Udinese-Lazio 3-3 Spettacolare, l'orgoglio laziale riacciuffa il risultato
Pari e patta al Friuli e tanto divertimento sugli spalti. Sei gol, tre per parte, per Lazio e Udinese due nobili decadute di questo campionato. Marino e Rossi infatti dopo aver albergato per diverse settimane nei piani alti della serie A si sono ritrovati a fare i conti con una crisi devastante che ne ha tarpato ali e speranze per più di un mese. Cinque sconfitte per i padroni di casa e un sol punto in quattro partite per gli ospiti, raccontano il triste epilogo di chi iniziò questo torneo a suon di gol e esaltanti imprese. Concentrazione massima e ritiri pre-gara erano stati i moniti da ambo le parti, più che consigli dei veri e propri ordini per uscire dal tunnel. Non c’è stata vittoria, né quel balzo in avanti in classifica, che avrebbe potuto rilanciare l’una o l’altra squadra nella corsa all’Europa. È tornato il gioco però, e sono tornati i gol, tanti, che hanno raccontato una gara dai due volti, a tinte contrapposte: bianconere nel primo tempo e biancocelesti nel secondo. Di Natale e compagni partono subito a spron battuto e su indicazioni dello stratega Marino, puntano a metter in difficoltà la difesa ospite con pressing alto e rapidità di manovra. Il campionato biancoceleste è stato invece scandito sin dall’inizio da un copione ripetuto come un film già visto. Un tempo regalato all’avversario e l’altro giocato alla grande. La Lazio ha lavorato a livello mentale per archiviare la crisi, ma certe brutte abitudini sembrano scolpite nel background biancoceleste ed anche ad Udine la squadra di Rossi non sconfessa il suo istinto suicida. Molle come non mai con la casacca da trasferta gialla e blu la Lazio inizia la sua gara mostrando il fianco all’avversario. Lichtsteinr gioca a centrocampo e quando è chiamato in causa giganteggia. Dietro torna Belleri, per la prima volta in questo campionato, come Del Nero che davanti aiuta Rocchi e Zàrate. Prove, test, intuizioni di un Rossi pensiero che negli ultimi periodi sembra parecchio in confusione. Si muove bene lo svizzero a centrocampo, ma viene mal supportato da Belleri dietro, mentre Del Nero è praticamente nullo davanti. Al 5' è la Lazio però a provare un affondo ed è proprio Lichtsteiner a tentare il cross dalla destra. La palla termina sui piedi di Radu che tenta la conclusione al volo dal centro dell'area di rigore. Il rumeno però spedisce alto sopra la traversa. L’Udinese prende le misure e affonda il colpo, anzi due. Al 9' infatti Quagliarella si porta dietro tutta la difesa della Lazio lungo l’out di sinistra, finta il tiro e taglia dentro per Di Natale, che, solo davanti a Carrizo, spedisce in porta eludendo il portiere argentino con un preciso pallonetto. È 1-0, ma non basta. Cinque minuti più tardi arriva infatti il raddoppio. La Lazio attacca in modo scriteriato e, completamente sbilanciata, subisce il gol: Dabo sbaglia un retropassaggio a metà campo. Quagliarella ne approfitta, ruba palla, vince un rimpallo su Ledesma e lancia sul filo del fuorigioco Di Natale. Il fantasista udinese arriva solo davanti al portiere e rende il favore a Quagliarella, che insacca a porta vuota. La Lazio barcolla come un pugile suonato. Si aggrappa alle corde per non cadere ko. Il carattere c’è anche se fatica ad uscire e le avanzate dei padroni di casa non aiutano Rocchi e compagni a riorganizzare le idee. Al 36’ infatti è ancora l’Udinese ad accendere il match. Questa volta è D’Agostino che su punizione da 30 metri mette in crisi un Carrizo in perenne affanno. L’estremo difensore laziale non trattiene e respinge fuori area. Sulla ribbattuta Di Natale carica il destro e spedisce in porta, ma la sua terribile bordata rimbalza sul corpo di Dabo che fa da scudo sventando il pericolo. Si va negli spogliatoi e Rossi cambia tutto o quasi. Fuori i deludenti Belleri e Del Nero, dentro Pandev e Meghni. Al rientro però la musica è la stessa e i secondi quarantacinque minuti partono con il medesimo copione dei primi. Al 