| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2008-12-24

Un Milan in crescita


Nel Milan che ha travolto l’Udinese c’è davvero tanto di quella squadra che vorremmo sempre ammirare in campo. Una squadra briosa, spumeggiante, in salute, una squadra capace di divertire e di divertirsi creando bel calcio.
Nella serata di Pato e del recuperato Kakà, consentiteci di sottolineare la prestazione di Andrea Pirlo: è incredibile come la squadra si muova attorno a questo fuoriclasse assimilandone i tempi, le geometrie, i lampi di alta classe e le idee. Ha ragione Mastro Ancelotti: quando Pirlo sta bene, sta bene tutto il Milan. Cosa ne sia stato della brutta squadra osservata contro Palermo e Juventus è e rimane un bel mistero.
Speriamo solo di non assistere più a prestazioni scialbe come quelle. Dall’oggi al domani il Milan ha cestinato condizione fisica approssimativa, svogliatezza e pressappochismo tattico e sostituito tutto quanto con una freschezza atletica e mentale, con una voglia di giocare e di tenere in pugno la partita davvero ragguardevoli. L’Udinese ha contribuito a questa rinascita perché è squadra che gioca a viso aperto e lascia giocare.
Dispiace sia uscita mortificata da San Siro ma crediamo che chiunque fosse stato l’avversario domenica sera, nulla avrebbe potuto contro un Milan così ben messo in campo e tirato a lucido. Contenti per la bella prova di Antonini e per l’esordio di Darmian, cui vorremmo Ancelotti desse più fiducia e occasioni per mettersi in mostra, per le prestazioni stratosferiche di Pato, Seedorf e Kakà, per il gioco e soprattutto la bella condizione atletica messa in vetrina dalla squadra nel suo complesso. Contenti per Favalli, che sta vivendo una seconda giovinezza.
Splendido il cross che ha consentito a Pato di segnare il primo dei suoi gol. Il pallino passa adesso nelle mani della Società. Preso Beckham, positiva e convincente la prova di Jankulovski a centrocampo nella linea mediana “alla Gattuso”, servirebbe adesso (e usiamo il condizionale) un rinforzo in difesa o a centrocampo. Galliani parla di una seconda scelta. Ancelotti di un centrocampista.
Noi preferiremmo parlare di un giocatore, possibilmente giovane, in grado di poter essere impiegato sia al centro che sulla fascia e comunque pronto a tornare utile anche l’anno prossimo. Acquistato Thiago Silva, tesserabile però a giugno, l’ideale sarebbe un clone di Marcel Desailly.
Non dimentichiamoci, comunque, che in casa abbiamo Matteo Darmian. Prendere un altro difensore equivarrebbe ad una attestazione di sfiducia proprio nei suoi confronti. Riteniamo sia questo il momento giusto per vederlo all’opera se davvero si vuole sapere di che pasta sia fatto. Dubai sarà un bel banco di prova sia per lui che per Cardacio.
Ragion per cui, anche se non si prendesse nessuno, è questo un Milan destinato a crescere e a far bene. La bella prova di Jankulovski in un ruolo relativamente inedito, consente ad Ancelotti di guardare con più ottimismo al prosieguo del campionato. Beckam, però, non si fermerà a lungo.
La rosa del Milan è ben assortita e in grado di supplire a qualunque assenza, ma occorre recuperare i tanti infortunati, specie in difesa. Solo di fronte a cattive notizie riguardanti il futuro di Alessandro Nesta, la Società si vedrebbe costretta a ricorrere d’urgenza al mercato. Non meno importante appare il recupero di Marco Borriello. Signori, è lui l’ariete che tanto ci manca; l’unico in grado di portarsi a spasso i difensori avversari e di consentire le percussioni in area dei vari Pato, Kakà, Ronaldinho; il solo in grado di trascinare in avanti il baricentro della squadra e di permettere l’evoluzione di un gioco aereo che ci manca e ci serve come il pane. Marco non è inferiore né ad Amauri, né a Gilardino. Deve solo giocare continuità e sentirsi importante per questa squadra.
Ci aspettiamo che a Dubai fiorisca la condizione atletica di tutto il gruppo e in particolare di Kaladze (troppo opaco questo suo scorcio di campionato), Zambrotta (a corto di fiato), Flamini (il francese può e deve fare di più) e Pirlo, fondamentale nell’economia del gioco milanista. Mastro Ancelotti forse insisterà su questo “albero di Natale” piuttosto atipico che vede Pato unica punta a studiare da centravanti e Kakà nella stessa linea di movimento di Ronaldinho. Incomprensioni tattiche in campo, contro l’Udinese, non ne abbiamo viste. Seedorf e Pirlo da un lato, Kakà, Pato e Ronaldinho dall’altro, hanno coesistito benissimo alla faccia dei più scettici. Merito di Ancelotti, certo, ma merito anche di questi campioni orgogliosi che soffrono tanto solo all’idea di non sapersi o immaginarsi in prima squadra. Eccezionale Ronaldinho, specie se pensiamo che potrà migliorare ancora. Ci spiace per Sheva, l’unico veramente in grande difficoltà. Segnali di lenta, graduale ripresa ne ha forniti, ma è ancora troppo lontano dal Grande Sheva che fu. Anche se non finiremo mai di sperarlo, quel giocatore difficilmente lo rivedremo in campo. E nessuno può immaginare quanto questo ci dispiaccia.
|di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 169 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale