Primi tre punti per Mihailovic, tripletta Di Vaio ora capocannoniere del campionato...
Se invece di Bologna-Torino (5-2) si fosse trattato di un soggetto cinematografico o di un copione teatrale, sarebbe il caso classico di un racconto che riparte e si ferma varie volte nel primo tempo per esplodere poi nel secondo con la sua autentica trama e andare alle conclusioni. Infatti nella prima metà di gara il Bologna si è fatto sorprendere, ha tentato ma non realizzato una reazione, ha subito forse un rigore non dato come il Torino ha subito forse per un pallone entrato e non visto. E così via. Ma la ripresa era alle porte. Messo da parte un brasiliano dalla durezza della panna -Coelho- e fatto entrare un geometra non di primo pelo, ma di provata capacità -Volpi- il comandante Mihajlovic ha condotto le truppe bolognesi alla conquista di ciò che in effetti era un bottino irrinunciabile, vale a dire i tre punti in palio. Non che abbia trasformato sabbia e ghiaia in oro o metallo prezioso, ma ha riportato i giocatori alla realtà, ad essere presenti senza rinunciare a nulla e, se del caso, battendosi con il vigore e la spinta talvolta in grado di sopperire ad eventuali deficenze tecniche. Ha pure mosso un paio di pedine tattiche riordinando il centrocampo. Il tutto con esito positivo, se si pensa ai 5 gol segnati in mezzora o poco più ed al traguardo prefissato così raggiunto. Ma ci pensate? 5 reti in circa 32 minuti, un evento per la prima volta sugli schermi del Dall'Ara, seppure non si possa dimenticare la pochissima resistenza opposta dai granata e pure qualche errore di troppo della loro difesa. E pure che da avanti chiamati Bianchi, Amoruso e Stellone qualcosa di più era legittimo attendersi.
Così come non è da dimenticare la scialba prova rossoblu del primo tempo che poteva costare parecchio se tutti, dalla panca al campo, non avessero dopo innestato la marcia giusta. Per questo risultato infatti tutti hanno fatto qualcosa. Il tecnico ha sì caricato la molla dell'orgoglio e della determinazione ed i giocatori, dal canto loro, hanno risposto buttandosi alle spalle le incertezze e le manchevolezze di altre volte. Nella squadra, assenze occasionali a parte, si è andato delineando un asse Moras-Mudingayi-Di Vaio attorno al quale può continuare fruttuosamente a girare la manovra della squadra. Non basta certo in assoluto, ma è un elemento di riferimento da stabilizzare e valorizzare. I tre sono stati, per me, i migliori in campo. Il difensore che cresce di domenica in domenica, l'uomo di mezzo che corre instancabilmente toccando infiniti palloni e non fermandosi mai. Quantità, certo più che qualità, ma è lotta per la salvezza, bellezza, e col fioretto dovrà esserci qualcun altro. Infine Di Vaio: un grande presente, l'ancora a cui si è aggrappato il Bologna finora. Impressionante non tanto per la tecnica, da nessuno messa in dubbio, quanto per l'energia e la continuità dal primo all'ultimo minuto. Una fortuna del Bologna averlo preso in agosto.
E naturalmente tutti gli altri della rosa, impiegati o meno contro il Toro, vanno elogiati per lo spirito con cui hanno interpretato la prova. A loro poi gli sportivi non chiedono granchè. Solo di continuare con la stessa forza e lucidità. E' proprio impossibile? Soltanto tra una settimana suonerà la campanella dell'intervallo natalizio e si tireranno i primi veri bilanci dell'era Sinisa. I primi accenni paiono positivi. Sei partite, nessuna sconfitta, il proprio bomber in coppia sulla cima della classifica dei cannonieri. Tra pochi giorni, appunto, qualche somma da tirare con maggiore chiarezza e con identico umore, si spera. |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.it| - articolo letto 157 volte