JUVENTUS SPETTACOLO, MILAN FRAGILE IN DIFESA (analisi tattica)
La Juventus piega con un sontuoso 4-2 la squadra rossonera legittimandosi come prima antagonista alla corsa scudetto neroazzurra. Dopo un primo tempo chiuso in doppio vantaggio ma con un Milan vivace e pronto a non darla vinta, nella ripresa il match cambia volto ed appare sempre più a senso unico. Determinante il gruppo, con un plauso speciale ad Amauri, autore di una pregevole doppietta e dei giovani Del Ceglie e Marchisio. EQUILIBRIO A CENTROCAMPO, ALEX INFIAMMA – La gara è di quelle imperdibili, vuoi per la grande posta in palio, vuoi per la storica rivalità, vuoi per le motivazioni mai così alte. Parte meglio il Milan, diligente ed ordinato nei primi minuti con Pato e Ronaldinho che si muovono sapientemente tra le linee della difesa bianconera. La Juve risponde con il passare dei minuti e grazie alle spinte costanti sulle fasce laterali con Grygera e Marchionni. Al 15esimo il primo episodio che da il là allo spettacolo di reti: passaggio smarcante per Alex Del Piero che viene fermato in area da Maldini. Pochi dubbi sul rigore che a velocità normale è parso “assegnabile”. Freddo il capitano bianconero ad insaccare con una conclusione potente ed angolata con Abbiati proteso in tuffo ad intuire la traiettoria. Lingua di fuori e 251esima rete con il club torinese. PATO GRAFFIA, CHIELLINI-AMAURI AFFONDANO – La gara esplode e diventa molto intensa. Più ficccanti le ripartenze bianconere ma Milan che sa tessere interessanti trame di gioco. E’ proprio da una di queste che al minuto 31 Pato che raccoglie l’invitante assist di Dinho e con freddezza batte l’incolpevole Manninger. Prima di questa occasione ci avevano provato anche Ambrosini (madornale errore di testa sotto porta) e Pirlo con una pericolosa punizione respinta dal portiere. La Juve è determinata e sul gioco aereo la fa da padrone. Così prima Chiellini che raccoglie il corner di Del Piero e poi Amauri che schiaccia di testa il perfettto traversone di De Ceglie (subentrato da pochi minuti per l’infortunio accorso a Nedved) chiudono il tempo sul pesante 3-1 che punisce oltre modo gli uomini di Ancelotti. AMBROSINI ACCENDE, ZAMBROTTA SPEGNE – Il Milan gioca bene l’avvio della ripresa, determinato a riaprire il match. La luna favorevole assiste il tiro dalla distanza di Ambrosini che rimpalla su Marchionni-Chiellini prima di terminare in rete, spiazzando di fatto il portiere bianconero. La partita torna ad essere viva anche se con il passare dei minuti la freschezza atletica degli uomini di Ranieri la fa da padrone. E così iniziano a farsi più insistenti le scorribande di De Ceglie e i bianconeri guadagnano con il passare dei minuti il possesso del gioco. Amauri riporta sul 4-2 bucando una troppo “morbida” difesa rossonera con qualche responsabilità di troppo per Abbiati, poco pronto a chiudere sul suo palo. Ma la svolta definitiva la si ha con l’espulsione di Zambrotta, in un fallo di “esasperazione” che macchia una gara più che dignitosa nonostante la poco “felice” accoglienza dei tifosi bianconeri. Così il match si chiude virtualmente e la difesa rossonera reinventata a 3 fa acqua da tutte le parti anche in considerazione dell’assenza di Ambrosini ed Emerson sostiuiti. SHEVA NON INCIDE, JUVE BRAVI TUTTI – Il match avrebbe potuto regalare un punteggio ancor più pesante ma Iaquinta fallisce e Del Piero coglie un palo tra le occasioni più interessanti dei bianconeri. Shevchenko è ancora lontano dalla migliore condizione fisica e solo a tratti lascia qualche traccia di se. Anche Inzaghi può far poco ma il tempo era troppo residuo per poter incidere in modo determinante. La mancanza di una forza a centrocampo come Gattuso e di un fantasista anche fresco atleticamente come Kakà ha fatto la differenza senza nulla togliere ad una Juve meritatamente seconda e che probabilmente avrebbe comunque conquistato i tre punti. Un Milan da non scartare ma che presenta ancora una volta le lacune di sempre con troppi giocatori su con l’età e non in condizioni “adeguate” per reggere match e avversari di questo tipo. BENE FIORENTINA E NAPOLI, ROMANE DI RIMONTA. BOLOGNA BENVENUTO SUCCESSO! – Per fare il quadro della 16esima giornata partiamo dei due importanti successi di Fiorentina e Napoli contro avversari in buono stato di forma. Fermo restando il successo dei neroazzurri che prima provano a dilagare e poi si complicano la vita facendo ricorrere Ibra agli straordinari, infatti c’è da evidenziare dunque il doppio successo che rilancia i due club che vedono agganciarsi Milan, restando in piena corsa per un posto in Champions. Spunti di sicuro interesse li regalano le due romane che riescono a rimontare gli avversari: i giallorossi fanno l’altalena prima con il vantaggio di Totti poi con lo svantaggio ad opera di Conti e Jeda, quindi Perrotta e Vucinic rimontano il punteggio; per i biancocelesti addirittura una rimonta di ben tre gol a Udine e con un attacco bianconero scatenato, possibile svolta per il campionato degli uomini di Rossi? Scendendo con la classifica su tutti brilla il successo quasi tennistico del Bologna che legittima nel migliore dei modi la gestione Mihailovic che porta ben 4 pareggi e un successo tondo grazie anche a nuove azzeccate scelte tattiche. L’inserimento di Marazzina e Volpi infatti hanno fatto la differenza in un match che il neo allenatore Novellino pensava di bagnare nel migliore dei modi grazie al temporaneo vantaggio granata.