Visto quant’è bravo Giovinco? E quanto può tornarci utile? Ma i primi a convincersene devono essere i suoi pervicaci detrattori, a cominciare da chi lo aveva già bocciato dopo i primi 45’minuti di domenica pomeriggio col Lecce. Smascherati in diretta pure a QSVS da quell’”incompetente” di Chirico.
Domenica pomeriggio, al termine del primo tempo di Lecce-Juve, ho tirato giù la solita lista dei “promossi” e “bocciati”, e nella prima mi sono permesso di infilare Giovinco. Non l’avessi mai fatto, bestemmia apocalittica! In studio mi sono venuti addosso tutti, a cominciare da coloro che – fortuna loro – hanno visto la luce, ovvero gli ex giocatori, ai quali non hanno tardato ad aggiungersi i soliti Dottori del Calcio, oltre agli immancabili opinionisti con fette di salame sugli occhi spesse un centimetro e del colore della propria squadra del cuore.
Assistendo a questo processo per direttissima, pure da casa c’è chi non ha perso tempo per aggiungerci via mail o telefono il proprio simpatico carico da 100, non parendogli vero di poter finalmente trovare delle sponde qualificate (avessi detto…) al proprio divertissement preferito: sputtanare il Chirico. Sintesi delle critiche: “come fai a dire che Giovinco ha giocato bene? ma che partita hai visto? ma vattene a casa…”.
Eppure, in quel pietoso primo tempo della Juve a Lecce, ero fermamente convinto di aver intravisto un unico giocatore in maglia bianconera capace di far scattare quanto meno qualche allarme nella difesa salentina, e questi era solo ed esclusivamente il buon Seba. D’accordo, nulla d’eccezionale, però con la sua velocità e facilità di dribbling era riuscito a mettere sul chi và i leccesi. Poca roba, ma buona. Probabilmente sono stato l’unico a vederla.
Ricomincia la gara e Giovinco sale in cattedra, ed ad un certo punto sblocca addirittura il risultato con una punizione alla Del Piero. Dopodiché, a seguire, belle verticalizzazioni, ottime palle servite ai compagni, insomma: un mini-show.
Quel fesso di Chirico era stato l’UNICO ad accorgersi che la “formica atomica” era in giornata e che avrebbe potuto essere determinante nel resto della gara.
Già contro la Reggina, a dispetto di tutti i presenti a QSVS, dissi di vedere in campo un ottimo Camoranesi, e infatti il Camo poco dopo segnò un goal e servì l’assist ad Amaurì.
Oh, meno male che di calcio ci capisco na’sega, perché mi sa che se ci capissi davvero qualcosa potrei fare l’allenatore.
Ah ah ah… ;D
Breve commento personale alla gara col Lecce: abbiamo giocato un primo tempo da schifo, e solo nella ripresa si è intravisto qualcosa di buono. Però non vorrei si riprendesse con le vecchie abitudini, tipo quella di vincere una partita grazie alla solita, immancabile forza dell’orgoglio. Ok, il “non mollare mai” fa parte del dna juventino, ma non dovrebbe essere sempre quello l’ultimo salvagente al quale aggrapparsi. Ogni tanto, proviamo pure a creare un po’ di gioco, che diamine.
A discolpa dei ragazzi va comunque detto che ieri i salentini hanno opposto, per gran parte della gara, un fiero catenaccio e riuscire a sfondare quel muro non era impresa facile. C’è voluta una perla di Giovinco per abbatterlo. Inoltre, venirti a mancare all’ultimo momento un attaccante pesante come Iaquinta dopo il forfait di Del Piero, non è piacevole.
Occhio in difesa: se non si tiene sempre alto il livello di guardia, si rischia grosso. Dopo il primo gol è stato concesso troppo al Lecce, che su 2 occasioni 2 costruite in tutta la partita ne ha concretizzata una. Praticamente il 50%. Troppo, soprattutto perché stiamo parlando del Lecce.
D’ora in poi, se vogliamo andare a riprendere l’Inter, i rischi vanno limitati ai minimi termini.
Rincorsa ancora possibile se manteniamo fino a Natale massimo gli attuali 6 punti di distacco e se il nostro allenatore si deciderà ad usare tutte, ma proprio tutte, le armi a sua disposizione. Giovinco compreso, arma assolutamente letale. Ma da innescare. |di Quasimodo - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 164 volte