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2008-12-24

Napoli, prossimo step: migliorare il rendimento esterno


Gioco e personalità. Questi due sconosciuti lontano dal San Paolo. Tra le mura amiche il Napoli ha costruito il suo incredibile bottino di punti, mentre è in trasferta che la squadra di Reja continua ad arrancare, tenendo un ritmo lento e compassato. Quali i motivi? Se ne possono intuire alcuni. Altri, come ha detto Marino, la società cercherà di scovarli e risolverli.
PERSONALITA'- Il Napoli fino ad ora ha giocato 8 partite in casa, dove ha ottenuto 7 vittorie e 1 pareggio, e 9 in trasferta, dove invece le vittorie sono state solo 2, come i pareggi, a fronte di ben 5 sconfitte. Eppure non avevano iniziato male il campionato gli azzurri: pareggio a Roma con i giallorossi, pareggio a Udine e vittoria a Bologna.
La prima sconfitta arriva a Genova, per mano dei rossoblù di Gasperini: il Napoli però non dispiacque in quella gara, creando le occasioni giuste che solo alcuni miracoli di Rubinho riuscirono a sventare. Poco male comunque, perchè Reja e i suoi riuscirono a rifarsi nella successiva trasferta, ancora a Roma, questa volta contro la Lazio, battuta grazie ad un guizzo del solito Lavezzi. Da quel momento in poi, solo sconfitte: con Milan, Atalanta, Inter e Torino. E' in queste gare, le ultime 4 dunque, che gli azzurri hanno arrancato, mostrando evidenti limiti di personalità.
Con i rossoneri l'inizio del declino: un discreto Napoli uscì perdente da San Siro, con il Milan che oltre l'autorete di Denis era riuscito a creare più di un pericolo a Iezzo. Gli azzurri non seppero imporsi nel gioco e nel fisico, e dovettero abbandonare mestamente il prestigioso palcoscenico meneghino. Sembrava comunque un Napoli vivo, che invece a Bergamo tornò a mostrare tutti i suoi limiti. Di determinazione certo, e quindi ancora di personalità: nonostante una partita scialba, gli azzurri avevano comunque trovato il pareggio (a firma di Lavezzi e Hamsik, guarda un pò), che non avevano saputo conservare in un finale concitato, quando sarebbe servito invece sangue freddo e un pò di concentrazione in più. Un brutto periodo per il Napoli, che dopo il pareggio interno con il Cagliari va a far visita all'Inter. I nerazzurri fanno venti minuti da paura, la reazione partenopea è tardiva. Ma con l'Inter, si potrà obiettare, è già tanto aver fatto una buona figura. Quella che invece il Napoli non ha fatto a Torino. Non ce ne voglia Reja, che giustamente deve difendere chi va in campo, ma le assenze di Hamsik e Lavezzi si sono rivelate fondamentali.
Con Denis e Zalayeta bisognava cercare il fondo per i cross, ma Novellino è stato bravo a imbrigliare gli azzurri sulle fasce, da grande esperto del 4-4-2. Al di là delle assenze, comunque, ancora una volta il Napoli è venuto meno sul piano della personalità.
CONDIZIONE FISICA - Quella degli avversari. Che certamente è cresciuta quando il campionato ha cominciato ad addentrarsi nei suoi meandri. Non è un caso che i punti conquistati dagli azzurri in trasferta, risalgano a inizio torneo. L'1-1 di Roma alla prima giornata, il pari a reti bianche di Udine alla terza, la vittoria di Bologna alla quinta, quella di Roma, con la Lazio, all'ottava, e poi più nulla.
GIOCO - E' innegabile che il Napoli, anche sul piano del gioco, abbia una doppia faccia. Quella del San Paolo, dove spesso è volentieri gli avversari vengono sottomessi da passaggi rapidi e una velocità d'esecuzione che gli azzurri sembrano al contrario smarrire lontano da Fuorigrotta. Non è una questione di consizione fisica: in 7 giorni non si può perderla e riacquistarla poi quando si torna a giocare in casa.
TIFOSI - E' uno dei punti dolenti di questo campionato. Le menzogne della prima giornata sono costate ai supporters azzurri un anno di quarantena da tutti gli stadi d'Italia. Non sappiamo se qualcosa è destinato a cambiare nella decisione del Ministro degli Interni. Di sicuro, il campionato stupendo che il Napoli sta facendo avrebbe mosso masse innumerevoli di tifosi in trasferta. E il Napoli, con ogni probabilità, sarebbe riuscito a portar via qualche punto in più, trascinato dalla passione dei propri sostenitori, che invece è straripante quando si gioca al San Paolo.
RIMEDI E OBBIETTIVI - Il Napoli ha come obbiettivo dichiarato la qualificazione alla zona Uefa. E il quinto posto in classifica rispecchia fedelmente le intenzioni societarie. Se si riuscisse a migliorare il rendimento esterno però, gli azzurri potrebbero lanciare il guanto di sfida alla Fiorentina di Prandelli, che con la Roma lontana da posizioni di vertice, e con Totti ancora infortunato, è la vera candidata al quarto posto che significa qualificazione in Champions League. Può questo Napoli competere con i viola? Si, a patto che accadano due cose. Bisogna migliorare in trasferta, facendo tesoro degli errori commessi fino ad ora e cercando di crescere sul piano della personalità, dell'esperienza, che purtroppo è il vero difetto di questa squadra.
Una compagine destinata a migliorare ancora molto, ma per il momento ancora giovane. E poi, cercare assolutamente un sostituto di Lavezzi. Un attaccante anche meno forte del Pocho, ma che per caratteristiche sappia integrarsi bene con Denis o Zalayeta quando il numero 7 azzurro non potrà essere in campo. A Torino infatti, tra le altre cose, si è avuta la conferma dell'incompatibilità tattica della coppia schierata da Reja.
|di Vincenzo Balzano - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 149 volte


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