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2008-12-26

Mourinho a Inter Channel: "Per me, per tutti"


MILANO - Un lungo percorso. Un racconto. Un viaggio. Con José Mourinho. È quello che Inter Channel e www.inter.it regalano ai tifosi nerazzurri per il Natale 2008. Mancano pochi minuti alla 'prima' della grande intervista realizzata da Susanna Wermelinger per il canale tematico nerazzurro. Pochi minuti che possono bastare per leggere in anteprima l'ultima parte della conversazione e, magari, rileggere qualche passaggio. Con l'obiettivo di capire ancora meglio e conoscere sempre di più l'allenatore che è uno di noi.

I saluti a fine gara.

José Mourinho e l'Italia: il primo bilancio?

"In questo momento - chissà, magari sbaglio e posso anche sbagliare, perché adesso sono qui e la stagione scorsa invece ero davanti alla televisione, anche se guardavo con molta attenzione - mi sembra che questo campionato sia molto migliore di quello della scorsa stagione. Non dico che è un campionato migliore perché Mourinho è in Italia o perche l'Inter giochi in modo spettacolare, lo dico parlando in generale: le squadre sono più offensive, senza perdere la loro organizzazione tattica, perchè l'organizzazione in Italia c'è da sempre. Però, in generale, mi sembra che le squadre abbiano una mentalità diversa. Guardo per esempio a una generazione di allenatori, Spalletti, Giampaolo, Marino, Zenga, ne dimentico sicuramente tanti altri, che mi sembra vogliano giocare bene a calcio, nel senso di un calcio ben organizzato, ma che propongano anche uno spettacolo sportivo, mi sembra che si giochi un calcio molto competitivo, con qualità, più offensivo, più equilibrato.
Si può parlare già di un'Inter, una Juve, un Milan, di un Napoli, si può già parlare di un gruppo e di un altro gruppo, e questa può essere la logica di un campionato. Ma non si può parlare di un campionato nel quale la prima vinca l'ultima con grande facilità per sei a zero. Possono esserci i 4-2, i 3-1, ma di base non si sa mai come andranno a finire le partite. La spettacolarità per esempio del calcio inglese è più basata sull'emozione intorno alla partita, che propriamente sulla qualità del gioco. In Italia non esiste ancora questa emozione, questa spettacolarità e la preparazione di un'industria che si vuole vendere. Però sono impressionato in modo positivo dalla qualità campionato italiano".

Allora, Buon Natale e un grande 2009!

"È facile dire che voglio per tutti voi le stesse cose che voglio per me e per la mia famiglia: felicità, pace, salute, gioia. Il calcio non è importante, il mondo è più importante, la famiglia è più importante. Noi siamo più importanti del calcio. Però, sia chiaro, abbiamo bisogno di vittorie per essere davvero felici... ".
|Ufficio Stampa Inter - Fonte: www.inter.it| - articolo letto 180 volte


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