E’ la Juve l’anti-Inter. Batte il Milan 4-2 al termine di una gara intensa e
spettacolare (guarda la sintesi), che
era facile da invocare alla vigilia, ma
difficile da concretizzare in campo. La
Vecchia Signora vince sul piano del
ritmo, dei muscoli giovani di Marchisio,
Sissoko e De Ceglie, ma anche dello
strapotere del tandem d’attacco Del
Piero-Amauri, classe e potenza
sublimati nell’abbinamento. Il Milan ha
mostrato orgoglio e qualità, ma è
mancata la continuità atletica e di
gioco. La gara è a viso aperto, come ci
si augurava in chiave spettacolo. La
Juve imposta un ritmo indiavolato, la
chiave per un eccellente primo tempo,
in cui la fisicità dei bianconeri mette in crisi il Milan, che fa una fatica del
Diavolo a tenere il passo. E’ la Juve ad aver giocato in settimana in Coppa, in Champions, mentre il Milan ha riposato in Uefa, ma sembra il contrario. Il primo gol porta la firma nobile di Del Piero. Che conquista un rigore al 15’:
Molinaro centra per Ale, toccato da
dietro da Maldini. Dal dischetto Ale
realizza di potenza il suo 251° gol per
la Juve, il 5° in campionato, il 10°
stagionale. La replica del Milan è
immediata. Due spaventi per Manninger,
con Ambrosini (colpo di testa alto da
due passi su assist di Ronnie) e Pirlo
(punizione velenosa respinta dal portiere), e poi il gol dell’1-1. Confezionato da Ronaldinho, con un cross illuminato da
sinistra, un regalo di Natale anticipato
scartato con scaltrezza da Pato sottomisura. Ci sarebbero gli estremi per accusare il colpo, in casa Juve. Anche perchè
nel frattempo ha perso per infortunio
Nedved. Dentro l’ottimo De Ceglie. E
invece i bianconeri si gettano in avanti.
Prepotenti come Sissoko in mezzo e
Chiellini là dietro. E così la Juve allunga
di nuovo. Angolo da sinistra di Del Piero,
Chiellini incrocia il colpo di testa vincente
del 2-1. Ma non basta. De Ceglie se ne
va sulla sinistra, cross teso al centro e
Amauri di testa trova il 3-1. La Juve
prova addirittura a dilagare. Marchisio si inventa una percussione centrale in
dribbling conclusa con un destro appena
a lato. All’intervallo è 3-1, al termine di
47’ divertenti, in cui il Milan non ha
demeritato, ma ha pagato il differente
passo di gara. Più bailado che sferzante.
Bianconeri eccellenti sugli esterni, con
Marchionni frizzante e De Ceglie subito
in partita, rossoneri con la difesa un po’
impacciata. In più le assenze di Flamini,
e soprattutto Kakà, si fanno sentire.Ancelotti cambia negli spogliatoi:
fuori Emerson, evanescente,
dentro Shevchenko. Serve peso
offensivo. Sissoko e Marchisio ci
provano dalla distanza, la Juve
mica sta a guardare. Ma il gol lo
trova il Milan, con Ambrosini, con
un tiro dalla distanza deviato che
beffa Manninger. E’ il 2-3. Partita
di nuovo in bilico. Anche il tempo
sembra voler dare una mano ai
giocatori: la pioggia battente
svanisce d’incanto. Ora il Milan ci
crede, e attacca in massa. Ma la
Juve conquista la superiorità
numerica. Lancio di Marchisio per
De Ceglie in profondità: Zambrotta
atterra il mancino bianconero.
Secondo giallo e doccia anticipata.
Cambia tutto. La Juve ritrova
forza e morale. Segna ancora con
Amauri, colpisce un palo con Del
Piero, gestisce e porta a casa la
partita. E’ lei l’anti Inter. |di Marcello Chirico - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 121 volte