Neanche un campo ridotto ad un pantano ha fermato il Napoli e la voglia degli azzurri di conquistare la seconda vittoria consecutiva oltre ad esprimere un gioco altamente spettacolare. Si pensava che il campo molto pesante e pieno di buche, per la pioggia caduta ininterrottamente da una settimana su Napoli, potesse limitare le manovre dei partenopei e gli eventuali fraseggi che una squadra giovane e piena di giocatori talentuosi riesce ad effettuare in virtù di veloci triangolazioni, perentorie discese sulle fasce di ottimi laterali ed azioni ad ampio raggio.
Napoli torna a sognare e scopre di avere una squadra che, partita dopo partita, cresce sotto l’aspetto tecnico e mantiene una forma psicofisica inalterata. La formazione azzurra, al San Paolo, ha conquistato tutte vittorie tranne il pareggio con il Cagliari ma l’aspetto fondamentale è costituito dalle convincenti prestazioni effettuate nella maggior parte dei match.
Se si dovesse scegliere il miglior giocatore partenopeo, per la partita disputata con il Lecce, si penalizzerebbe il “complesso squadra” che ha trovato i giusti sincronismi tra i vari reparti e riesce ad esprimere un gioco travolgente senza dare punti di riferimento agli avversari infatti accanto a Denis che non è una punta statica, pur essendo un attaccante dotato dell’intuizione di trovarsi nella posizione giusta al momento opportuno, vi è Lavezzi il cui raggio di azione è così ampio che sarebbe deleterio per le formazioni avversarie seguirlo in ogni zona del campo magari predisponendo, attorno a lui, una “gabbia” mobile.
Sulle corsie laterali, Maggio e Mannini presiedono le fasce con moto perpetuo ed incisivo. Mannini, pur non essendo mancino, riesce ad adattarsi sull’out di sinistra nel migliore dei modi e dal suo lato, molto spesso, nascono azioni con le sovrapposizioni di Lavezzi e gli “incroci” con Hamsik.
Maggio, determinante protagonista nel match con il Siena, essendo stato l’autore del primo gol partenopeo ed il suggeritore della seconda rete di Denis contro la squadra senese, oltre a riproporsi come impegno e determinazione ha migliorato, ulteriormente, le sue prestazioni avendo dato più continuità al suo gioco: ha difeso benissimo, si è proposto, velocemente, in contropiede e quando i leccesi ripiegavano in difesa è riuscito, con il suo movimento, a farsi trovare libero e pronto a portarsi sul “ fondo campo” per eseguire precisi cross a favore degli attaccanti azzurri o degli inserimenti dei centrocampisti come in occasione del gol di Pazienza.
Michele Pazienza, dopo aver rilevato Hamsik uscito dal campo per un risentimento muscolare, ha occupato una posizione di non sua pertinenza sulla sinistra della metà campo ed è riuscito ad adattarsi molto bene risultando utile nei “raccordi” e mettendo a segno il suo primo gol in serie A. Blasi e Gragano, oltre ad interdire con la solita efficacia, sono risuciti, in modo ordinato, a svolgere il compito di regia con passaggi repentini per i compagni smarcati. Reja, per le condizioni del terreno di gioco, ha preferito schierare al centro della difesa Rinaudo, lasciando in panchina Santacroce ed il difensore ha ripagato la scelta del suo allenatore offrendo una prestazione convincente come i suoi due compagni di reparto Cannavaro e Contini. Sempre più sicuro, tra i pali, Iezzo ed incontenibile Lavezzi con i suoi continui spostamenti e le improvvise verticalizzazioni.
Al “Pocho” si può addebitare, soltanto, l’ingenuità dimostrata in occasione di un fallo ai danni di un giocatore del Lecce reo di non avere lanciato il pallone fuori dal campo per far in modo di poter soccorrere Gargano a terra a causa di un contrasto con un difensore salentino. L’ammonizione conseguente, comminata all’attaccante azzurro, determinerà la squalifica del calciatore per il prossimo turno di campionato. Anche Cannavaro non potrà essere utilizzato la prossima domenica contro il Torino perché essendo in diffida, come Lavezzi ed avendo ricevuto un’ammonizione, nei primi minuti di gioco, sarà squalificato.
Doverosa è l’attribuzione dei giusti meriti a Edy Reja per le motivazioni che sta infondendo alla squadra, per le giuste scelte riguardanti le formazioni da mandare in campo, per gli opportuni cambi a partita in corso e, soprattutto, per il gioco che sta facendo esprimere alla sua squadra.
I sogni dei tifosi napoletani sono accompagnati da un legittimo quesito: “Alla luce dei risultati ottenuti, nonostante il calendario poco favorevole, e del gran gioco messo in mostra, il Napoli potrà centrare il principale obiettivo societario ovvero la qualificazione alla Champions?”.
Un primo riscontro si potrà avere nel prossimo turno allorquando la squadra partenopea andrà a far visita ad un Torino a cui necessita, assolutamente, conquistare punti per potersi tirar fuori dall’attuale critica posizione di classifica. |di Vincenzo Vitiello - Fonte: www.golmania.it| - articolo letto 118 volte