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2008-12-21

Rocchi torna bomber e la Lazio torna al successo


Cala il sipario all’Olimpico nell’anticipo di campionato che manda in archivio il 2008 calcistico e la Lazio non stecca. I biancocelesti però non brillano e come al solito appaiono macchinosi e lenti, in una continua ricerca di idee e schemi lasciati nel dimenticatoio ormai da diverse settimane. Ma gli uomini di Delio Rossi stavolta hanno in testa una sola cosa conquistare i tre punti e salutare il proprio pubblico con un successo che manca da quasi due mesi.
Non sbaglia la Lazio anche se davanti aveva una squadra tosta e organizzata. Partono bene i biancocelesti, anche se il primo applauso è proprio per Diakitè, che con un intervento in scivolata è costretto agli straordinari su Miccoli, solo davanti a Carrizo. La Lazio macina gioca, ma Nocerino scuote ancora i biancocelesti con una staffilata dal limite che lambisce il palo della porta laziale. È pericoloso il Palermo che ricorda ai padroni di casa di non esser a Roma per una gita premio.
Ballardini da buon stratega applica una ragnatela difensiva molto fitta per spegnere la luce al tridente biancoceleste ed affida a Liverani la cloche di comando della squadra rosanero. Al 15’ infatti sono ancora gli ospiti a scuotere le coronarie del pubblico romano. Liverani dalla sua metà campo pennella un lungo lancio che fa capolinea sui piedi Succi.
L’attaccante della squadra siciliana però perde l’attimo bono e sciupa tutto. Si sveglia la Lazio e parte il guizzo del macedone biancoceleste. Foggia allunga in avanti un cross dalle retrovie e Pandev beffa Kjaer in elevazione rubandogli palla.
Scatta Goran e dopo aver perforato la difesa ospite scarica tutta la sua potenza in porta. Amelia però non sbaglia nulla, piazzamento, slancio e prontezza, confezionando un vero e proprio miracolo che smorza in gola l’urlo della punta laziale. L’organizzazione del Palermo mette in crisi la Lazio. Gira il pallone e si colora con il passare dei minuti di tinte rosanero.
L’orchestra di Ballardini suona parole e musica conosciute a memoria dagli interpreti in campo, che narcotizzano gli uomini di Rossi. La Lazio barcolla, appare disorientata e si rifugia in una sterile danza di solisti. Lichtsteiner corre e si prodica in un deserto di idee biancocelesti, dove Zàrate continua a vincere medaglie di egoismo in avanti, e Foggia si perde nella continua ricerca del colpo ad effetto. Troppo poco per rialzare la testa e tornare a volare, e il Palermo ne approfitta per archiviare il primo tempo sullo 0-0.
Al rientro la Lazio lancia l’acuto. Foggia sulla destra fa da sponda per Zarate, Cassani ci mette il piede e Amelia para. Due minuti più tardi è Pandev ad ispirare Foggia. Ma l'uscita di Amelia è decisiva. Dura poco però la danza laziale. Perché gli uomini di Ballardini tornano ad amministrare il gioco e a dominare il centrocampo. I biancocelesti dimostrano di legare i propri successi agli acuti dei singoli, attualmente in affanno. Quasi mai infatti gli schemi di Rossi hanno dato quella marcia in più alla squadra, se si esclude la parentesi di Lazio-Fiorentina, che a livello tattico resta la gara più bella della stagione laziale. È un limite evidente di questa squadra, e sembra capirlo suo malgrado anche il tecnico. Rossi infatti cambia i singoli e sblocca il risultato.
Fuori De Silvestri e Zàrate spenti e avulsi dal gioco, dentro Dabo e Rocchi. Il bomber laziale protagonista negli ultimi tempi di tante chiacchiere e pochi gol entra e da la scossa alla Lazio. Da vero capitano corre e si prodiga davanti Rocchi per dar coraggio e forza alla sua formazione. Al 21’ Tommy gol sveste i panni del comprimario e infila la zampata vincente come solo lui sa fare. L’azione è da cineteca e Meghni confeziona tutto a perfezione.
Il francese innesca la marcia sulla corsia di sinistra e cerca l’affondo. Il colpo d’esterno è un’autentica finezza degna di un fuoriclasse. La palla spedita con il contagiri in area termina sui tacchetti di Rocchi che la deposita alle spalle di Amelia. Corre Tommaso, corre ed esulta verso la sua Nord finalmente in festa. Rocchi torna al gol e la Lazio cambia volto. Un solo brivido però scuote lo stadio, quando un minuto dopo il vantaggio laziale Bresciano calcia fuori da pochi passi il gol del pareggio. Da squadra in affanno e succube della manovra palermitana i biancocelesti si trasformano in autentici predatori e rinchiudono gli uomini di Ballardini nella loro metà campo. Dopo il gol il Palermo va in confusione e resta in dieci. Al 28’ infatti Balzaretti atterra Lichtsteiner costretto ad uscire dolorante. L’arbitro Gava non ha dubbi e lo espelle.
I rosanero cedono campo e la Lazio avanza, consacrando il successo con giocate d’alta scuola a firma di Mourad Meghni. Il francesino ricorda che un giorno qualcuno lo soprannominò ‘petit Zizou’ e incanta la platea. Si conquista il tripudio finale Mourad mandando in delirio lo stadio con i suoi colpi ad effetto. Vince la Lazio e gira pagina. Chiude il 2008 la squadra di Rossi, fra tanti affanni e poche certezze. Lo fa con un successo però che lascia ben sperare, il pubblico apprezza e saluta. Appuntamento a gennaio per la ripresa, sperando di ritrovare una nuova Lazio, più cinica e concreta.
|di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 167 volte


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