Vittoria monumentale - Una partita dominata, combattuta, sofferta nel finale e strappata via con i denti. Una partita che cancella rancori e rimorsi, che ti fa sentire orgoglioso della tua città. Novanta minuti di apoteosi agonistica, novanta minuti di rabbiosa affermazione contro chi, incredulo, pensava ad una passeggiata nel paese dei balocchi (o Baiocchi??).
Rebus - La formazione è il solito grattacapo di sempre. Zenga stravolge e sconvolge, dentro Baiocco, Morimoto ed Izco, fuori Ledesma, Martinez e Paolucci. Cambia difesa, cambia modulo, cambia tutto. Una lezione di tattica a coloro che hanno sempre dato per fallito il sistema del turnover ed a quelli che hanno provato ad utilizzarlo, invano. Di confusione in campo neppure l'ombra, tutto perfetto, complimenti Walter.
La causa - Per lui un'estate travagliatissima: dato per sicuro partente, ripreso il posto in extremis e senza garanzie, allenatosi da professionista senza mai pretendere nulla se non di voler far parte di questo meraviglioso progetto ed oggi in campo addirittura da Capitano. Eccolo, Davide Baiocco. Una gara tutto cuore e polmoni, a nostro avviso una delle migliori prove in assoluto dai tempi della promozione in serie A. Corre e ringhia su tutti i palloni, carbura le ripartenze, sfiora diversi assist. A Natale, si sa, siamo tutti più buoni, magari qualcuno si ricorda del suo contratto...
Lezioni di calcio - Totalmente disorientati i giocatori della Roma, frastornati dagli ingaggi super che "a loro" sembrano importare più di ogni altra cosa. Guardare per credere. Mascarinho splende, oltre ad impostare il gioco e danzare fra le linee oscura un campione del mondo come De Rossi esaltando ancor di più la sua lodevole prova. E che dire di Carboni che riesce ad essere diga e allo stesso tempo impostare il gioco in modo brillante? E Biagianti, vittima sanguinante del nervosismo avversario e dell'inadeguatezza di "uno dei migliori arbitri del mondo"? E Izco? E Morimoto? E....
Made in Japan - Rock per le nostre orecchie, miele per il palato. Increduli, prima sul 2-0, ancor di più sul 3-0. “Mori” ha scritto una pagina nella storia del Catania, indiscussa, pesantissima. Entra in campo e già all'inizio sfiora diverse volte la rete. Juan (capitano verdeoro) se ne accorge sempre quando "Il Mori" è già dietro di lui, Mexes non se ne fa mai una ragione e gioisce all'idea "spingerlo" fuori dal rettangolo di gioco al momento della sostituzione con Paolucci. Proprio Mexes, pilastro insostituibile della difesa Romanista, oggi in veste di Orlando Furioso. Peccato non sia partito per la luna, continuando a molestare i vari artefici dell'apoteosi rossazzurra e divenendo a tratti insostenibile, se non da espulsione. Solita storia - Un Catania perfetto, se non per qualche clamorosa sbavatura nel finale che ci proietta in scomode situazioni vissute chissà quante volte. Per fortuna il pubblico ci è abituato e di problemi di cuore non ne vuol proprio sapere. Uno Spalletti ridotto ormai in stato vegetale non può far altro che rinunciare ai tre punti piegandosi di fronte ad un Catania a dir poco superlativo.
Dati di fatto - La salvezza è ad un passo, -15 al sospiro e siamo sicuri che sarà l'annata buona per rilassare un po' i muscoli dall'acido lattico chiamato ultima giornata. Un Natale dal sapore dolce, dolcissimo. Buon Natale, Catania. |di Daniele Nicolosi - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 156 volte