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2008-12-23

Atalanta - Juventus vista da NSB


La Juventus non demorde, questo è il messaggio che fuoriesce dallo stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, dove i bianconeri hanno conseguito una preziosa quanto netta vittoria contro i padroni di casa.
Una gara difficile, spigolosa, a tratti confusa e caotica, nella quale comunque i bianconeri mai hanno perso la calma e la concentrazione, dando anzi prova di grande concretezza a cinismo, colpendo gli avversari al momento giusto e resistendo al ritorno dei bergamaschi nella ripresa.
Certo, è stata una gara nella quale si sono verificati episodi che fanno discutere, ma come al solito si assiste alle discussione a senso unico, di chi come al solito vuole ridurre una gara ad un momento della stessa e non leggere l’intero andamento.
Come al solito si sono scatenati i moviolisti che, molto abili a glissare sul fuorigioco inesistente fischiato a Marchionni, hanno tenuto invece banco per evidenziare il fuorigioco successivo dello stesso giocatore, dimenticando che in quella azione, più che il fuorigioco di partenza, sono stati determinanti gli errori del portiere e del centrale bergamasco, in netto vantaggio su Del Piero, che hanno lisciato in modo balordo la palla.
Cosa ben diversa dal fuorigioco netto e di gruppo degli avanti interisti a Siena, o del fallo da ultimo uomo di Maldini su Quagliarella, sul risultato ancora di 1 – 0 per i rossoneri, ma del resto, si sa bene, il messaggio che occorre far passare è sempre lo stesso, le milanesi usufruiscono di errori in buona fede, semmai è la Juventus ad essere aiutata.
Per cui passa in secondo piano la buona prestazione di squadra, o il fatto che i bergamaschi abbiano adottato la tattica del fallo sistematico su Del Piero e su Marchisio, questo per fare solo due nomi.
Ad ogni modo, con buona pace dei soliti nomi (che non hanno più Moggi, schede svizzere o fregnacce del genere su cui appigliarsi), la Juventus è viva, non sta perdendo colpi, nonostante ancora le numerose assenze, non mette in campo star televisive ma giocatori che hanno voglia di far bene e di non arrendersi mai.
LA TATTICA - Juventus scesa in campo con la stessa formazione che ha battuto nettamente il Milan, e dunque con la riconferma di De Ceglie esterno sinistro, Atalanta con un 4 – 4 – 1 – 1, con Doni trequartista.
La fase iniziale è di marca bergamasca, appunto la posizione di Doni fra le linee crea qualche problema alla Juventus, e i padroni di casa costruiscono almeno due importanti occasioni, su calcio piazzato la prima, e su liscio di Chiellini, che libera di fatto Floccari, sul cui tiro a botta sicura, Manninger si supera.
Con il passare dei minuti, i bianconeri avanzano il loro raggio d’azione, più che altro per vie centrali, stante che le fasce sono ben presidiate dagli avversari, e con Marchionni che spesso arretra per prendere palla e cercare le triangolazioni con i compagni di centrocampo.
Il gioco ne beneficia, in un paio di circostanze la Juve si viene a trovare in condizione di battere a rete e su una di queste iniziative, anche se viziata da fuorigioco di partenza, marchionni serve in area un pallone invitante, sul quale clamorosamente lisciano ben due atalantini, portiere compreso, e per Del Piero è un giochetto battere a rete.
Il gol dà ulteriore carica ai bianconeri, che prendono nettamente il controllo del centrocampo, e poco dopo arrivano al raddoppio su azione di angolo, e perfetto colpo di testa di Legrottaglie.
Nella ripresa l’Atalanta prova a raddrizzare il risultato, ed invero mette i brividi ai bianconeri con Vieri che dopo due minuti, anticipa Chiellini e realizza il gol che riduce le distanze.
La gara si fa scorbutica, spigolosa, parecchio spezzettata, l’Atalanta non riesce ad impensierire la retroguardia bianconera, tanto che Manninger non viene chiamato ad interventi degni di nota, ed anzi nel finale arriva il terzo gol realizzato da Amauri, con uno stacco imperioso di testa su punizione di Marchionni, a chiudere definitivamente ogni velleità dell’Atalanta.
IL FATTO - In settimana si era detto che questa gara era per certi aspetti più importante rispetto a quella di domenica scorsa contro il Milan, dato che occorreva vincere per dare continuità e non perdere terreno dall’Inter, che, come preventivato, ha vinto, sia pur soffrendo e per l’ennesimo episodio fortunoso, a Siena.
Ed effettivamente, forse perché la squadra aveva anche mentalmente speso troppo nel big match precedente, ma soprattutto perché si capiva che un passo falso a Bergamo avrebbe comportato la compromissione della rincorsa ai nerazzurri, la squadra nei primi minuti di gara è sembrata quasi timorosa, impacciata, salvo poi rimettersi in carreggiata e chiudere nettamente in vantaggio il primo tempo.
Stavolta i giovani non sono stati brillantissimi, De Ceglie dopo un buon primo tempo, si è un po’ smarrito, Marchisio ha dovuto badare molto a coprire nella zona di Doni, e dunque a stare più arretrato del solito, ma è stato anche oggetto di particolari attenzioni da parte degli avversari, e più volte è finito a terra su entrate abbastanza decise di De Ascentis e compagni.
Il terreno di gioco ha avuto anche la sua parte, e francamente non si capisce come al giorno d’oggi si possano disputare gare della massima serie su terreni del genere, irregolari, con buche insidiose e zolle che si sollevavano vistosamente, e la conseguenza non poteva che essere difficoltà nel gioco a terra, negli stop a seguire o nel controllo di palla, e anche nella stabilità dei giocatori stessi.
Tutti elementi questi che aumentano l’importanza di questa vittoria, su un campo dove ha sofferto molto di più il Milan, e dove l’Inter dovrà andare l’ultima di andata.
Quindi è un dato ormai acquisito che la squadra abbia ormai acquisito un carattere nella tradizione bianconera, ossia squadra che sa essere di classe ma anche operaia, che sa essere cinica ma anche sa soffrire e stringere i denti, e a differenza della scorsa stagione, anche se in qualche momento vacilla, adesso non si fa più prendere dal panico.
Adesso ci sarà la pausa natalizia, e speriamo che non avvenga quanto accadde lo scorso anno, ossia un evidente rilassamento di squadra e giocatori, tanto che al ritorno dalle ferie, la Juventus ebbe un momento di eccessivo rilassamento (una vittoria e tre pareggi di cui due casalinghi), che posero fine ad ogni possibilità di lotta per lo scudetto.
Ed è anche l’occasione per noi di porgere gli auguri di buon Natale e felice 2009 ai nostri lettori.
|di Antonio La Rosa - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 150 volte


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