Orsi: "Questa è una Lazio da Uefa, però mai dire mai…"
Dai suoi guanti è passato uno scorcio romantico ed esaltante di storia laziale. Vent’anni di appartenenza con i colori biancocelesti cuciti addosso, dalla promozione in A con la mitica Lazio dei -9 ai successi dell’era Cragnotti. Giocatore prima, preparatore dei portieri e vice allenatore poi, Fernando Orsi di Lazio ne ha viste tante ed oggi con l’occhio del tecnico e il cuore del tifoso racconta questa Lazio targata Delio Rossi. Lo fa dai microfoni di Mediaset, in tribuna stampa, lontano dal campo, dove ogni domenica spera di tornare per riprendere al più presto la sua carriera d’allenatore. Oggi però Orsi per parlare di Lazio ha scelto le colonne de La Provincia, e lo fa in una bella intervista tra presente e passato a tinte biancocelesti…
Orsi che partita ha visto domenica ad Udine?
“Ho assistito ad una gran bella partita. È stato un match dalle due facce: nel primo tempo l’ha fatta da padrone l’Udinese, mentre nel secondo ho visto solo la Lazio. Credo che la Lazio debba uscire rafforzata mentalmente da questa gara, perché perdere per 3-0 e poi cavalcare una rimonta così esaltante non è da tutti. La squadra ha mostrato carattere e non ha perso mai la speranza di poter perdere la partita e questo è un dato di fatto”.
Perché la Lazio cede sempre un tempo all’avversario?
“Forse deve prendere lo schiaffo per rialzarsi. Potremmo anche parlare di approccio sbagliato della squadra alla partita, però fino adesso la Lazio ha fatto abbastanza bene e non penso che questo fatto di subire e poi ribaltare il risultato sia un aspetto peculiare della squadra. Parlando di obbiettivi questa è una squadra che puntava all’Uefa e in questo preciso momento è in linea con tali prospettive. Probabilmente la partenza a razzo ha indotto in inganno qualcuno, perché dopo qualche risultato negativo si è parlato subito di annata fallimentare, invece ci vuole più equilibrio nelle valutazioni”.
A quale Lazio Fernando Orsi è rimasto più affezionato?
“Ricordo con più affetto quella in cui approdai io. Era l’82 e fummo promossi dalla B alla A. parliamo di un’epoca lontana e diversa, per nessun motivo accostabile ai successi esaltanti del 2000. Però io quella Lazio ce l’ho nel cuore, forse perché riuscì nell’impresa di risalire dalla B o forse perché per me erano gli inizi. Io scelgo quella di Lazio, anche se ce ne sono state altre belle. Ad esempio nel 1993, quando tornammo in Europa, oppure quella dello scudetto del 2000. Comunque la cosa più importante è che questa società e questi colori li sento miei. Ho un grosso senso di appartenenza che dura da vent’anni”.
Tornando ad oggi che sensazioni hai su Delio Rossi. Ha perso il polso della squadra o no?
“Non saprei dire se Rossi ha perso o meno il polso. Guardo la classifica e vedo la Lazio in una buona posizione. Inoltre noto che i giocatori giocano bene e interpretano del buon calcio. Credo che i giudizi debbano restare sempre equilibrati e non viaggiare sull’onda dell’entusiasmo o scadere dopo una sconfitta. Certo la Lazio ha avuto alti e bassi in campionato, però alla fine è vicina alla Fiorentina, che era partita con l’idea di lottare per i primi posti…”
Carrizo è arrivato con i favori della stampa, ma continua a sbagliare goffamente. Che portiere è Carrizo?
“Lui è un portiere di grande personalità e lo si vede da come sta tra i pali. È un ragazzo che nell’interpretare il suo ruolo a volte rischia parecchio. Ora purtroppo sta affrontando tante difficoltà in campionato. Non è facile affermarsi subito in Italia, e non è facile affermarsi quando approdi in una squadra che ti attende quasi fossi il Messia. Carrizo invece va considerato come un portiere forte, che ha bisogno di adattarsi e di crescere. La gente si aspetta da lui la grande parata e non l’errore, Carrizo però è umano e può sbagliare. Ricordo comunque che quando la Lazio andava bene anche il portiere veniva esaltato, adesso invece viene bersagliato dalla critica. Quindi anche in questa circostanza non vedo equilibrio nei giudizi”.
Muslera potrebbe avere una nuova chance in campionato?
“Muslera è un portiere che possiede nelle gambe una grande esplosività. Ha giocato in campionato qualche volta e quando l’ha fatto è sempre stato demonizzato dalla critica. È difficile a 21 anni affermarsi senza giocare, però in porta credo che ci debba essere una gerarchia e se Rossi ha scelto Carrizo si deve continuare con lui. Comunque penso che in prospettiva lui possa dare moltissimo…”
Zarate è un aspirante fenomeno?
“Di fenomeno riconosco solo Maradona. Lui come altri giocatori forti può diventare un valore aggiunto per questa squadra. Spero che a Roma che è una piazza particolare: brava ad esaltare, ma altrettanto a distruggere miti, Zàrate possa crescere in santa pace, e che non si aspetti da questo ragazzo di 21 anni sempre il miracolo”.
Le esternazioni di Rocchi di qualche giorno fa nei confronti di Rossi hanno fatto bene o male alla Lazio?
“Rocchi non sta attraversando un buon momento e sa che non sta dando l’apporto di sempre a questa squadra. Penso che un giocatore come lui voglia il bene della Lazio e l’importante che quando si parli lo si facci sempre per il bene della squadra…”
Dopo l’esperienza a Livorno che c’è nel futuro di Orsi?
“C’è la speranza, la forte speranza di tornare ad allenare perché io il mio futuro lo vedo sui campi ad insegnare calcio e a guidare una squadra dalla panchina. Mi manca il campo e mi manca terribilmente. A Livorno il primo anno andò bene e la gente mi stimava. Con Spinelli ho avuto un ottimo rapporto e quando andai via lui non voleva esonerarmi, però lì furono i tifosi a volerlo e finì la mia avventura. Spero di avere presto un’altra chance e di poter dimostrare il mio valore”.
Se fosse la Lazio?
“Chi non sogna di poter allenare la Lazio? Figuriamoci io che ci sono stato vent’anni con quei colori. Oggi però c’è Rossi e sta facendo bene. Il mister ha creato una squadra importante insieme a Lotito e i 25 punti sono anche frutto del suo lavoro…”
Dove arriva questa Lazio?
“Questa squadra ha un attacco formidabile e se la si lascia lavorare in tranquillità, senza far drammi nelle domeniche in cui si incapperà in risultati negativi, penso che a fine anno la Lazio riuscirà a far bene. Io credo che arriverà in Uefa però mai dire mai…” |La Provincia Quotidiano Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 169 volte