BREMA (Germania) - "Non saremo sfortunati noi se troveremo una grande d'Europa negli ottavi, sarà sfortuna trovare l'Inter per chi ha vinto il proprio girone, di questo sono convinto". È un José Mourinho grintoso come sempre quello che analizza la sconfitta di misura subita dai nerazzurri a Brema. Il tecnico evidenzia gli aspetti positivi di un match non giocato al cento per cento dalla sua squadra: "Non piace mai perdere nemmeno quando la qualificazione è certa. Ma questa sconfitta arriva da un'Inter che non era sicuramente la squadra più forte che potessimo schierare. Questo perchè volevo fare riposare alcuni giocatori". Continua poi nella sua lucida analisi: "È mancata la spinta ed il pressing di Stankovic a centrocampo, ma comunque, Mancini e Quaresma, che hanno caratteristiche differenti, hanno fatto un buon lavoro sacrificandosi molto. Credo che questo sia importante, soprattutto per loro che ora possono giocare con più tranquillità". L'allenatore prosegue osservando che a causa del turnover non ritiene di poter usare questa partita come termine di paragone. Non mancano le critiche a chi secondo il mister "Non è ben entrato in partita, soprattutto nel secondo tempo, come Maxwell, che non è mai riuscito a giocare con la necessaria concentrazione e intensità". "Dobbiamo dare merito al Brema - prosegue con molta umiltà ed onestà d'analisi - che ha fatto tutto in maniera perfetta, sicuramente spinto dalla ricerca di un posto in Coppa Uefa". Brillano gli occhi al portoghese che ha già voglia di riscatto, voglia di una grande prova d'orgoglio e di forza della sua Inter e sentenzia: "Per esserci qualificati con soli otto punti ci meritiamo una squadra tosta tra le top europee, una di quelle forti, contro le quali le motivazioni non mancheranno". "Se avessi cambiato tutta la formazione, non avrei messo in condizione di esprimersi chi entrava. Loro fisicamente erano fortissimi e hanno giocato con attenzione e grande concentrazione, cosa che non avevano fatto nelle gare contro greci e ciprioti. Abbiamo sofferto molto sulle palle inattive e ci hanno messo in difficoltà pressando sempre la nostra linea difensiva. Noi, in questo momento, siamo più a nostro agio con il 4-4-2 che ci permette di esprimere tutta la nostra forza, fisica, mentale e tattica a centrocampo". Mourinho non imputa al risultato di questa sera la qualificazione al secondo posto nel gruppo B: "Il problema nel girone non è questa sconfitta, ma quella in casa con il Panathinaikos e il pareggio esterno con l'Anorthosis, gara che sembrava giocata dai ragazzini di una scolaresca. Con 13 punti sarebbe stato un risultato molto positivo. Così va bene per la qualificazione, ma in Europa dobbiamo dare di più. Non posso dire che questa gara mi abbia dato indicazioni particolari, le note positive sono il nuovo ruolo di Mancini trequartista e Quaresma seconda punta; quelle negative, ovviamente, la sconfitta e l'infortunio di Materazzi che ha riportato una frattura allo zigomo. Per il resto avevamo una formazione che si può dire che non fosse nè carne nè pesce. Ho avuto la tentazione di far giocare tutti i giovani, ma per rispetto della competizione e di noi stessi, ho scelto una via di mezzo. Se alla fine fosse stato un pareggio, non avremmo rubato niente, perchè con Burdisso potevamo cambiare il corso della gara sullo 0-0, ma ripeto non era questa la gara nella quale dovevamo dimostrare di essere una squadra da Champions. Quello di Ibra - conclude il portoghese - non è un gol che cambia la nostra storia, ma può dare autostima al giocatore, magari questa rete ci darà un campione con maggiore fiducia in se stesso anche in Europa, in vista degli Ottavi di finale". |Ufficio Stampa Inter - Fonte: www.inter.it| - articolo letto 133 volte