decimati, in condizione di gestire la partita, giocare come e dove meglio riesce, ed in tutto ciò, comunque, non riuscire a segnare se non per autogol.
Questo a dirla lunga, davvero lunghissima su come il Catania sia riuscito a rovinare una gara che poteva giocare a testa alta e far sua, anche far sua, sfruttando il momento difficile del Milan: niente, tabula rasa e morale sotto i tacchi , certo più per i tifosi.
Un atteggiamento snervante che toglie senso a giocare, figuriamoci a guardare, le partite in trasferta. Si dia partita vinta a tavolino, un modo per risparmiare energie fisiche, psichiche e monetarie.
Sperare sempre, sempre e costantemente che gli avversari non segnino, e quelle poche sortite offensive altro non sono che ulteriori timori, di rapidi contropiede, perché di segnare non se ne parla nemmeno da lontano, un tiro, due. E non ci si appigli al palo di Mascara, l'obiettività è un'altra cosa.
Sconfitta meritata, fare fagotto e tornare a casa , col capo chino. Tutti "a casa", i punti in classifica (o quasi), e se non si cambia inutile uscire dal Massimino.
Ancora una settimana a chiederci “ma perché non vinciamo in trasferta”, un'altra, ché le domande sono finite già da tempo, e di risposte, o non si fa alcunché per averne o proprio non si trovano, ché dopo un'astinenza di oltre un anno cosa si dovrebbe pensare?
Barlumi di speranza erano emersi, nonostante il risultato, dopo la gara contro la Sampdoria; venti passi a ritroso con salto mortale all'indietro , da Milano nessuna speranza, da Milano niente di niente.
Coraggio, ci aspetta la Fiorentina , un altro punto in palio. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 145 volte