Le parole di Adriano Galliani, che hanno aperto improvvisamente le porte all’arrivo di un forte difensore centrale lasciano, purtroppo, pochi spazi al pieno, immediato recupero di Alessandro Nesta. Resta da verificare se questo difensore arriverà a gennaio oppure a giugno. Che un difensore di classe e di sostanza, soprattutto bravo nel gioco aereo, serva davvero, è fuor di dubbio. Specie se consideriamo l’ormai certo ritiro di Capitan Maldini e la altrettanto veneranda età del professor Favalli. Ma non è solo questa la notizia che rimbalza da Milanello e dintorni nell’immediatezza della sfida con la Juventus. L’altra è che Mastro Ancelotti dovrà costruire il centrocampo del Milan assieme al medico sociale. Squalificato e infortunato Gattuso (per lui lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro: stagione finita), in forte dubbio la presenza di Pirlo, Emerson e Ambrosini, gli unici in grado di scendere in campo sembrano, al momento, Flamini e Seedorf. In preallarme l’uruguaiano Cardacio. La partita di Torino non sarà facile. La Juve è squadra tosta e in salute, e in casa il suo ruolino di marcia è significativo. L’assenza di Gattuso peserà. Ringhio è il leader indiscusso di un centrocampo che rischia di affrontare i bianconeri senza la propria spina dorsale. Se davvero mancherà Camoranesi, il gioco della Juve sgorgherà dalle idee di Marchisio e di Del Piero e dai polmoni di Nedved. Fondamentale sarà ridurre al lumicino i rifornimenti per Amauri, micidiale in elevazione, ed evitare le punizioni in prossimità dell’area di rigore. Non sarà una domenica facile per la nostra difesa tornata improvvisamente vulnerabile specie nel gioco aereo. E domenica non ci sarà Bonera. Fermo Borriello, ancora lontano dalla migliore condizione Sheva, Ancelotti quasi certamente sceglierà di affidare le chiavi del gioco d’attacco alla coppia formata da Pato e Ronaldinho, con Kakà immediatamente dietro pronto ad inserirsi nei varchi creatigli dai compagni. Inutile nascondersi dietro il classico dito: domenica sera si sceglierà l’anti Inter. Noi gradiremmo, per l’occasione, che il Milan abbandonasse per un po’ il fraseggio raffinato specie a centrocampo per dar luogo a spinte più massicce e veementi verso la porta avversaria. Questa squadra impiega troppo tempo per segnare, e ciò non depone certamente a vantaggio di una manovra fluida e incisiva. Se davvero mancheranno le verticalizzazioni e i lanci lunghi di Pirlo, oltre alla forza e alle capacità acrobatiche di Borriello, il gol dovrà essere necessariamente cercato o con i tiri da fuori o con le triangolazioni finalizzate all’ingresso di punte e mezze punte in area di rigore.
E se anche Ambrosini non sarà della partita, crediamo che il Milan riproporrà contro la Juve il KA-PA-RO, verosimilmente Kakà sulla stessa linea di Ronaldinho entrambi alle spalle di Pato, con pantera Seedorf nel ruolo di vice Pirlo sostenuto, al centro da Flamini e ai lati da Cardacio e Jankulovski. Senza colpitori di testa in avanti il gioco dei rossoneri dovrà necessariamente puntare sulla vivacità del Papero e sulle incursioni di Kakà e di Ronaldinho. Assente Pirlo la squadra appare più prevedibile e priva di fantasia. Non solo: un Pirlo in gran forma assurge anche a fondamentale collante tra reparti, perché Andrea è sempre stato il giusto tramite tra gioco d’attacco e fase difensiva. Ma occorre un Pirlo rodato e tirato a lucido, non a mezzo servizio. Seedorf, però, è più di una garanzia ed è anche un fine creatore di gioco. Vero è che Mastro Ancelotti, stando così le cose, dovrà operare scelte obbligate, ma noi ci aspettiamo comunque un Milan volitivo, tosto, convinto dei propri mezzi. La Juve va aggredita su corsie laterali con una manovra che non sia finalizzata ai cross alti ma alle percussioni in area di rigore, dove la fantasia dei vari Pato, Kakà e Ronaldinho può senz’altro fare la differenza. Riteniamo questa possa essere la partita di Pato. Con la sua classe e la sua velocità il “Papero” potrà mettere a dura prova sia Chiellini che Mellberg, quest’ultimo certamente meno agile dello squalificato Legrottaglie. Pato deve solo convincersi di potere giocare anche da prima punta oltre che da punta d’appoggio. Il resto verrà fuori dal suo indiscutibile talento. Non ci stupiremmo, però, se Ancelotti desse spazio a Superpippo Inzaghi, anche dal primo minuto. In questo caso Pippo verrebbe preferito a Pato. Sembra improbabile, infatti, che il buon Carletto possa proporre a Torino un reparto d’attacco formato da Inzaghi e Pato con Kakà e Ronaldinho d’appoggio. Anche Flamini deve svegliarsi e mettere polmoni e classe al servizio della squadra. Ormai è giunto il momento delle verifiche. Domenica sera sapremo di che pasta siamo fatti. Ha ragione Galliani: questo Milan non deve avere “paura” di nessuno. Noi ci crediamo. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 143 volte