9' infatti l'Udinese chiude il conto o al meno pensa di farlo. Sempre in contropiede: Di Natale se ne va in velocità per quaranta metri, inseguito da Lichtsteiner, calcia dal limite; la respinta di Carrizo è approssimativa e l’attaccante della nazionale lo aggira, realizzando la rete del 3-0. La Lazio prova la reazione immediata con due conclusioni dalla distanza di Pandev e Meghni: sulla prima Handanovic blocca a terra, la seconda termina a lato di poco. Sembra l’epilogo di una disfatta, ma nel momento peggiore per gli uomini di Rossi, la Lazio ritrova orgoglio e onore e riparte a testa bassa. Al 14' accorcia la Lazio. Pandev con una finta trova un varco in area e calcia in porta; gran risposta di Handanovic ma la palla termina sui piedi di Zarate, che non fallisce il tap-in a porta vuota. È 3-1 e i biancocelesti tornano a sperare. La Lazio prova ad affondare il colpo nel tentativo di recuperare lo svantaggio, e mette in difficoltà i padroni di casa puntando su ritmo e gioco. La chiave tattica ora è quella giusta per gli ospiti, gli uomini di Rossi corrono pressando a tutto campo e i padroni di casa tirano i remi in barca impauriti. Pregi e difetti di due squadre che emozionano e si emozionano. Stavolta è la Lazio a ‘matare’ e l’Udinese ad indietreggiare. Al 72’ arriva il secondo gol laziale che mette le ali agli uomini di Rossi. Zàrate, sempre lui, crossa da calcio d’angolo e pennella preciso in area per un altro giovane laziale che svetta in area friulana e domina su difesa e portiere bianconero. Mobido, il possente centrale francese colpisce di testa e scaraventa la palla alle spalle di Handanovic. È 3-2 e l’Udinese barcolla sotto i colpi di una rediviva Lazio. Ora la compagine di Rossi tiene saldamente in mano gioco e partita senza indulgi senza timori. I padroni di casa sono costretti a ripiegare nel tentativo di circoscrivere le ripartenze laziali. Al 75’ infatti è ancora la Lazio ad animare il match ed è ancora Zàrate a spingere i biancocelesti. Il talento argentino conquista palla sulla trequarti si coordina e sgancia un siluro in porta. La palla però sfiora di poco il montante. I cambi tattici di Rossi premiano la Lazio. La partita con Pandev e Meghni in campo nella seconda fase del match cambia volto. Il miracolo impossibile più che improbabile di riacciuffare il pari per la compagine romana si materializza però allo scadere. Pandev e Zàrate provano invano a calciare di potenza verso la porta udinese, ma il pallone carambola sulla difesa bianconera ed esce dall’area. Qualcuno deve aver pensato ‘pericolo scampato’, ma non si è accorto che la sfera termina sui piedi di Ledesma. Come una miccia vicino al fuoco, l’argentino laziale innesca la sua dinamite e non si lascia sfuggire l’occasione. La bomba di Ledesma da 30 metri punisce Handanovic e riconsegna il sorriso alla Lazio. Il 3-3 premia tutti, ma non esalta nessuno. È un pareggio che sa di vittoria più per la Lazio che per l’Udinese che dopo il 3-0 è crollata fisicamente portando a casa un sol punto. Rossi invece tira un sospiro di sollievo. La sua Lazio ha dimostrato carattere e orgoglio, due sfumature che mancavano da tempo in casa biancoceleste. Domenica arriva il Palermo e questa Lazio pazza ed esaltante è pronta finalmente a ripartire.
Udinese: 22 Handanovic, 23 Motta, 13 Coda, 6 Domizzi, 24 Lukovic, 88 Inler, 21 D'Agostino, Motta, 7 Pepe (70’ 5 Obodo), 27 Quagliarella (84’ 83 Floro Flores), 10 Di Natale. A disp. 80 Belardi, 26 Pasquale, 20 Asamoah, Nef, 11Sanchez All.Marino Lazio: 1 Carrizo, 7 Belleri (1’ st. 23 Meghni), 87 Diakité, 25 Cribari, 32 Radu, 2 Lichtsteiner, 24 Ledesma, 23 Dabo (79’ 17 Foggia), 81 Del Nero (1’ st. 19 Pandev), 18 Rocchi, 10 Zarate. A disp. 86 Muslera, 87 Rozenhal, 4 Firmani, 68 Manfredini.
All.Rossi
Marcatori: 9' Di Natale, 15' Quagliarella, 54' Di Natale, 59' Zarate, 77' Diakité, 85' Ledesma
Ammoniti: Dabo(L), Radu(L), Zàrate(L), Cribari(L), Quagliarella(U) |La Provincia di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 168 volte